4. Sogno o Realtà?

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All'inizio era una, poi due, poi, tre, quattro, cinque, dieci... cento!

Quegli alberi erano tantissimi ed era come se mi stessero chiamando, sussurrandomi che mi avrebbero protetto durane il mio riposino

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Quegli alberi erano tantissimi ed era come se mi stessero chiamando, sussurrandomi che mi avrebbero protetto durane il mio riposino.

Lì era come essere in paradiso, nonostante intorno non ci fosse granché. Quando mi avvicinai, però, mi accorsi che le mie amate querce si trovavano al di là di un cancello, alto più del doppio di me. Mi tranquillizzi lo stesso, perché comunque c'era un po' di ombra, io ero sfinito, avevo esaurito tutte le forze e mi addormentai sull'erba.

 Mi tranquillizzi lo stesso, perché comunque c'era un po' di ombra, io ero sfinito, avevo esaurito tutte le forze e mi addormentai sull'erba

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Sognai di avere una famiglia, per una volta mi sembrava di essere così felice... Tutt'ad un tratto sentii una canzone, aprii gli occhi e mi accorsi che non era parte del mio sogno, era la realtà!

Mi guardai intorno, non riuscendo a capire da dove provenisse. Era una melodia dolce, che mi riempiva il cuore di gioia, anche se non sapevo dire il perché e non lo saprei tutt'ora. In quel momento mi sentii quasi... felice.

Mi alzai in piedi, però era difficile vedere oltre la cancellata, perché c'era un telo nero che copriva tutto. Continuai a cercare, camminando parallelamente al grande bosco, non mi arresi finché sentii la musica più forte. Ancora una volta provai a guardare dentro, ma era impossibile, non si vedeva niente.

Andando più avanti notai un grosso cancello, era nero e aveva una scritta in oro, circondata da una grande ghirlanda incisa.

Lessi l'unica parola che da quel momento fu la mia unica ancora di salvezza:

Neverland.

Un giorno a Neverland || Michael JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora