1. ''Cosa c'è di sbagliato in me?''

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Ricordo bene quel giorno, anche perché da quel momento in poi la mia vita è cambiata, sarei stupido se me lo fossi dimenticato! Sono trascorsi molti anni, ma è come se quell'incontro sia rimasto impresso nella mia memoria, vivo e reale come non mai.

Avevo 13 anni, ma la mia famiglia non c'era. Non c'è mai stata. Non so dire perché non fossero mai venuti a prendermi da quel posto orribile, ma è andata proprio così; ricordo di aver aspettato a lungo l'arrivo della mamma, volevo che mi abbracciasse e che mi portasse a casa.

A quel tempo però non sapevo nemmeno che cosa significasse avere una mamma, un papà, una famiglia, una casa, qualcuno che mi volesse bene...

Certo, mi trattavano bene al Sun's Child Rescue, ma se penso a quel sorriso, quell'abbraccio... Quando finalmente ho capito che cosa mi ero perso per tutti quegli anni, ho capito che non c'era paragone.


La mia Tata si chiamava Jessica, per gli amici Jess.

È stata tutto per me, almeno fino a quel giorno, anche se forse è stata l'unica là dentro che mi abbia saputo amare e apprezzare per quello che ero. Quando ero piccolo mi cullava fra le sue braccia, rassicurandomi che la mamma sarebbe venuta a prendermi presto. Purtroppo però non è successo, infatti non mi è mai venuta a prendere, la mia vera mamma.

Mi si spezzò il cuore, perché avevo capito che nessuno mi voleva portare a casa. Ormai sapevo che non avrei mai incontrato i miei genitori, ma almeno speravo in qualcun altro. Ma cosa c'era da sperare? Alla fine sentivo che dicevano la stessa cosa ad altri bambini, ero piccolo, però ero in grado di capire che cosa succedeva intorno a me.

E quando delle persone entravano dalla porta principale, la mia speranza si riaccendeva, per poi spegnersi una volta capito che quel giorno non sarebbe toccato a me tornare a casa. Ero così arrabbiato, mi sentivo come se tutta la mia vita fosse stata una perdita di tempo, nonostante fossi molto giovane. Forse però non lo ero abbastanza, dato che amavano tutti i bebè.

Era da un po' che ci pensavo, anche se prima non avevo mai avuto il coraggio di farlo. Ad un certo punto però, ero talmente stufo di quelle false promesse, dei miei compagni di cameretta che a poco a poco se ne andavano e mi lasciavano solo, che ho detto basta.

Che cosa avevano gli altri che io non avevo?

Un giorno a Neverland || Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora