Capitolo 9

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Kin's POV

-Corey... Cosa...?-
Alzai gli occhi dal libro che stavo leggendo sul mio letto... Tesi le orecchie per ascoltare meglio la telefonata che sembrava preoccupare tanto mia madre. Kon sembrò accorgersi che qualcosa non andava e anche lui, dopo essersi tolto le sue cuffie, si sporse un po'.
- E ora...?- silenzio -Oh... Perbacco, mi...- altro silenzio -Mi dispiace così tanto, Marcus...-
Kon e io ci guardammo confusi. Così, dopo aver poggiato il libro sul letto, mi alzai per raggiungere mia madre in salotto. Kon mi seguì a ruota.
- Marcus, non hai idea di quanto mi dispiaccia...- Mamma stringeva tra le mani la cornetta con le lacrime agli occhi. -D'accordo. - si accorse della nostra presenza. -I ragazzi e io vi raggiungiamo presto.-
-Ma che sta succedendo?- chiesi, una volta che mia madre posò tremante la cornetta.
-Ragazzi, infilate la giacca, dobbiamo uscire.-
-Alle 11 di sera?- chiese Kon con un sopracciglio alzato.
- Sì, forza, sbrighiamoci.- si passò una mano tra i capelli, per poi prendere il mazzo di chiavi e avviarsi alla porta.
Kon e io, ancora più confusi, ci infilammo le giacche e seguimmo nostra madre.

-COREY COSA?!- 
- Kin, Kon, fatemi il sacrosanto favore di non urlare : sto cercando di chiamare vostro padre.-
- Corey... in ospedale...?- mormorai pulendomi gli occhiali.
- Ma io... io credevo che Corey non avesse bisogno dell'ospedale!-
- Sì, certo... E che cosa dovrebbe essere? Un robot?- gli chiesi sarcasticamente - Magari è sempre andato dal veterinario, proprio come te.-
-Ragazzi, smettetela!- ci rimproverò Mamma dal posto di guida - Perché vostro padre non risponde mai quando serve?!-
-Arresto cardiaco...- misi le mani tra i capelli - Non avrei mai pensato di dover mettere nella stessa frase "Corey" e "arresto cardiaco"-
-Già... Nemmeno io...-
-Pronto?-
-Oh, santo cielo! Finalmente mi hai risposto! Corey è stato portato con urgenza all'ospedale appena fuori Peaceville, e Marcus, suo padre mi ha chiamato per avvisarci.- le lacrime le scendevano velocemente sulle guance, mentre parlava con Papà in vivavoce. - Stiamo andando lì anche noi.-
-COSA?-
-Sì, lo so. Ma ora non ti ci mettere anche tu.-
Mamma sembrava stressatissima. Ma non c'era che da biasimarla.
Aveva sempre voluto bene a Corey : pensava che avesse una buona influenza su Kon e me. Gli voleva bene come se fosse suo figlio.
-E ora...?- chiese mio padre.
-Non lo so, adesso chiamo Marcus. Tu puoi raggiungerci appena puoi?-
- Di solito stacco all'una, quindi non sarò lì prima delle due-due e mezza...-
-Va bene, non preoccuparti.-
-Tienimi aggiornato.- detto questo la chiamata si interruppe.
-Che strana coincidenza... Proprio questo pomeriggio noi due abbiamo litigato con Corey e ora gli succede questo...- mi sussurrò Kon all'orecchio.
-Strana?! Io direi orribile coincidenza...- sussurrai a mia volta. -Mi sento così in colpa...-
-Ragazzi, mi dispiace così tanto.- disse la mamma guardandoci dallo specchietto retrovisore.
Kon e io sorridemmo un po', per poi stringerci in un abbraccio.

My dear soul mateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora