Capitolo 13.

8.9K 372 319
                                    

-Malfoy, ma cosa diamine ti costa?-

Chiese oramai una esasperata Hermione.

-Non presterò la mia casa a un'altra coppia di sfigati!- esclamò un incazzato Malfoy.

Erano in cucina e, mentre la ragazza beveva una tazza di caffè e leggeva la Gazzetta del Profeta, il biondastro camminava nervosamente su è giù mangiando di tanto in tanto un biscotto.

-Malfoy, ti prego. Con il matrimonio dell'altra settimana hai conquistato ancora più cuori: ho un articolo proprio sotto gli occhi. Senti: "Draco Malfoy ha lasciato a disposizione di una giovane coppietta di neo-sposi Malfoy Manor. Il matrimonio è stato celebrato nell'immenso giardino ornato per l'occasione e nel salone si è tenuto il ricevimento organizzato per pochi intimi. I giovani sposi non sono rimasti affatto colpiti dalla gentilezza dal giovane Malfoy, sostenendo che è un uomo dal cuore tenero." Mi fermo qui perché ti sta uscendo il fumo dalle orecchie-

Hermione nascose una risatina dentro la tazza di caffè: la divertiva vedere il suo fidanzato in crisi.

-Mezzosangue ti avverto: non azzardarti ad accettare neanche una delle richieste che arrivano da quel branco di idioti! Nessuno si sposerà al Manor eccetto me-

-Te?-

-Me-

-Oh. Bene. Ora devo andare al lavoro, a dopo-

Hermione lasciò la tazza nel lavandino e dopo aver indossato il mantello si Materializzò al ministero. Il giorno prima aveva ripreso il suo lavoro e fino ad allora non si era accorta di quanto le era mancato. Forse perché durante quella "vacanza" erano successe tante cose, ma ora era contenta di riprendere la vita di tutti i giorni. Le erano mancati anche i suoi colleghi!

E, mentre Hermione si concentrava su nuove missioni, il suo fidanzato stava discutendo con una ragazza bruttina ma tenace.

-Signor Malfoy io...-

-Mi lasci passare o la farò licenziare nell'arco di cinque secondi- sibilò il biondo oramai esasperato. Non voleva ricorrere a minacce di morte o di tortura, ma era intenzionato a parlare col Signor Alex Black.

-Non ne ha l'autorità- gli snocciolò la giovane.

-Bene-

Prima che la sfortunata se ne potesse rendere conto Draco l'aveva immobilizzata con un incantesimo. I signori e le signore che passavano da lì si immobilizzarono e lasciarono passare il giovane. Draco non degnò nessuno del suo sguardo eccetto l'uomo che cercava.

-Signo Malfoy...io sarei in riunione come vede-

Draco diede un' occhiata ai maghi seduti intorno al tavolo.

-Vedo, ma non mi interessa. Ho bisogno di parlare con lei immediatamente-

Alex sapeva che non era saggio far arrabbiare il giovane Malfoy a dispetto di tutte le belle voci che giravano su di lui. In più lo stava guardando con occhi avvelenati.

-Bene signori, se non vi dispiace continueremo la riunione tra un ora-

Tutti i signori si precipitarono fuori dalla porta, evidentemente felici di stare fuori dalla portata di Draco.

-Si accomodi Signor Malfoy. Cosa posso fare per lei?-

-Il suo lavoro- gli rispose accomodandosi su una poltroncina vicino alla scrivania.

Hermione tornò a casa verso le quattro del pomeriggio. Avrebbe preferito restare per rivedere la tattica messa a punto per la spedizione del giorno seguente, ma Harry l'aveva praticamente cacciata fuori dal Ministero. Chissà perché.

Due Ragazzi Un Po' SpecialiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora