Ch.5

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POV'S JUSTIN

Mi sveglio,la luce del sole entra  e illumina la stanza. Sofia dorme di fianco a me. Lei è una ragazza molto simpatica, dolce. Ma a volte se la tira,ed è una delle cose che non sopporto.
Si chiama Sofia Richie.  Suo padre è un mio amico, e gli devo davvero tutto. Grazie a lui sono riuscito a ld avere molte cure,visto che ho sofferto di depressione e bipolarismo tempo fa. In realtà sono ancora bipolare, anche se fare la parte del dolce mi esce molto bene. Nessuno sa come sono realmente. Non sono quel ragazzo dolce di cui parlano tutti. Sofia non sa che non ho mai voluto mettermi con lei,e che gli abbracci e i baci non sono mai stati nulla per me.  Qualche volta abbiamo fatto l'amore. Insomma 'amore'. Sesso. C'è differenza tra fare sesso,e fare l'amore. Fai sesso con una persona che usi e non conosci solo per soddisfare i tuoi piaceri,fai l'amore invece con la persona che ami,e non lo fai solo per sentire piacere,ma per sentire sopratutto l'unione che li lega così tanto. L'amore.
Io non credo nell'amore.

"Buongiorno amore mio" mi dice Sofia dandomi un bacio in bocca, ovviamente ricambio. Non ho mai amato questa ragazza,ma non mi importa, io la uso solo per soddisfare quei piaceri di qui parlavo prima.

"Che ne dici se andiamo a fare colazione fuori oggi? C'è un bel sole,e non è da tutti giorni" insopportabile.

Alza quel culo e vacci da sola.

Decido di andare al bar con Sofia, giusto per mangiare qualcosa. E mi torna in mente Selena. L'unica con cui sono riuscito ad essere me stesso,e ad essere davvero dolce, senza recitare. Ma ora che ci penso, non me ne fotte niente di quella stronza. Volevo aiutarla,mi ha rifiutato?  Cazzi suoi.

Mi manca.

Dice il mio cuore.

Caro cuore,smettila di parlare, che porti solo illusioni e false speranze.

Dice il mio subconscio.

E alla fine,non ci capisco mai niente.

POV'S SELENA

I miei lunghi capelli ricadono in perfetti boccoli,grazie alla piastra. Mi metto un rossetto rosso scuro,jeans neri,stivali col tacco neri,e una giacca di jeans,
Nera.

Mi sento così bene,ma siccome non ho voglia di farmi il latte,decido di salire in moto e andare al bar. Penso che non incontrerò nessuno,per cui vale la pena andarci. Parcheggio di fronte all'entrata,tolgo il casco,e scuoto la testa per far brillare sotto la luce del sole i miei boccoli. I miei tacchi fanno rumore quando entro,e mi guardano tutti con aria interrogativa. Li ignoro,ma quando cerco di arrivare al tavolo infondo,un ragazzo mi sculaccia il sedere.

"Ehi bambolina,come sei sexy,che ne dici di sederti qua?" Mi chiede con voce sensuale.  Il che non mi provoca per niente,con tutta onestà. Lo prendo per l'orlo della maglietta e lo sbatto contro il muro. I miei tacchi fanno di nuovo rumore. E catturo l'attenzione di tutti quanti.

"Non sono la bambolina di nessuno, fallito" mollo la presa e ritorno a camminare verso il tavolo. Finché lui mi segue,ancora.

"Ehi,volevo sol.." Prima che potesse finire la frase,gli do un calcio in mezzo alle gambe. Il ragazzo fa una smorfia di dolore e si getta per terra stringendo gli occhi e gridando.

"Questo è per avermi toccato il culo" gli sorrido e lo saluto. Finalmente arrivo al tavolo,e mi siedo aspettando l'arrivo di un cameriere.  Mentre aspetto,mi guardo attorno,e mi accorgo che al tavolo di fianco al mio,ci sono due ragazzi. Uno mi è già familiare,la ragazza invece non ho idea di chi sia.
Lui è Justin,e suppongo che lei sia Sofia.

"Quella ragazza ha davvero un bel carattere, hai visto come si è difesa?" Dice Sofia a Justin,come se io non potessi sentire. A questo complimento non posso fare altro che sorridere,finché arriva un cameriere. È basso,grosso,e ha la barba. Dalla faccia sembra un alcolizzato,e sul balcone dove serve,vedo una bottiglia di Vodka. Che bello, mi ha fatto venire voglia di berla sostituendo il latte e la brioche. Che colazione.

"Vuole qualcosa signorina?"

"Vodka."

"Non serviamo quel tipo di roba,mi scusi"

"E quella bottiglia sul bancone allora di chi è?" Il cameriere si gira verso il bancone e nota che c'è una bottiglia di Vodka. Intimidito la va a prendere,insieme a un bicchierino. Certo che è proprio uno stupido a lasciare in bella vista quella 'roba' che lui definisce, sul tavolo. La vodka mi fa dimenticare. La usava mio padre quando litigava con mia madre,lui stava sempre male per lei,e ovviamente anche lei,solo che lei non beveva.

"Grazie,ora vattene" Dico. Il cameriere se ne va e io mi metto a ridere istericamente ogni bicchiere di vodka che bevo. Sento l'adrenalina salire sempre di più. La gente mi guarda male,una madre ha persino coperto gli occhi a suoi figli. So che non sono di buono esempio per i bambini. Anzi forse credo per nessuno. Ma c'è gente peggiore di me,quindi me ne frego e continuo a bere. Con la coda dell'occhio vedo Sofia uscire dal bar per parlare al telefono con qualcuno. E nel momento in cui sto per bere l'ottavo bicchiere,qualcuno me lo ruba dalle mani e lo beve. Alzo la testa con la speranza di sapere che è lo stesso ragazzo che ho fatto male alcuni minuti prima. Ma poi mi accorgo che non è lui. Non riesco a inquadrarlo bene,vedo abbastanza sfocato. Metto a fuoco i miei occhi,e vedo Justin.

Che cosa vuole

"Smettila di bere" dice con uno sguardo serio.

"Dovrai rubare anche la bottiglia,se vuoi farmi smettere. Sai,me la cavo anche senza quell'inutile bicchiere aha" rido. Justin sorride,prende la bottiglia. Inizialmente pensavo volesse seriamente rubarmela,ma invece ha cominciato a berne un bicchiere. Poi due. Poi tre. Poi quattro. Poi cinque, fino all'undicesimo. È davvero bello quando ride,è stupendo da ubriaco. Ho tanta voglia di baciarlo,lo voglio. Si morde il labbro,e dentro di me sento accendersi un fuoco. Mi mordo il labbro e sorrido.

"Sono affascinata da te,Juss" da quella parola, Justin rimane sorpreso. Juss . Adoro questo adorabile nomignolo. Improvvisamente comincio a ridere,e l'ultima cosa che mi ricordo prima di addormentarmi è cadere fra le braccia di justin, e lui che mi importa all'uscita. 

POV'S JUSTIN

Dorme sul suo letto.  È così bella.  Sembra un angelo caduto dal cielo. Non resisto,così le accarezzo il viso e sposto i capelli dalla faccia. I miei pensieri vengono interrotti quando sento il mio cellulare vibrare. Sofia.

"Justin,dove sei? Stavo parlando con mio padre,ma tu sei scomparso,ti rendi conto di quello che hai fatto? Ora dimmi dove sei e ne parliamo di persona".

"Tesoro, sono tornato a casa perché ho avuto un attacco di diarrea. E sto anche vomitando.  Dev'essere stata quella brioche di merda,prima di tornare a casa puoi andare in farmacia e prendermi qualcosa? Sto davvero male".

"Amore,mi dispiace, certo,vado subito,non ci metterò molto. Ciao" chiude.

Qualcuno ride. Mi volto,e vedo Selena che ride ancora. Ma non si placa proprio in nessun modo eh.

"Attacco di diarrea?Ahaha." Ride.

"Ehm,grazie. Scusa se ti ho disturbato, non avrei mai dovuto. Mi sento così pesante nei tuoi confronti. Davvero,scusa. "

L'alcool l'ha fatta diventare dolce. Ed  è questa lei. Lei è dolce, ma qualcosa l'ha cambiata. E devo sapere di cosa si tratta,prima che ritorni ad essere stronza. E in quel caso sarei fottuto.  Devo tirare fuori tutta la verità dalla sua bocca. Quando l'ho conosciuta forse non era una ragazza che si fidava,ma era comunque dolce, persino nel suo atteggiamento. Se soltanto sapessi cose le è accaduto,potrei aiutarla. E io la voglio aiutare. Lei è mia amica credo.

Lo siamo vero?

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