capitolo 28

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Il rumore della sveglia mi fa aprire gli occhi, la azzitto.

Sono per metà sopra ad Harry che mi tiene stretta a sé –"Harry?"- mugola ma non apre gli occhi –"Harry?"- gli accarezzo i capelli –"amore dobbiamo alzarci"- finalmente vedo quei due pozzi verdi –"amore?"- chiede con un sorrisetto –"si sei il mio amore- sorrido guardandolo -"ma se non vuoi che ti chiami così allora potrei chiamarti orsacchiotto o tesoruccio o coniglietto o..."- -"no! Mi piace amore è...è solo che non me lo aspettavo"- abbassa gli occhi –"ora, amore, è ora di alzarci"-.

Non sono il tipo che dice amore infatti, ripenso mentre scelgo i vestiti per questa giornata, ma mi è venuto così spontaneo chiamarlo così.

Sono davvero innamorata, non ho mai provato una sensazione così. Devo tutto a mia madre che mi ha costretta a venire...

"quanto la sanno lunga le mamme" penso mentre sorrido.

Ci prepariamo e facciamo colazione per poi arrivare al villaggio.

Gli do un lungo bacio per poi staccarmi –"allora a dopo"- sorrido –"a dopo"- dice in un sussurro finché non  fa un'espressione arrabbiata guardando oltre la mia spalla.

Mi volto e trovo Zayn che ci guarda divertito.

Harry lo sta incenerendo con lo sguardo e ha tutti i muscoli tesi, prima che succeda un disastro gli afferro il viso tra le mani –"tua"- sussurro per poi baciarlo e, dopo un attimo di esitazione, lui ricambia.

Appoggia la fronte alla mia –"mia"- conferma –"se ti dà fastidio chiamami"- dice dandomi dei baci sul collo –"se mi dà fastidio si beccherà un bel calcio lì sotto come ho fatto con te"- scoppia a ridere, menomale -"pagherei per vederti"- dice infine.

Mi incammino nella direzione opposta alla sua per arrivare al bar.

-"Martina!"- sento la voce di Zayn che mi chiama, faccio finta di non averlo sentito e velocizzo il passo –"Martina so che mi hai sentito!"- la voce ora è più vicina, infatti, dopo pochi secondi è al mio fianco.

-"è la seconda volta in tutta la mia vita che vengo ignorato"- alzo gli occhi al cielo -"allora"- continua –"quello è il tuo ragazzo?"-

Perché mi fa questa domanda così ovvia?

-"si"- dico –"ecco perché fai la difficile!"- sembra illuminarsi –"stai cercando con tutta te stessa di non tradire il tuo insignificante ragazzo con me, ma piccola, non resisterai a lungo"- scoppio a ridere di cuore –"sei così presuntuoso"- ormai ho capito che è inutile arrabbiarsi –"lo sono perché posso permettermelo"- fa un sorrisetto furbo –"primo Harry è molto più figo di te, da tutti i punti di vista, secondo, l'unica cosa che mi sto trattenendo dal fare è prenderti a schiaffi e terzo, non riesco a comprendere cosa trovi in te la restante parte femminile"- dico con un sorriso.

Rimane un attimo interdetto ma sempre divertito –"primo il tuo fidanzatino non può competere con me, secondo tu sei altamente attratta da me e terzo..."- si avvicina bloccandomi il passaggio e costringendomi al muro di una casetta –"le donne sono attratte da me perché ho molti talenti, specialmente se sto in una camera da letto"- mi innervosisco perché in trappola, gli metto una mano sul petto –"rispetta lo spazio vitale altrui, caro"- lo spingo ma non si muove divertito –"le cose che potremmo fare se solo tu volessi senza farlo sapere al tuo ragazzo..."- sussurra, lo guardo un attimo in silenzio –"tipo...scopare?"- infine chiedo titubante, fa un sorrisetto -"soprattutto"-

-"ora hai...hai tempo?"- allarga il suo sorriso soddisfatto e meravigliato di avermi conquistata –"quando vuoi"-

-"bene"- gli prendo la mano e lo trascino velocemente nel retro del bar –" cazzo, non pensavo che fossi così impaziente"- dice eccitato.

Arriviamo e lui mi spinge al muro ma io lo blocco –"aspetta, ci serve una cosa"- rimane confuso mentre mi lascia passare. Inizio a smucinare nello sgabuzzino estraendo poi due scope.

Mi guarda con le sopracciglia aggrottate in pieno stato di confusione –"come facciamo a scopare senza la scopa?"- dico ovvia cercando di rimanere seria. Mi guarda...non lo so, veramente, non riesco proprio a descrivere la sua espressione, un misto tra l'arrabbiato, sorpreso e deluso.

-"c'è t-tu intendev-tu non-io pensavo"- gli porgo la scopa –"su, iniziamo, prima eri così impaziente"- lo prendo in giro, con espressione furente mi lancia un'occhiata che mi avrebbe potuto uccidere ed esce, allora mi affaccio e gli urlo –"mi avevi detto che mi avresti aiutato!- faccio la finta arrabbiata per poi scoppiare a ridere.

Davvero pensava che ci sarei stata?

Vengo distratta dai miei pensieri dal primo cliente di oggi. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2016 ⏰

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