Capitolo 12

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Passo il viaggio a godermi Madrid di sera, cercando di non pensare a cosa mi aspetta una volta arrivati.
Ho quasi del tutto calmato l'ansia quando sento i freni tirare e mi volto verso Cristiano che si sta concentrando, indossando la sua maschera da vip, quella che gli permette di non crollare davanti alla folla.
Alza lo sguardo ed incrocia il mio, leggendovi dentro il panico che mi squote dentro.
Mi prende una mano e la stringe nelle sue calde.
-Ascoltami bene. Lì dentro sarà difficile, dovrai sempre essere sorridente, non dare scandalo e stai attenta alle domande scomode perchè cercano una crepa a una macchia in te. Sii forte e divertiti, ma non dimenticare mai che comunque vada io sarò al tuo fianco.
Sul mio viso sorge un sorriso spontaneo, mi sento un po' meglio.
Scende prima lui e viene ad aprirmi la porta. Smonto anche io dall'auto tenendomi il vestito e all'istante vengo abbagliata da una quantità inimmaginabile di flash delle telecamere.
Qualcuno porta via la macchina ed io mi affido a Ronaldo per poter percorrere il tappeto rosso come le suole delle mie scarpe.
Non presto attenzione alla strada che sto facendo, nè a chi mi sta intorno, l'unico punto di riferimento in questo momento per me è Cristiano che mi tiene sottobraccio e mi guida.
Ogni tanto si ferma e sorride da qualche parte così lo imito, altre volte si ferma davanti a qualcuno a firmargli un foglio o una maglietta che gli sta sporgendo urlando a più non posso. Io capisco tutti i fans appostati qui perchè se capitassse anche a me di incontrare il mio idolo mi comporterei nello stesso modo, ma non riesco a non provare un certo senso di gelosia qundo Cristiano mi lascia anche solo per un attimo per fare un autografo. Mi do della stupida in ogni momento del genere.
Finalmente riusciamo ad entrare nella sala ricevimenti dell'hotel che ospita l'evento, ma io già troppo spossata Cristiano mi ha detto che ci sono tutti i 67 giocatori con le rispettive compagne o famiglie oopure da soli, insomma dentro c'è una folla degna di quella all'esterno.
All'improvviso mi sembra di vedere un viso noto.
-Cris ma quella non è Shakira?- chiedo al mio accompaagnatore.
-Sì è proprio lei. E' la moglie di Piquè, un calciatore del Barça-
-Cavoli che fortuna, sono sicura siano tutti molto importanti qua dentro, ma non ne so riconoscere neanche uno!-
-Stai tranquilla, ci sono io apposta-
Stringe un po' di più la mia mano poi prende dal vassoio di un cameriere due flute di champagne, una delle quali porge a me.
Evitiamo con maestria un paio di paparazzi che con mio grande fastidio sono dei regolari invitati, poi raggiungiamo Marcelo e Bale, con le rispettive compagne.
Almeno su di loro sono preparatae non faccio figuracce. Cristiano ci presenta e scopro che le due si chiamano rispettivamente Clarisse ed Emma, sono le mogli.
All'inizio assisto passivamente ai loro discorssi figli di un mond non mio e cosìva anche per quando Cristiano attacca bottone con Pepe, che riconosco sempre grazie alla mia ricerca. Dopo di lui viene Rodriguez.
Mi sto guardando intorno sempre dal fianco di Ronaldo quando qualcuno mi rivolge la parola, proprio a me.
-Chi è questa meraviglisa giovane donna?- lo dice in spagnolo, eppure continuando a stare con Cristianito qualcosa inizio a capirlo e a parlarlo.
-Giuliana-
-Piacere Giuliana, io sono Karim Benzema, ma di sicuro mi conoscerai già-
-A dire il vero no, non proprio- sembra sbalordito da ciò che ho appena detto, come se desse per scontatoo che tutti lo conoscano, magari qui sì, ma io non appartengo a questo mondo.
-Tranquilla bambola, ci penso io ad istruirti, se vuoi seguirmi-
Mi porge la mano, io esito ad accettarla lanciando uno sguardo a Cristiano che non sembra curarsi di me. Mi rassegno all'idea di dover seguire questo che sembra a prima vista un gonfiato, quando un braccio si stringe intorno al mio fianco e mi attira verso un crpo molto muscoloso.
-Fai marcia indietro Benzema, lei è mia-
-Scusa Cris, non sapevo avessi una nuova fidanzata-
-No veramente noi ...!- tento di spiegare, ma non riesco a farlo in tempo dato che suonano i campanelli della cena.
Ci sono i posti assegnati diverse tavolate da 12 persone ed il mio accompagnatore mi spiega che sono mischiate tra giocatori delle due squadre ed accompagnatori vari per favorire gli scambi.
Troviamo i nostri posti, al nostro tavolo diversamente ci sono 14 posti; accanto a me è segnato Leo Messi e questo nome mi è molto familiare stranamente.
Cristiano mi scosta la sedia da galantuomo, storce un po' la bocca a vedere il nome sul cartellino accanto a me, ma tira un sospiro e torno a sedere.
Poco dopo con mio grande sollievo vedo sedersi con noi Marcelo e Clarisse, seguiti da Bale ed Emma.
Arrivano anche un uomo alto e pallido dai corti capelli neri ed un sorrisoinquietante con una donna, un signore mingherlino che dimostra più o meno la mia età, dalla pelle mulatta, con un bambino biondo grande più o meno come Jr al seguito.
Come ultimo una donna molto bella fa accomodare due bambini e poi si siede accanto a me quello che per forza di cose deve essere Messi, dico solo che da quanto ho sentito me lo immaginavo più alto.
-Guarda un po' chi si vede. E' un piacere incontrarti Cristiano-
-Lo è anche per me, Lionel-
-Come sta tuo figlio? Non c'è oggi?-
-Sta bene, ma è da sua nonna, i tuoi invece?-
-Bene, come puoi vedere. Li ho dovuti portare con me perchè volevano vedere i colleghi di papà, sai come possono essere convincenti i bambini-
-Sì, ho presente eccome-
Mentre i due uomini ai miei fianchi insistono nel parlare tra di loro come se io non ci fossi ne approfitto per guardarmi intorno.
Le donne sedute intorno a questo tavolo si conoscono tutte o comunque sanno l'identità l'una dell'altra. Sono tutte modelle di sicuro o comunque ne hanno il fisico, tanto da farmi sentire inadeguata e di molti gradini inferiore a loro, detesto essere così a disagio.
Per fortuna arriva a distrarmi il ragazzo mingherlino, che leggo sul cartellino chiamarsi Neymar Jr.
-Tu non sei di qui, vero?-
Faccio un po' fatica a comprenderlo dato che parla uno spagnolo molto stretto così lui ripete la domanda in inglese.
-Aren't you from Spain, are you?-
-I'm Italian, my name is Giuliana-
-Nice to meet you, I'm Neymar. How you arrived here? You seem not in your comfort zone in this palce-
-I'm here only because Cristiano constrict me, I don't follow soccer too much-
-I understand, and you understand spanish?-
-Not at all, only some words because of Cristiano's son-
-How long will you stay in Madrid?-
-A week I think, I'm not sure about it-
-We'll see, isn't so?-
-Yes, you're right. We'll see-
-Perdonatemi, non ho presentato a tutti la mia accompagnatrice- ci interrompe Cristiano che ha finito di dialogare con Messi -Giuliana loro sono, in ordine, Lionel Messi con i figli, Thiago e Mateo, e sua moglie Antonella Roccuzzo, poi Neymar da Silva Santos Jr con suo figlio Davi Lucca ed infine Luis Suarez con sua moglie Sofia Balbi, Marcelo e Garet con le loro compagne li haigià conosciuti prima- parla in spagnolo, ma non so come riesca a farsi capire anche da me così bene -Lei è Giuliana, una mia cara amica- così finiscono le presentazioni e tutti si prendono il loro tempo per salutarmi a loro modo.
Io e Neymar ci siamo salutati già prima e da Suarez ricevo un cenno che mi basta ed avanza, mentre è Messi che mi stupisce. Mi porge la mano come a volerla stringere, ma poi me la bacia candidamente ed il sorriso che mi fa dopo è una piega troppo carina sulla sua faccia che trovo molto tenera, così finisco per arrossire della sua intraprendenza.
Mi sento le spalle bruciare così mi volto per incrociare gli occhi di Cristiano, che poco manca gelino il mio vicino e mandino me a fuoco.
A fermare questo momento di totale imbarazzo arrivano i camerieri con le prime portate.
E' tutto cibo squisito e se anche all'inizio faccio un po' fatica ad ambientarmi tra tutte queste persone non ci metto molto a sciogliermi, parliamo un po' in spagnolo, un po' in inglese e a volte io un po' in italiano, cercando di farmi capire.
Verso il dolce poi gli uomini parlano di calcio e di pronostici della partita che sarà e di quelle in corso in questo periodo, così mi dissocio data l'inesperienza che ho con questi argomenti.
Mi gusto il mio sorbetto al limone osservando le altre persone sedute intorno al tavolo. Le donne sono tutte molto belle, ci credo che con queste sotto gli occhi Cristiano non mi abbia ancora fatto un complimento degno di questo nome, non c'è confronto. So che non dovrei pretendere chissà cosa, ma forse tutte le effusioni che ci siamo scambiati mi hanno illusa un po' troppo.
Ad interrompere il flusso dei miei pessimistici pensieri arriva una musica dolce e delicata, un lento. Si spengono alcune luci fasciando la stanza di una sottile penombra.
Messi si alza ed offre la mano ad Antonella che la accetta ben volentieri, tre le smorfie dei loro due figli. Lui la conduce sulla pista da ballo ed aprono le danze abbracciati.
Li osservo per un po' finchè anche Suarez conduce sua moglie a tempo di musica e Garet ed Emma li seguono poco dopo.
Cristiano e Marcelo stanno ancora discutendo non capisco di cosa, ma Cris ne sembra innervosito così li lascio alle loro discussioni, tornando a guardare la ormai grande folla di ballerini.
Stupendomi poi il mio be accompagnatore si alza e mi porge la mano.
-Ehm ... Cris sai vero che non so ballare?- lo avverto.
-Non sperare che io sia meglio, ma due mezzi ballerini ne fanno uno bravo, quindi ...-
Sorrido e gli prendo la mano, lasciandomi condurre ai margini della pista.
-Ora dovresti mettermi una mano sulla spalla- mi spiega mentre sento la sua di mano scivolarmi fino al fianco, percepisco la sua presa ferrea su di me, solo il vestito fra di noi.
Si avvicina più del dovuto mentre congiunge l'altra mia mano alla sua, poi con una leggere pressione mi invita a scendere in pista ed io seguo i suoi passi.
La musica è lenta, seducente, intima, mi mette a disagio ascoltarla appiccicata all'uomo che mette in confusione i miei sentimenti più profondi.
Dopo poco però non riesco più ad ascoltare le note su cui stiamo danzando perchè Cristiano cattura la mia attenzione, o meglio i suoi occhi lo fanno, ovattando tutto ciò che ci sta intorno.
E danziamo ancora a lungo, non sentendo nè la stanchezza, nè il cambio di musica.
Siamo semplicemente io, lui ed i nostri passi che si inseguono ad ogni movimento.
Mi abbandono completamente contro il suo corpo e va bene così, perchè quando lui mi sorride ogni problema si dissolve.
Lo vedo sempre più vicino al mio viso, la distanza fra i nostri corpi ormai completamente annullata, le nostre labbra ad un soffio, pronte a ricreare un contatto desiderato al quale non mi voglio sottrarre, ma è Cristiano a mettere fine al nostro momento. Mi fa fare una piroetta e si separa da me con un inchino.


Angolo dell'autrice ...
Eccoci di nuovo qua, peto venia per il madornale ritardo, ma sono stati dei giorni davvero molto pieni quindi non ho proprio avuto tempo di dedicarmi alla stesura di questo capitolo.
Qui finalmente arriva Neymar, personaggio che personalmente adoro nella maniera più assoluta! Cioè anche Messi e Suarez non sono male, poi i figli di Leo sembrano fatti con le nuvole tanto sembrano morbidi, ma Neymar non si batte, solo Cris può, solo lui.
Ci vediamo la prossima volta con il dopoballo
Saluti
Artemide BlueMoon

La testa nel palloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora