La mattina dopo Cristiano è costretto ad allontanarsi da me per andare ad allenamento, ma mentre è sulla porta gli faccio una sorpresa presentandomi pronta ad uscire.
Quando lui solleva un sopracciglio io mi limito a spiegargli che non mi va di stare sa sola e che vorrei vedere dove lui passa la maggior parte del suo tempo.
Senza problemi mi fa strada verso la Ferrari blu elettrico e ci mettiamo in viaggio.
In poco tempo esco dall'auto per ammirare la maestosità del Santiago Bernabeu. Cristiano recupera il suo borsone e mi fa strada verso gli spalti più bassi, mi siedo praticamente al bordo del campo.
Mi ha spiegato che di solito non fqnnl allenamento lì, ma che a causa di dei disguidi tecnici sono stati costretti a cambiare campo.
-Stai qui, se ti annoi non perderti a girare in questo posto o potrei non trovarti più-
-Tranquilla mammina, farò la brava. Buon allenamento-
-Grazie, a dopo- prima di defilarsi mi lascia un bacio accanto alla bocca che mi fa arrossire, mi riprometto di scoprire a casa siano dovuti tutti questi baci.
Si reca da una parte fin oltre l'entrata al campo ed io resto seduta ad aspettare i giocatori.
Arrivano anche i tecnici e l'allenatore, un uomo calvo e dalla faccia seria.
Quando entrano i giocatori sono in ordine sparso e vedo Cristiano chiacchierare con un uomo dalla pelle un po' più scura rispetto alla sua e dei capelli ricci e pazzi, l'ho già visto, me lo ricordo al pub dove ci siamo conosciuti io e Cris a Torino, accanto a loro c'è anche l'altro, quello coi capelli lunghi raccolti e la pelle pallida. Sulle loro maglie leggo rispettivamente Marcelo e Bale.
All'improvviso sento di nuovo un senso di inadeguatezza cogliermi lo stomaco e stringerlo, così prendo il cellulare e lo collego ad internet.
Googlo i due compagni di Cristiano per non farmi cogliere totalmente impreparata semmai mi fosse capitato di parlargli.
Marcelo è anche quello con cui ho parlato tramite il cellulare di Ronaldo.
Li vedo ridere e scherzare tra un esercizio e l'altro, sia con la palla che meno, sembra che il sudore su di loro sia leggero come una piuma e non dimostri la loro fatica.
L'allenamento dura ancora per tre ore ed io ne rimango assorbita, anche se ogni tanto ne approfitto per sentirmi con alcuni amici che ho lasciato in Italia, Matteo e Fede in primis.
Qui parlano quasi tutti lo spagnolo, così mi sento quasi strana a poter parlare in italiano con qualcuno.
Vengo presa da alcuni messaggi dei miei compagni di università che mi aggiornano su alcuni esami, così quasi sobbalzo quando sento un paio di labbra posarsi sulla mia fronte. Alzo lo sguardo di scatto e mi ritrovo naso a naso con Cristiano che mi sta sorridendo.
-Andiamo, pimentão pequeno?-
-Sì cerro-
Mi alzo, infilo il telefono in tasca e lo seguo in macchina.
-Non dovrei andare a prendere un vestito per stasera?-
-Ti avevo detto che ci avrei pensato io e sarà così-
-E quando?-
-Chi ti dice che non l'abbia già fatto?-
-Va bene, va bene mi fido-
Torniamo a casa ed all'ingresso ci accolgono Maresca ed Abelhinha, con grande gioia del loro padrone.
Cristiano vola a farsi una doccia lasciandomi sola con i cani.
Ne approfitto per raggiungere la cucina e, una volta con i fornelli davanti, mi viene voglia di cucinare qualcosa di tipico di casa mia.
Cercando a tentoni trovo il necessario per preparare una pasta alla carbonara e un paio di bistecche alla milanese.
Mentre rompo le uova una si spacca male, ma ci pensa Abelhinha a pulire le piastrelle senza lasciare tracce del mio pasticcio.
Metto a bollire l'acqua mentre le due bistecche cuociono.
Scolo la pasta proprio mentre Cristiano e entra in cucina, guidato dal profumino.
-Cosa fai?-
-Ti sto preparando il pranzo, che domande-
-Cibo italiano?-
-Cosa se no, prepara la tavola che fra poco si mangia-
Ma mentre sta sistemando i piatti e le posate qualcuno suona il campanello del cancello esterno così il padrone di casa è costretto a fare il suo dovere.
Lo sento uscire e poi entrare pochi minuti dopo, ma si addentra nelle stanze della casa prima di tornare da me.
-Chi era?-
-Il postino- non aggiunge altro quindi il discorso cade prima ancora di cominciare e così servo in tavola pasta e carne.
Cristiano non si spreca in troppi complimenti, ma dalla sua voracità mi fa capire come abbia apprezzato il pasto che trascorriamo chiacchierando.
-A che ora è il galà questa sera?-
-Inizia alle 19, c'è l'entrata sul red carpet, poi alle 20.30 la cena e l'intrattenimento-
-E chi ci sarà?-
-È un evento pre partita per El Clàsico, che si terrà fra un mese. È un po' come un confronto teorico-
-E ... El Clàsico?-
-Ah già dimentico che non sei informata sul calcio. El Clàsico è la partita Real Madrid, la mia squadra e quella che devi tifare tu, contro il Barcellona-
-Come mai dovrei tifare la tua squadra? Magari ci sono giocatori più simpatici nell'altra!-
Gli occhi castani di Cristiano si fanno più seri mentre mi scruta, lo vedo prendere fiato, vuole dire qualcosa, ma preferisce tacere e guardarmi con un'intensità tale da farmi sentire a disagio, sembra dirmi con gli occhi che sono roba sua. Mi interessa ed allo stesso tempo infastidisce questa sua possessività.
Si alza dal suo posto sparecchiando, la cucina immersa nel suo silenzio e nel mio studiare i suoi movimenti tesi.
Decido di sviare questo che sembra un discorso scomodo.
-Quindi tu come ti vestirai, visti che non mi è dato sapere come mi vestirò io?-
-Ho un abito nuovo da mettere, non vedevo l'ora di provarlo. Hai bisogno della mano di un'esperta per truccati ed acconciarti i capelli?-
-Stai insinuando che io non sappia truccarmi?-
-Sto solo dicendo che da come ti conosco non lo lasci trasparire e se vuoi conosco chi possa aiutarti-
-No grazie, dato che sono un incapace vado già a prepararmi, così sua altezza non dovrà attendere!-
Prima che Cristiano possa fare qualcosa per fermarmi mi di legno nella mia stanza.
Al mio entrare trovo una sorpresa ad attendermi. Sul letto perfettamente rifatto sono posate infatti una scatola lunga e una piatta con sopra l'inconfondibile logo di Prada ed accanto una scatola più piccola e spessa con la firma Louboutin. Devono essere le cose per il galà.
Ancora prima di vedere l'abito che ha scelto per me Ronaldo mi precipito in bagno dove faccio una lunga e rilassante doccia. Mi precipito in bagno dove faccio una lunga e rilassante doccia. Dopo essermi data una sistemata finalmente mi siedo sul letto, avvolta da un morbido asciugamano, ed apro la scatola larga.
Ne cavo fuori un abito dal tessuto blu notte con un profondo scollo a cuore, spalline di raso, corpetto e mezze maniche di pizzo e gonna a due strati con quello più sotto di un celeste più chiaro, aperta da un largo spacco centrale che si unisce al pizzo di sopra.
Rimango incantata dalla bellezza di questo abito che sembra provenire direttamente dalla mia fantasia.
Provo ad infilarmelo, ma con la biancheria normale si vedono i bordi che rovinano l'effetto generale.
Passo un'ora circa alla ricerca di un reggiseno da cui non si vedano le spalline, ma senza successo. Mi sto quasi arrendendo all'idea vergognosa di dover farne a meno quando noto che il reggiseno della lingerie regalatami da Matteo non ha le spalline così mi dico "meglio questo che niente" e me lo infilo. Indosso anche il resto della biancheria tanto per non rovinare il completo.
Quando metto su l'abito mi calza perfettamente, fasciando morbidamente i miei fianchi e nascondendo le curve indesiderate; all'inizio ho quasi temuto che potesse non starmi, dato il taglio piuttosto attillato, ma è una paura che è svanita subito non appena mi sono allacciata il corpetto e ho sentito la stoffa calzarmi a pennello.
Mi sembra quasi di avere addosso una banca, tanto sarà costato questo abito a Cristiano.
Al fondo della scatola trovo una collana a più fili costellata di diamanti degli orecchini blu con pendenti ed un braccialetto di brillanti firmato Swarowski.
C'è anche una pochette del colore dell'abito tempestata di un'onda di brillanti dove infilo solo il cellulare, dei fazzoletti, carta e penna per una vecchia abitudine.
Mi devo ancora riprendere dallo shock della ricchezza che sto indossando così prima di vedere le scarpe mi abbiglio i capelli in una crocchia tenuta ferma da una catenella di brillanti e zaffiri che riprendono gli orecchini, arriccio giusto un po' le due ciocche castano bionde che ne sono rimaste fuori. Mi trucco veramente poco, evidenziando le labbra carnose e gli occhi azzurro grigi.
E' venuto il momento delle scarpe ed è tardi, ho passato tutto il pomeriggio in ammirazione del vestito.
Infilo ai piedi le calzature dal tacco di 12 cm aperte davanti in un intreccio di brillanti a croce sul dorso del piede, l'inconfondibile suola rossa a distinguerle da tutte le altre e a definire il loro vero valore.
Infilo al medio di sinistra un anello a serpente, unico dettaglio mio personale, e sono pronta.
Rimirandomi allo specchio non vedo più me, ma una giovane e bellissima donna dal bel corpo e gli occhi accattivanti, non mi ricordo neanche l'ultima volta in cui mi sono sentita così sicura della mia bellezza.
Ho giusto il tempo per scattare una foto da mandare a Matteo e Federica, prima di dover recarmi all'ingresso.
Ad attendermi c'è Cristiano, fasciato in un completo avorio con camicia nera, scarpe di vernice, cravatta grigia, cintura con la fibbia dei colori del Portogallo e gemelli alle maniche con il logo del Real.
Mi porge la mano che io accetto con quanta più grazia riesca a simulare.
Non spiccica una parola, si limita a guardarmi, così provo io ad attaccare bottone.
-Dicevi che non mi sapevo conciare, cosa dici ora?-
-Sei una donna dalle mille sorprese- bisbiglia mentre mi apre la portiera della sua Ferrari blu.
-Oh ci puoi scommettere-
Quando entrambi ci siamo accomodati sgomma via.
-Comunque anche tu non sei male eh. E grazie per il vestito-
Sembra riscuotersi e prestarmi finalmente attenzione.
-Sì grazie in effetti io sono bello sempre, il tuo abito è proprio bello-
-Ho capito oggi non sei in vena di complimenti-
-No, hai ragione, scusa. Sto solo pensando al galà. Ci saranno molti paparazzi a scattare foto e personaggi che vorrei evitare-
-Scatteranno delle foto?- ecco una cosa a cui non avevo pensato.
-Rilassati sei a posto, non avrai problemi-
Mi fa piacere il quasi complimento che finalmente mi ha fatto, ma non è per quello che ero e sono preoccupata. E' che non voglio creare troppi problemi a Cristiano con i gossip che ne potrebbero nascere, lui però non ne sembra preoccupato.Angolo dell'autrice ...
Tre
Due
Uno
Si dia il via al ballo del Ceppo!
Ahahah no a parte gli scherzi ecco a voi il capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento o una stellina.
Saluti
Artemide BlueMoon
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La testa nel pallone
RandomUna ragazza che non sa niente di calcio, a parte che sia uno sport che si gioca con un pallone. Un uomo che ha fatto del calcio la sua vita e ha salvato la sua famiglia con questo. Due caratteri difficili. Cosa succederà quando si incontreranno? Nas...