Capitolo 20

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Drake scende rapidamente i pochi scalini del porticato, quando una voce lo paralizza.
-Ma guarda guarda chi è venuto nella tana del lupo-.
Il ragazzo si gira trovandosi davanti la bionda.
-Signorina Palmer, ero qui per...- trema e suda freddo. Legge negli occhi della donna un'abissale perfidia.
-Risparmiami le tue idiozie. So perché sei qui, ho sentito tutto. Quella lurida sguattera dovrebbe imparare a stare zitta e a farsi gli affari suoi. Ma adesso veniamo a noi. Quanto vuoi per comprare il tuo silenzio?- si fruga nella borsa prendendo una mazzetta di denaro in banconote da 100 dollari. Ormai Mari ha scoperto le carte, non gli resta che fare lo stesso.
-Io non voglio il tuo denaro. Lo sto facendo solo perché tengo a Jord... al signor Blackjack-.
-Oh lo so che tieni a lui. Ma solitamente è lui che tiene te mentre ti sbatte nella camera da letto della sua futura moglie- sorride tranquilla, come se stessero chiacchierando del più e del meno. Drake invece si sente morire. Non sapeva che lei li avesse scoperti, aveva recitato perfettamente la parte della stupida ingenua per tutto il tempo.
Le cose si mettono male.
-E quando lui scoprirà che non sei davvero incinta? Perché entrambi sappiamo che non puoi avere bambini. Secondo te continuerà a tenere con se una bugiarda?- il ragazzo non sa più cosa dire.
-Forse non hai capito. Mi interessa ben poco di lui. Ho solo bisogno della Blackjack Company. Adesso dimmi quanto vuoi, e non costringermi ad usare le maniere forti- la bionda si sta visibilmente innervosendo.
-Non voglio i tuoi soldi- dice lui digrignando i denti con aria da duro.
-Ti credevo più sveglio di così. Stai rinunciando ad una montagna di soldi per l'amore di uno stronzo che ti butterà via appena si sarà stancato, come ha fatto con me- poi continua parlando quasi fra se e se -però tu sei resistito di più. Si vede che ci sai fare- ghigna.
È veramente una strega.
-Come ti dicevo, adesso le maniere forti. Se parlerai con Jordan prima di domani notte io lo rovinerò. Mio padre è uno dei suoi maggiori azionisti, posso convincerlo a distruggere le aziende Blackjack. E rivelerò a tutti la vostra relazione. Io sarò la povera brava ragazza tradita e voi i mostri senza cuore che l'hanno raggirata. Potrai anche avere Jordan, ma sei sicuro che lui ti vorrà ancora dopo che avrai permesso che tutto il lavoro della sua vita venga mandato in fumo? Io credo proprio di no-.
Drake sente il sangue gelarsi nelle vene. Quella diabolica vipera ha pensato veramente a tutto.
Davvero se permetterà che lei distrugga tutto il lavoro di Jordan lui lo odierà. Non può lasciare che lei lo rovini e sbandieri al mondo la loro relazione. D'altronde a lei non interessa di tenersi Jordan, vuole solo una percentuale dell'azienda. E se la ottenesse, di certo dopo non farebbe nulla per nuocere alla sua stessa compagnia e a suo Marito.
Il giovane si prende interminabili secondi di silenzio per riflettere, e alla fine fa la sua scelta.
Prende i due fogli dalla tasca e li porge a Mari -Giurami che lo lascerai in pace dopo che avrai avuto quello che vuoi-.
La donna sorride compiaciuta afferrando i documenti-Un'altra volta hai agito da stupido. Hai rinunciato alla persona che ami perché sia felice, anche se non con te. Molte grazie caro Drake, e non dimenticare di venire alle mie nozze domani!- lo saluta con cortesia ed entra in casa.
Drake è a pezzi. Credeva di aver finalmente trovato il modo di aggiustare le cose, ma adesso ha semplice perso tutto. Il suo amore e l'unica possibilità che aveva per incastrare quell'imbrogliona avida di denaro.

Riparte con l'ultimo treno della sera e arriva a casa a notte fonda. Ovviamente i suoi genitori saranno già dormendo, e per lui è un gran sollievo così non dovrà aprir bocca ne tanto meno dare spiegazioni. Non ne avrebbe la forza.
Si getta sul letto cercando di prendere sonno, ma il macigno che sente sullo stomaco lo sta uccidendo.
Sente squillare il cellulare, al che lo prende immediatamente e risponde senza neanche guardare chi sia, per non svegliare i suoi.
-Pronto chi parla?- sussurra correndo in balcone, così da poter parlare tranquillamente.
-dove sei..- sente quasi un ringhio, una calda voce maschile.
-Jordan...- il suo cuore esplode -Sono a casa dei miei.. come stai?- cerca di modulare la voce in modo da sembrare calmo.
-Che cazzo di domande fai? Come credi che stia? Male, senza di te. Sono sveglio, la casa è vuota e non faccio altro che entrare e uscire dalla tua stanza sperando di trovarti lì, disteso sul tuo letto.
Ma non ci sei- silenzio.
Drake non riesce a proferire parola, ha un nodo alla gola che gli impedisce di respirare.
-Porca puttana Drake parlami! Sto impazzendo e niente mi impedisce di prendere un treno e venire da te all'istante. Domani io e Mari... quindi ho bisogno di sentirti vicino. Ho bisogno di sapere che ci sei e ci sarai- riprende fiato ansante.
-Sono qui Jordan, e ci sarò domani. E anche tutti i giorni a venire, se mi vorrai con te. Ti amo tanto- trattiene a stento le lacrime.
-Cazzo.. cazzo.. Drake ho una dannata paura!! Ti voglio qui ora, non voglio lasciarti andare mai più. Me ne frego di Mari e dell'azienda, sei tu la cosa più importante della mia vita- si esaspera come un povero folle.
Drake sa di stare condannando lui e se stesso all'infelicità, ma non può permettere che Mari lo distrugga.
-Lo so, ma ormai è troppo tardi. Tutto andrà come è giusto che sia.. ci vediamo domani in chiesa. Buonanotte capo- riattacca senza neanche dare a Blackjack il tempo di parlare.
Qualunque cosa avrebbe detto, comunque non avrebbe fatto altro che tormentarlo ancora di più.
Si mette a letto ma non riesce completamente a chiudere occhio.

Il giorno dopo alle 6 è già in piedi. Si alza e fa colazione con suo padre, senza proferire parola. Alan dal canto suo non osa dire niente, sa quanto quella giornata sarà devastante per Drake e non vuole peggiorare le cose. Il ragazzo risale in camera e dopo aver indossato il completo che sua madre aveva fatto per lui, blu cobalto, scende in salotto per farsi vedere dai suoi.
-Sei bellissimo tesoro mio- sua mamma si commuove.
-Grazie mama, ma forse sono troppo elegante. Non sono mica lo sposo- ingoia a fatica un boccone amaro.
-Vieni qui, ora noi andremo a quelle dannate nozze e tu farai vedere a Jordan che cosa ha perso. Sei un uomo e sei forte, ce la farai- suo padre lo abbraccia.

Il ragazzo lo stringe.
-Sono pronto- sussurra al suo orecchio

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