-Scusate, avete visto Drake Warner?- Miles si guarda in giro chiedendosi se il suo nuovo amico lo avesse scaricato lì o se fosse da qualche parte, nell'hotel.
Nessuno purtroppo sa dove si trovi.
Non resta che uscire in strada e cercarlo. Per un ragazzo di provincia è pericoloso stare in giro a quell'ora, soprattutto se si deve prendere un taxi e percorrere una grande distanza.
Miles esce dalla hall dell'hotel sperando di trovarlo lì, ma nulla da fare.
Ad un tratto sente singhiozzare.
Seduto sul marciapiede a pochi metri da se vede Drake, con la testa fra le mani.
-Hey amico, che succede?- si siede vicino a lui.
Drake non può rivelare il motivo per cui sta disperatamente piangendo, così è costretto a mentire.
-La mia ragazza... mi ha tradito. Sta sera sono venuto a conoscenza del suo tradimento, non ha neanche provato a nascondermelo. Io credevo fosse la persona della mia vita- singhiozza senza ritegno ne vergogna alcuna. È stanco di fingere che vada tutto bene; adesso deve sfogarsi.-Purtroppo esiste questa gente... tu sei proprio un bravo ragazzo e lei non ti merita. Sai cosa farei io? La escluderei per sempre dalla mia vita. Prenditi del tempo per te, stai con la tua famiglia. Ti sentirai meglio- gli da un'affettuoso buffetto sulla guancia.
-Hai ragione.. credimi, farò così- si sforza di sorridergli -Adesso però mi accompagni a casa, per favore?-.Miles si alza e gli tende una mano per farlo mettere in piedi, poi va a prende l'auto.
-Ho saputo che con Farah...- Drake cambia argomento.
-Mi sono preso le mie rivincite. Le ho parlato e ho troncato il nostro rapporto. Dovevi vedere come mi implorava di restare...- ride con fierezza.
-Sono orgoglioso di te- gli da il cinque.Drake sente di aver trovato un buon amico, e forse col tempo riuscirà anche a parlargli di Jordan.
Dopo alcuni minuti raggiungono la casa di Ramon, dove ormai il ragazzo ha fatto residenza.
-Penso che mi prenderò un periodo di ferie dal lavoro, voglio andare a trovare mia madre- gli dice scendendo dall'auto.
-Mi sembra un ottimo modo per ricominciare. Ci sentiamo quando torni per andare a prenderci una birretta, ti va?- Miles sorride abbassando il finestrino.
-Con piacere amico. Ci sentiamo- lo saluta con la mano ed entra nel grande portone grigio.Giunto a casa ripone subito il completo nell'armadio di Ramon e poi si getta sul suo letto. Sta cercando di non pensare a quel che era successo poco prima alla festa. Ma è praticamente impossibile.
Era per quello che Jordan non lo aveva invitato, voleva proteggerlo dal dolore che quella dichiarazione gli avrebbe provocato. Ma perché era stato così stupido da non ascoltarlo? Forse sarebbe stato meglio non sapere, ma ormai era troppo tardi.Si prende la testa fra le mani cercando di mettere ordine alla valanga di emozioni negative che lo stanno travolgendo, quando ad un tratto sente uno squillo.
Nuovo messaggio da : Numero Privato
Lo apre trattenendo il fiato.
Sono venuto in ufficio, la festa è finita. Non riesco a tornare da lei. Ti prego vieni qui, voglio vederti
Nessuna firma, ovviamente. Basta poco per capire che quello è il cellulare aziendale di Blackjack.
Il cuore di Drake va a mille. A tutto il dolore che prova si unisce la scarica di adrenalina che quel messaggio gli ha causato. Ma no, no. Non dovrebbe essere felice. Dovrebbe essere ferito, perché nonostante tutto quell'uomo egoista non lo lascia andare.
Ma non è così.Decide di non rispondere, di lasciarlo nel dubbio.
Subito dopo indossa una t-shirt e un paio di jeans e corre a prendere l'autobus dell'1:20 che lo porta in ufficio.
È la cazzata più grossa della sua vita.Guarda fuori dal finestrino le luci della città che scorrono nel verso opposto al suo. Si sa che gli autobus e i treni sono i luoghi più tristi in cui ritrovarsi a pensare.
"Ma che diavolo faccio... sta per sposare un'altra, però appena schiocca le dita sono da lui.. non devo cedere, gli dirò che ho bisogno di staccare un pò la spina e andare via. Niente di più".
Si autoconvince mentre scende dal mezzo e attraversa la strada.
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BLACKJACK
FanfictionIl Blackjack non è solo un gioco di carte in cui i sette giocatori sfidano il Banco. Significa "fante nero", ed è il soprannome del più grande imprenditore finanziario di New York. Lui gioca in borsa, o meglio, vince in borsa. Vince sempre. È l'...