E così conobbi la mia nuova famiglia.
Appena vidi i miei genitori capii che mi avrebbero amato come avrebbe fatto Michael. Era solo una sensazione istintiva, ma non avrei potuto metterla in dubbio tanto facilmente.
Michael mi strinse la mano e mi abbracciò forte, poi mi assicurò «Phil, non sarai più solo.» E ancora oggi mi chiedo perché l'abbia lasciato; non avevo capito che era lui quello ad essere veramente solo. Con me Michael è stato un amico sincero e leale, ma soprattuto è stato la mia ancora di salvezza.
Quella però non fu l'ultima volta che visitai Neverland; infatti ce ne furono molte altre, anche se non furono speciali come quel diciotto agosto 1992. Da allora non mi sono sentito più abbandonato; avevo una famiglia che mi voleva bene, avevo Michael.
Stare con lui era come trascorrere del tempo con un vecchio amico, ed era proprio così, perché è stato lui ad avermi insegnato tante cose. Quel giorno non sapevo di aver conosciuto Michael Jackson; per me era soltanto Michael, l'uomo che mi aveva promesso un futuro migliore.
La sua promessa è stata mantenuta e non avrei potuto chiedere di meglio, perché mamma Clare e papà Jordan mi amano come se fossi loro figlio.
E questo è il più grande regalo che qualcuno mi abbia mai potuto fare.
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Un giorno a Neverland || Michael Jackson
ContoLa famiglia è tutto, questo Phil lo sapeva bene, anche se lui una famiglia vera non l'aveva mai avuta. Cosa si prova a passare l'infanzia in orfanotrofio e vedere i propri 'fratellini' più piccoli andare via con un nuovo papà e una nuova mamma? Si s...