La famiglia è tutto, questo Phil lo sapeva bene, anche se lui una famiglia vera non l'aveva mai avuta. Cosa si prova a passare l'infanzia in orfanotrofio e vedere i propri 'fratellini' più piccoli andare via con un nuovo papà e una nuova mamma? Si s...
Cercai ovunque, camminando rapidamente avanti indietro. Poi finalmente riuscii a trovare un piccolo spiraglio tra due pali che costituivano la grande recinzione.
La musica nell'aria si sentiva abbastanza forte e questo mi convinse a scoprire di più di quel mondo incantato. Non era qualcosa che si poteva dimenticare facilmente, anzi non lo era per niente. Nemmeno dopo ventiquattro anni il tempo è riuscito a portarmi via questo ricordo e ne sono felice.
La cosa che mi colpì di più fu una grande ruota panoramica; anche se era giorno si vedevano bene le luci che la adornavano e, poco più avanti, c'era una giostra di cavalli che si muoveva lentamente.
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Non avevo mai visto nulla di simile e restai sorpreso, perché non credevo che potesse esistere una simile meraviglia. E poi l'atmosfera era surreale, forse stavo ancora dormendo, forse era solo un sogno. Così provai a pizzicarmi il braccio, sentii talmente tanto dolore che sussultai e mi scese una lacrima.
Sei sempre il solito senza garbo, mi ammonii da solo.
Dopo poco vidi una figura in movimento, un puntino che si stava avvicinando. Era un uomo.
In quel momento, dentro di me, sentii che era la persona giusta, non so come, non so perché, però lo feci: «C'è qualcuno?» Gridai, sperando che quella persona mi sentisse. Funzionò, perché iniziò a correre, ma non nella mia direzione; probabilmente non mi aveva visto.
«Sono qui, sono qui.» Continuavo a ripetere e dovevo sembrare proprio un disperato, perché, poco dopo, l'enorme cancello si aprì e finalmente capii che la svolta che tanto avevo cercato nella mia vita era arrivata.
