Ch.2

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Ci fermiamo in un bar e prima che io potessi arrivare al tavolo,justin sposta la sedia e mi fa sedere. Ho capito cosa intendere fare,conosco ragazzi come lui,fanno tutti i gentiluomini,ma poi non  durano molto.

"Allora 'selena' ,cosa ti porta da queste parti?" Chiede. Fa un sorriso,e stavolta devo ammettere che non mi è sembrato così falso. Ma comunque, non mi fido di lui,quindi se vuole giocare con me,allora gioco anch'io.

"Io vivo qui con mia zia. Per me lei è come una madre. E sono figlia unica,già. Molto triste direi." Dico sorridendo sarcasticamente e guardandolo negli occhi. Justin appoggia le braccia sul tavolo e mi fissa per qualche secondo. Se pensa di provarci con me,non sono la persona giusta con la quale potrebbe mettersi poi contro. Ho 19 anni,ma non sono una ragazza immatura come tutte le ragazze che vivono in questo posto. Tutte svitate,senza cervello. Qua i ragazzi son tutti puttanieri,donnaioli, e manipolatori.

"E i tuoi genitori? Insomma,non è da tutte le famiglie vivere solo con un famigliare che non sia ne mamma,ne papà. " dice. Stavolta però non sorride. Mi sembra serio.

"Loro,beh.." È questo ciò che riesco a dire quando arriva una cameriera al nostro tavolo. Justin decide di prendere una brioche e un cappuccino,a quest'ora,io invece decido di non prendere niente,non ho proprio fame,da quando sono morti i miei ho smesso di mangiare. Cioè, non è che io abbia smesso,ho solo diminuito le mie porzioni. Mangio poco,perché ho poca fame. Ma so che col tempo mi passerà. Devo solo aspettare.
Nel frattempo per cambiare discorso,decido di fare complimenti infantili al suo cibo sperando di non fallire

"Mi sembra buona quella brioche,sai,la mangiavo anch'io qualche anno fa a scuol.."

"Cos'è successo ai tuoi genitori"? ma ho fallito. Mi guarda seriamente. Mi sento in imbarazzo,così osservata,così aperta. Aspetta,io non sono aperta. E non mi aprirò mai con uno sconosciuto.

"Nulla,sono andati a lavorare molto lontano" Dico sorridendo. Ovviamente lui non sa che sto mentendo. Ma che mi importa, in fin dei conti non lo conosco, e non lo vedrò mai più.

Dopo aver mangiato,Justin esce dal bar,io lo seguo e usciamo. Fuori fa freddo,il vento mi spettina i capelli,e non faccio altro che riscaldarmi il corpo con le braccia incrociate.

Come se risolvesse qualcosa obv

Sento dei passi venire verso di me. Qualcuno mi vuole uccidere,forse justin ha intenzione di darmi un colpo fatale da dietro la schiena,e invece mi ritrovo sulle spalle una felpa dell'Adidas. Profuma di non so,
profumo.

Profuma di profumo,ma che cazzo sto dicendo

"Ehm" Cerco di ringraziarlo finché lui non risponde per primo.

"Prego." Fa un sorriso sincero. Devo ammettere che quando sorride è davvero stupendo. Ovviamente non è che si gli faccio un complimento,allora mi sta simpatico. No,non mi fido ancora di lui. E non vedo l'ora di salutarlo,così potrò tornare a casa e fare quello che devo fare. Poi penso che quando tornerò a casa l'unica cosa che farò sarà solo vivere col terrore che mia zia possa morire. I miei pensieri vengono interrotti quando Justin comincia a parlare.

"Ho una ragazza." dice.

Stai tranquillo che  nemmeno tu mi stai simpatico

Ah perfetto,ha pure una ragazza e ci prova con me. Ma che bel coraggio. Okay non esageriamo, ha voluto solo fare l'amico. Sono io che sto cercando in tutti i modi di  farmelo odiare.

"Quind.."

"Quindi volevo dirti che,beh,non sperare o quantomeno non pensare che io abbia voluto corteggiarti."

"La ami?"

Ma che domande faccio,sennò perché starebbero insieme?

"Lei mi piace. Suo padre è un mio grande amico,gli devo tutto. E poi lei è una bella ragazza,insomma. Niente. Non voglio più aver niente a che fare con te"

Prima che lui potesse andarsene,e che io potessi parlare,justin mi guarda negli occhi per l'ultima volta.

"È stato un piacere conoscerti, Sel" mi da un bacio sulla guancia timidamente,di scatto,e se ne va correndo. Lo vedo diventare sempre più piccolo quando capisco di quanto si stia allontanando. Non so più a cosa pensare. Non so neanche cosa significa. Ma perché fare il bravo ragazzo con me,e poi mi pianta in asso cosi? Non che mi importi,ma questa cosa mi da sui nervi. Da quel momento capii che Justin era uguale a tutti gli altri,tutti come quelli di questo posto.

Torno a casa,sono già le 19.57,e mia zia non è a casa perché è andata in ospedale,
Domani mattina dovrà fare l'operazione. E ho così tanta paura. Non posso perdere anche lei,Dio,non puoi portarmi via anche l'unica persona che mi resta. Non puoi portarmi via la poca felicità che mi è rimasta. Non puoi,no,non puoi. Corro in camera mia e mi butto sul letto piangendo. Non voglio restare sola. Prima che io potessi addormentarmi,mi arriva una notifica sul cellulare. Un messaggio da: sconosciuto/numero privato

Buonanotte

Ma chi è?
Non perdo tempo a fare indovinelli mentali,così mi addormento con le lacrime agli occhi,pensando a come sarebbe finita la mia vita. Perché a perdere Anne,cominciavo a perdermi un pò anch'io.

La mattina mi sveglio,mi vado a fare una doccia fresca,mi asciugo i capelli. Stavolta decido di piastrarmeli,così prendo la piastra e do alcune passate finché i miei capelli diventano perfettamente lisci. Mi vesto,ed esco di casa. Prendo le chiavi della mia moto,e mi dirigo verso l'ospedale. Mia zia comincerà l'operazione tra qualche ora,e io voglio esserci per lei,almeno quest'ultima volta. Il dottore aveva detto che c'erano poche probabilità di sopravvivenza,ma Anne mi ha sempre detto che c'erano tante speranze.  Mi aveva mentito su tutto,non voleva che io lo sapessi, per il mio bene,per me. Entro all'ingresso e salgo le scale, riesco a trovare la stanza di mia zia che si trova sdraiata sul letto. È bianca. Ha le occhiaie. La cosa non andrà a buon fine. Ma devo essere positiva.

Andrà tutto bene,
Andrà tutto bene,
Andrà tutto bene.

"Selena,ormai sappiamo entrambe che ho poche possibilità di farcela. Quindi è il momento che io smetta di ripeterti che c'è la farò."

"Anne,ascolta. Quando tu farai quella fottuta operazione,io ti prometto che sarò la prima persona che vedrai quando uscirai da quelle porte. Te lo prometto. Mi prenderò cura di te come hai fatto tu in questi 6 mesi." dico piangendo.

"Tesoro, non promettere cose che non puoi mantenere". Dice sorridendo con le lacrime agli occhi. Ha ragione,non posso promettergli che tutto andrà bene. Comincio a piangere,e allora la abbraccio,e la stringo forte. Sentiamo la porta aprirsi.

"Signora, è il momento.  È pronta?" dice uno di loro. Mia zia allunga la mano,io la afferrò e la stringo. Dopodiché gliela bacio.

"Selena,promettimi che qualunque cosa succeda,tu comincerai a vivere per te stessa. Trova l'uomo della tua vita,e sii felic.." Non riesce a finire la frase in tempo che l'altro dottore comincia a portarla via.
Via da me.

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