-Ragazzo mio, è stata una grande gioia per noi rivederti, ti vogliamo tanto bene- la madre di Drake lo stringe.
-Anche per me Mama, grazie Allan. Ci vedremo presto- il ragazzo si allontana dallo sportello anteriore dell'auto di Allan, restando a guardare la vettura nera mentre si allontana nel buio della notte.
Rientra in casa, ormai non c'è più nessuno. Sale in camera e chiude lentamente la porta. Ha quasi paura di fare rumore e attirare lì il giovane proprietario. Teme che lui si sia pentito di quel che c'è stato fra di loro, ma allo stesso tempo desidera vederlo, capire dai suoi occhi se abbia significato qualcosa o sia stato solo un gioco.
Si distende sul grande letto ancora scombinato dagli avvenimenti di poche ore prima, e crolla addormentato.Il giorno dopo la sveglia suona verso le otto, per il lavoro.
Si alza e si veste velocemente per scendere a fare colazione.
Lui è lì. Seduto al grande tavolo con indosso i suoi occhiali da vista, mentre legge il giornale bevendo un caffè.
Lo sguardo profondo e il viso rilassato lo rendono incredibilmente bello.-Buon giorno, come mai ancora qui? Ci sono dei cambiamenti di programma?- Drake parla restando fermo sulle scale. Non si aspettava di trovarlo lì a quell'ora.
-Buon giorno. A dire il vero si. Sono stato appena contattato da un collega di Londra, la prossima settimana dovrò partire- parla senza staccare gli occhi dal giornale.
-Ancora non riesco a capire- scende e va a sedersi di fronte a lui.
-Volevo comunicarti subito e di persona che ho bisogno di un accompagnatore. Se non sei disponibile, chiederò ad un altro dei miei segretari- si toglie gli occhiali e punta i suoi occhi blu sul ragazzo.
-Io.. è un viaggio lungo..- Drake è nel panico.
-Se non vuoi basta dirlo, posso chiedere a qualcun altro- beve un sorso di caffè.
-Non è questo.. io vorrei. Ma ho paura dell'aereo- il ragazzo è rosso in viso.
Blackjack si alza di scatto e va verso il suo interlocutore. Si piega per raggiungere l'altezza del ragazzo e gli solleva il mento con due dita -A me i maschi non sono mai piaciuti. Ho avuto così tante donne che tu neanche potresti immaginare, eppure quando fai così mi fai impazzire. Così vulnerabile, così...- si ferma e sospira.
Drake resta immobile, più imbarazzato di prima.
-E poi hai questa cosa di diventare tutto rosso ogni volta che ti guardo. Sei irresistibile- lascia il viso del giovane e ritorna al suo posto -Non preoccuparti. Parti con me e ti assicuro che non avrai alcuna paura- beve l'ultimo goccio di caffè e sale le scale.
-Accetto- Drake sussurra. Non lo vede, ma sente Blackjack sorridere.Per qualche ora, in ufficio, Drake non fa altro che riordinare scartoffie e documenti per il suo capo. Non riesce a smettere di pensare al viaggio, alla paura e allo stesso tempo al desiderio di partire.
-Toc toc- Una voce femminile lo distrae dai suoi pensieri.
-Oh ciao Farah, non ti aspettavo- sorride.
-Lo so, ti ho fatto una sorpresa- siede sulla scrivania.
Il giovane nota che la ragazza indossa abiti succinti e ha volutamente aperto qualche bottone della camicia per mostrare il seno.
Istintivamente gli viene da ridere, pensando alla delusione che lei vivrà quando capirà il suo orientamento sessuale.
-Cosa ti serve?-.
-Ho un messaggio per te, e poi vorrei tanto chiederti di uscire- cerca di avere un atteggiamento sexy, che però non fa altro che renderla meno attraente di prima.
-Vorresti parlare di lavoro?- Drake fa finta di non capire per farla uscire allo scoperto.
-Ma dai.. hai capito benissimo. Tu mi piaci tanto- si tortura una ciocca di capelli.
-Farah, sei una ragazza bellissima e molto interessante, ma volevo farti sapere che non sono interessato- sorride innocentemente.
-Ho capito, sei fidanzato- indispettita incrocia le braccia.
-Sono gay- sorride nuovamente.
-Oh.. perdonami, io non avevo capito- si alza dalla scrivania.
-Sta tranquilla. Hai detto di avere un messaggio per me, quale sarebbe?-.
-Il capo ti manda questo biglietto. Scusa ancora- consegna il foglietto giallo ripiegato su se stesso ed esce in fretta.
Povera ragazza. Il bellissimo stagista infrange i cuori di tutte.Drake apre il foglietto.
"Ore 12:30 puntuale davanti alla mia auto. Ti porto a pranzo fuori. Ovviamente è un pranzo d'affari"
Sorride e lo richiude.Alle 12:30 esatte si fa trovare davanti all'auto blu del suo capo, nel parcheggio del palazzo.
-Molto bene, almeno sta volta sei stato puntuale- Blackjack si è cambiato d'abito. Non indossa giacca e cravatta, ma abiti adatti ad un ragazzo della sua età. Quell'aria giovanile gli dona moltissimo.
-Dove andiamo?- Drake sale in auto nel posto davanti, accanto a lui.
-In un posto che mi piaceva tempo fa. Mi piace ancora, ma non posso più andare in questi locali così umili, ormai sono un industriale. Per questo mi sono cambiato d'abito, non devo farmi riconoscere- accende il motore e parte.
-Non dovrebbe vergognarsi del suo passato. Anche se adesso è diventato un uomo di successo. Non dimentichi mai chi era-.
L'uomo si gira e lo guarda attentamente senza dire una parola.
Uno sguardo profondo e pieno di ammirazione.
Dopo alcuni minuti raggiungono un locale in periferia, con tavolini colorati e fiori. In prevalenza ci sono studenti, che mangiano un panino e studiano sui divanetti vicino alle vetrine.
-Vieni- Blackjack lo conduce dentro.
Il posto è piccolo ma molto carino.
I due prendono posto in un tavolo molto in disparte, in un angolo della stanza.
-È qui che veniva a mangiare quando andava all'università?-.
-Ovviamente. Luogo economico, ma soprattutto tranquillo. Qualche volta vengo ancora qui quando voglio stare da solo. Siedo a questo tavolo che nessuno sceglie mai, e mi guardo intorno. Sembra che nessuno ti noti, qui. Però tu puoi vedere ogni cosa. Attimi di vita di gente che non conoscerai mai. È una cosa molto infantile e stupida.. lo so- parla serio.
-Non lo è affatto- Drake lo guarda incantato.
L'uomo gli sorride -Adesso non sono il tuo capo. Sono un ragazzo come te. Dammi del tu-.
-Buon giorno, volete ordinare?- un ragazzino magro e bassino si avvicina a loro.
-Sì grazie, io prendo un tramezzino e una spremuta. Tu?- Blackjack è rilassato e sorridente. Non sembra neanche lui.
Il ragazzo non riesce neanche a pensare -Quello che ha preso lui- perciò opta per la scelta più semplice.
Il cameriere si allontana.
-Lui, come ti sembra?- Blackjack indica il ragazzetto che si è appena congedato.
-Chi? Il cameriere con il cappellino rosa e i brufoli?-.
-Lui. È il tuo tipo?- insiste.
-Affatto. Preferisco un altro genere- il ragazzo ammicca con gli occhi.
-Ah giusto.. a te piacciono di più quelli in costume da bagno- sorride beffardo.
Prende la mano di Drake e la stringe.
Poi la avvicina al suo petto.
-A me invece piacciono le donne, penso lo avrai capito- fa scendere la mano del giovane verso lo stomaco -Però di recente ho compreso che il mio stagista non mi è proprio indifferente- la fa scendere ancora -Anzi, direi che mi piace, parecchio- poggia la mano sul suo pacco.
Drake come al solito è rosso in viso. Vorrebbe tirare via la mano, ma Blackjack glielo impedisce.
-Smettila di respingere quello che evidentemente vuoi- toglie la sua mano lasciando quella di Drake, che però non si sposta. Sente la lunghezza dell'uomo irrigidirsi sempre di più.
-Dio mio..- sospira.
-Vedi, questo è l'effetto che mi fai. Adesso però dovresti togliere la mano, perché sono già al limite, e non so quanto ancora riuscirò a trattenermi dallo sbatterti su questo tavolo davanti a tutti- sussurra nell'orecchio di Drake.
Questi sgrana gli occhi e sospira come se avesse la gola bloccata.
-Tutto bene? Hai bisogno di un bicchiere d'acqua?- il cameriere porge loro le ordinazioni.
Drake non riesce ad aprire bocca.
-Sta tranquillo, il mio amico starà benissimo. Grazie puoi andare- Blackjack ride soddisfatto e addenta il suo tramezzino.
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BLACKJACK
FanfictionIl Blackjack non è solo un gioco di carte in cui i sette giocatori sfidano il Banco. Significa "fante nero", ed è il soprannome del più grande imprenditore finanziario di New York. Lui gioca in borsa, o meglio, vince in borsa. Vince sempre. È l'...