Quella mattina, tra una tazza di caffè e la Gazzetta del Profeta, Hermione pensava al suo prossimo punto della lista: inviare gli inviti. Luna le aveva lasciato carta bianca per quello che riguardava la scelta della carta e le parole da scrivere sulle lettere, con l'unica eccezione di mettere in un angolino il ritratto di un argillo. La riccia non aveva chiesto spiegazioni in merito, ma aveva solo accettato, tanto era solo un disegno. Ciò che la preoccupava un po' era la scelta della carta. Pensava di scegliere una carta magica per i maghi ovviamente, ma per i babbani non le sembrava il caso, quindi doveva scrivere due tipi di inviti.
Finita la colazione decise di andare in camera sua per vestirsi –era ancora in pigiama- e magari per farsi prima un bagno. Si, aveva bisogno di un bel bagno rilassante prima di immergersi nel mondo degli sposini.
Fece scorrere l'acqua, di un colore azzurro vivace, nella vasca insieme a un bagnoschiuma alla rosa bianca. Il suo preferito. E mentre si liberava del pigiama e raccoglieva i capelli in una crocchia improvvisata, la sua mente volò al giorno del matrimonio.
Un abito bianco, con strascico lungo, il velo a coprire il volto e un uomo misterioso accanto a lei, vestito di un completo grigio. Eh si, pensava ad un suo ipotetico matrimonio. Non ci pensava mai a una eventuale famiglia, a una sua famiglia. Qualche anno fa credeva che prima o poi si sarebbe sposata con Ron e qualche fantasia in merito l'aveva avuta, ma ora no. Non aveva neanche uno straccio di ragazzo! E non perché non era brava a letto come aveva supposto quell'impertinente biondastro!
Con un sospiro si lasciò andare contro la vasca, occhi chiusi e muscoli rilassati. Quei momenti di relax li adorava, la rimettevano subito in sesto.
Quando decise che era finalmente l'ora di riaprire gli occhi, un mano le afferrò con poca grazia un polso. Hermione scattò subito seduta, ma si rilassò subito impercettibilmente quando vide la figura di Draco Malfoy davanti a lei. Tempo due secondi e si accorse della situazione imbarazzante.
Con il braccio libero si coprì i seni e con voce dura richiamò l'attenzione del biondo sul suo viso.
-Malfoy che cazzo ci fai nel mio bagno?!- peccato che Draco non le prestò molta attenzione. Senza allentare la presa sul piccolo polso riportò gli occhi sul braccio della giovane.
-Hermione perchè hai ancora questa cicatrice?- chiese con un sibilo.
E solo allora la riccia comprese. Abbassò anche lei lo sguardo su quella cicatrice: "Mezzosangue". Gliela aveva fatta Bellatrix, mentre la torturava. E Draco era lì quel giorno.
-Ho provato a cancellarla, ma l'incantesimo di tua zia è molto potente- la riccia era attonita: per la prima volta il biondastro l'aveva chiamata per nome.
Draco non poteva crederci. Quella scritta gli ricordava la guerra, la fatica di uscirne e la sofferenza di quei giorni. La sofferenza di guardare un essere umano torturato atrocemente davanti ai sui occhi, anche se mezzosangue. L'aveva guardata soffrire, ma era riuscito a rilegare quel ricordo in un angolo buio della sua mente. Ora quel braccio, quella cicatrice gli fecero tornare in mente quel giorno.
Era andato a cercare la mezzosangue per ordinarle di sbarazzarsi della puttanella di turno presente in camera sua. Frignava e non riusciva a sbatterla fuori, sicuramente la Grangerci sarebbe riuscita. Ma in quel momento cambiò programma.
Con un'agilità degna del miglior atleta del mondo magico Draco si caricò su una spalla il corpo ancora bagnato e gocciolante della riccia e a grandi passi uscì dalla stanza, per portarla al terzo piano.
Hermione intanto si dibatteva.
-Malfoy mettimi immediatamente giù! Malfoy!-
-Smettila di starnazzare come un oca- voce fredda, sibillina, seguita da un'imprecazione in serpentese.
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Due Ragazzi Un Po' Speciali
FanfictionTutto il mondo magico era a conoscenza della reputazione di Draco Malfoy. Se chiedevi a qualche passante di Diagon Alley chi fosse quest'uomo ti rispondeva più o meno così: " Malfoy è un uomo di classe, con una buona posizione sociale. È anche uno s...