Corey's POV
Dopo qualche ora decisi di andare a fare una tranquilla passeggiata. Il cuore rimbombava ancora nel mio petto e anche se provai a fare dei profondi respiri ripetendo sottovoce che sarebbe andato tutto bene, la situazione non migliorò affatto. Afferrai la mia giacca, il mio cellulare e le cuffiette. Lasciai un veloce messaggio scritto per avvertire a casa che stavo per uscire. Una volta fuori dal garage lasciai partire la mia canzone preferita. Let her go. Cominciai a camminare con la testa bassa pensando a mille cose. La Grojband, mio padre, la mia matrigna e persino a Trina. Laney. E a quel punto mi arrestai immediatamente. Pensai a quegli occhi verdi, a tutte le sue promesse e al giorno in cui ci conoscemmo. Quel pomeriggio, dopo la scuola, da quello specialista in mezzo a tutti quei bambini malati.
E riecco il cuore battere sempre più forte nel petto.
Eheh. Buffo, ma non così tanto siccome sono nato con una malformazione cardiaca. Quando per giunta, mia madre morì, mio padre decise di portarmi da questo specialista, sostenendo che mi avrebbe aiutato. Avevo all'incirca sei anni, ma lo ricordo come se fosse ieri. Diventai amico di molti bambini, alcuni malati di cancro, alcuni portatori di handicap, e non solo. Un giorno stavo parlando con qualche bambino quando scorsi una testa rossa seduta in disparte. Con una scusa avvicinai la mia sedia alla sua. La ricordo piccolissima, con i lunghi capelli rossi divisi in due trecce, chiarissima in volto e sul resto del corpo e un vestitino verde chiaro. Teneva gli occhi verdissimi a terra ma si accorse comunque della mia presenza. Tesi la mano verso di lei, sperando vivamente che l'avrebbe stretta. Ma non fu così e si limitò ad alzare lo sguardo sulla mano, per poi riabbassarlo lentamente.
-Ciao, io sono Corey! Qual'è il tuo nome, invece?- scelsi di dire. Lei non rispose. -Sei nuova da queste parti, vero? Non ti ho mai vista in giro.- Lei sbuffò leggermente. - Ti piace qui?- ... - Perché non giochi con gli altri bambini?- ... - Hai fatto amicizia con qualcuno, giusto?- ... -Immagino che non sia così.- ... - Ti va di diventare amici?-
Finalmente mi guardò ma con gli occhi pieni di lacrime.
-Cosa c'è?- chiesi allora con un attimo di esitazione. - Non vuoi essere mia amica?-
Lei scosse la testa, facendo andare dappertutto quelle sue trecce rosse.
-No, non è affatto così. Mi piacerebbe tanto.- parlò finalmente, con una voce dolce e delicata.
- E allora perché piangi?- le chiesi pian piano avvicinando ancora di più la mia sedia alla sua.
- Perché...- mi guardò fisso negli occhi facendomi sobbalzare sulla mia stessa sedia - ... Perché vuoi essere mio amico?-
-Beh, non so, lo sento e basta.- dissi dopo averci ragionato abbastanza. -Ecco vedi...Quando vuoi essere amico dì qualcuno, quando incroci il suo sguardo per la prima volta lo senti dentro.- cercai di spiegarmi come meglio potevo, posando infine una mano sul petto e chiudendo gli occhi drammaticamente.
Lei sorrise debolmente, mostrandomi una dentatura bianchissima e un dentino mancante.
-Io mi chiamo Laney e sì, voglio diventare tua amica.- sorrise allora porgendomi la sua piccola mano.Nel frattempo la canzone suonò le sue ultime note e mi misi a sorridere. E in quell'istante mi si annebbiò la vista. Ricordo solo di essermi seduto sul vialetto di qualche casa sentendomi infinitamente solo, ma felice.
Dopodiché il suono di alcune sirene in lontananza.-----------spazio autrice--------------------
Salve, gente. Sono rinata!!! Mi scuso molto per non aver aggiornato da parecchio tempo, ma la scuola mi ha messo K.O. Durante questo periodo dovrei riuscire ad aggiornare più spesso. O perlomeno ci proverò...

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My dear soul mate
FanfictionSei mesi dopo aver salvato il mondo assieme alla sua band, Laney Penn, una timida ragazzina un pó maschiaccio, è costretta a partire con suo padre in Grecia. Corey Riffin, ovvero il suo migliore amico e ragazzo dei suoi sogni, è disperato e molto sc...