Capitolo 11

42 5 2
                                    


Corey si svegliò con gocce di sudore freddo sul viso pallido e il respiro terribilmente pesante. Chiuse gli occhi per qualche secondo, cercando di abituarsi alla luce della stanza nella quale si trovava. Molto lentamente si mise a sedere esaminando la stanza e stringendo forte la coperta che lo copriva. Non ci mise molto a capire che si trovava in una stanza di ospedale.
Posò lo sguardo su di un vaso, che si trovava sul comodino accanto al letto. Appena toccò leggermente uno dei fiori bianchi nel vaso , cadde a terra uno dei suoi petali.
Per quanto sono stato qui? Giorni ? Settimane ? E perché questi fiori sono qui? Sono morto?!
-Corey...?-
Corey si voltò, scoprendo che a parlare era stata la sua sorellastra. Trina sedeva su una sedia a qualche metro di distanza dal suo letto. 
Aveva delle enormi occhiaie sotto gli occhi color cioccolato, i capelli rosa spettinati e i vestiti spiegazzati.
-Per quanto tempo sono stato K.O?- chiese il ragazzo quasi subito.
Trina aggrottò le sopracciglia. - Ciao anche a te, Corey.  E io che immaginavo del tutto diverso il tuo risveglio. -
- Potresti rispondere alla mia domanda?- chiese Corey alzando gli occhi al cielo.
Trina sospirò lasciando che le sue dita passassero tra i suoi lunghi capelli.
Ci fu molto silenzio nella stanza. Trina se ne stava lì con la testa bassa e un'espressione devastata. Corey guardò verso la finestra socchiusa accanto al letto. Una leggera brezza mattutina gli accarezzò il viso.
-Vado ad avvertire gli altri che stai bene. Sai, ci sono tutti. Mamma, tuo padre, Kin, Kon e i loro genitori...- disse Trina mentre di alzava dal suo posto. - Vuoi che dica loro qualcosa in particolare? -
-Kin e Kon...?- mormorò Corey. Si prese un momento per rispondere. -No, lasciami da solo.- fu la sua risposta. Incrociò le braccia guardando altrove.
La porta si chiuse piano, e Corey notò sollevato di essere finalmente solo. Si massaggiò delicatamente le tempie cercando di scacciare via ogni traccia di negatività e tristezza.

-Corey,- Trina fece capolino dalla porta, dopo qualche minuto - c'è qualcuno per te.-
Infastidito, Corey sbuffò -Chi?-
-Kin e Kon...-
Sentire quei due nomi fece agitare ancora di più il blu. Seriamente?
-Dì loro che soffro di amnesia e che non mi ricordo più di loro.- sibilò con tono maligno e degrinando i denti.
Trina sospirò -Corey...-
-Trina...- la imitò, alzando poi gli occhi al cielo.
Trina si avvicinò al letto e prese posto accanto al fratellastro. Lo avvolse con un braccio e lo tirò verso di sé per dargli un abbraccio, cosa che faceva davvero raramente. -Sono rimasti qui per tre giorni, senza dormire e senza mangiare, Corey, mentre tu eri addormentato. Ti sono sempre rimasti accanto. Io credo che parlare con loro possa farti sentire meglio.- suggerì.
-Non ce n'è bisogno. Io sto benissimo. Non ho bisogno di amici stupidi come loro. -
-Come vuoi. Devo dire a tutti di andare via?-
Corey annuì in fretta, con un broncio stampato sulla faccia.

Dopo due settimane, Corey fu dimesso dall'ospedale. Il ragazzo prese tutto questo tempo per sé, per riflettere e pensare a quanto successo, sul suo passato. Si rese persino conto di essere dispiaciuto per la discussione con  Kin e Kon, e si sentì molto in colpa anche per Laney. Sapeva che non era colpa sua se se ne era dovuta andare e che non doveva odiarla per questo.

Nel bel mezzo di una notte, Corey fu svegliato da un rumore appena fuori la finestra della sua stanza. Corey si portò una mano al petto , potendo sentire il suo battito cardiaco aumentare di velocità.
Che cosa è stato?
All'improvviso Kin e Kon entrarono nella stanza grazie alla finestra. Corey era pronto a far loro mille domande quando notò un mazzo di rose rosse tra le braccia di Kin. I loro sguardi erano pieni di imbarazzo, mentre guardavano il blu alzarsi dal letto.
-Kin! Kon ! Ma che diavolo...?!- urlò/bisbigliò Corey.
Kin e Kon corsero ad abbracciarlo.
Okay?
-Corey, ci dispiace di averti detto quelle cose due settimane fa.- abbassò lo sguardo Kin.
-Già, siamo stati degli amici terribili.-continuò Kon.
Kin porse le rose a Corey, che si scansò un po'.
Kin ridacchiò -Lo so, amico. È stato Kon a volerle comprare.-
-Hey! Io cercavo solo di essere gentile!- si difese Kon.
Kin poggiò il mazzo sulla sedia lì accanto.
-Ragazzi, non preoccupatevi. Non siete voi a dovervi scusare. Sono stato io il cretino. Mi dispiace tanto.-
I tre si abbracciarono.
-Mi dispiace tanto interrompere questo momento, ragazzi.- cominciò Kon -Ma devo proprio dirlo: sembriamo un gruppo di gay, quando ci abbracciamo.-
Corey e Kon si staccarono velocemente da lui, per poi scoppiare a ridere .
-Sapete, ragazzi? Non importa quanto possa sembrare gay questa frase. Ma vi voglio bene.- sorrise Corey.
I due ricambiarono il sorriso - Anche noi te ne vogliamo, Corey.-
- Allora siamo di nuovo amici ?- chiese speranzoso Corey.
-Cosa? No! Noi siamo gay, tesoro. Siamo qui per farci le treccine a vicenda, ricordi?- scherzò Kin avvolgendo il fianco di Corey con un braccio e agitando la mano in aria.
-Siete delle persone orribili.- sorrise di nuovo Corey per poi scoppiare nuovamente in una risata assieme ai due gemelli.

****************************
Capitolo decisamente penoso, lo so... 😟
~Fgmsgvi

My dear soul mateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora