11. Il regalo più grande

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E così conobbi la mia nuova famiglia.

Appena vidi i miei genitori capii che mi avrebbero amato come avrebbe fatto Michael. Era solo una sensazione istintiva, ma non avrei potuto metterla in dubbio tanto facilmente.

Michael mi strinse la mano e mi abbracciò forte, poi mi assicurò «Phil, non sarai più solo.» E ancora oggi mi chiedo perché l'abbia lasciato; non avevo capito che era lui quello ad essere veramente solo. Con me Michael è stato un amico sincero e leale, ma soprattuto è stato la mia ancora di salvezza.

Quella però non fu l'ultima volta che visitai Neverland; infatti ce ne furono molte altre, anche se non furono speciali come quel diciotto agosto 1992. Da allora non mi sono sentito più abbandonato; avevo una famiglia che mi voleva bene, avevo Michael.

Stare con lui era come trascorrere del tempo con un vecchio amico, ed era proprio così, perché è stato lui ad avermi insegnato tante cose. Quel giorno non sapevo di aver conosciuto Michael Jackson; per me era soltanto Michael, l'uomo che mi aveva promesso un futuro migliore.

La sua promessa è stata mantenuta e non avrei potuto chiedere di meglio, perché mamma Clare e papà Jordan mi amano come se fossi loro figlio.

E questo è il più grande regalo che qualcuno mi abbia mai potuto fare.

Un giorno a Neverland || Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora