Mi sveglio quando i raggi di sole, attraverso al finestra che occupa una parete, arrivano ai miei occhi e sono costretta ad aprirli.
L'intenzione iniziale era quella di coprirmi la faccia, ma qualcosa mi blocca la mano ed all'improvviso mi ricordo dove mi sono addormentata ieri.
Spalanco gli occhi e le mie preoccupazioni si rivelano realtà.
Io e Cristiano siamo incastrati in un complicato groviglio di corpi, il braccio che stavo cercando di muovere è bloccato sotto quello di lui, come anche una mia gamba, ho il bacino di Cristiano proprio attaccato alla mia coscia data l'altezza differente.
A proposito di altezza ... ce n'è una non indifferente nelle sue mutande ed il sangue inizia ad affluirmi alle guance.
Ho il braccio che è rimasto sotto il mio corpo completamente addormentato, ma non mi azzardo a muovermi per paura di svegliare l'uomo ed il suo amico più di quanto quest'ultimo non sia già.
Sto cercando di trattenere il fiato, ma non è che ci riesca molto bene.
Mi prendo il mio tempo per osservarlo, data la nostra distanza ravvicinata. È bello, bello in maniera oggettiva, ma anche soggettiva. Questa mascella pronunciata, questo volto spigoloso, la pelle ambrata, le labbra ... non posso credere che siano state sulle mie neanche 24 ore fa. Ci sono i nei, il sopracciglio tagliato da un incidente sul campo ... questo non è indice di bellezza assoluta, ma lo è per me, in ogni sua più piccola imperfezione.
Sono troppo presa ad osservarlo che quando anche lui apre gli occhi color del cioccolato sobbalzo, urtando qualcosa che non avrei dovuto urtare, ma che non dovrebbe esserci per il bene del mio senno.
Cristiano stringe forte le palpebre, prima di riaprire gli occhi e soffocare un gemito tra le labbra.
Mi guarda, per fortuna senza rabbia, sembra solo felice di avermi qua e se è vero lo sono anche io.
-Avrei sperato in un risveglio meno brusco, ma ... buongiorno- mi dice, con la voce ancora impastata dal sonno ed un forte accento portoghese.
-Ciao- lo saluto e questa volta il mio corpo si irrigidisce, lui deve averlo percepito perché per un attimo solleva il sopracciglio tagliato.
-Hai dormito bene?-
Ci penso e sì, sì certo che ho dormito bene attaccata al suo corpo solido, mi sono sentita protetta, al sicuro. Annuisco.
Lui sorride ed io muoio un po' dentro per poi rinascere.
Mi scosta una ciocca di capelli e solo ora collego una cosa.
-Oddio avrò un aspetto orribile!-
-Non più di quello di altre modelle, anzi tu sei molto meglio- il pensiero che in questo letto abbiano dormito altre donne scompare davanti al suo complimento.
-Finalmente qualche commento positivo!-
-Perché? Non dirmi che ti piace? Una persona dura come te ...-
-Sono pur sempre una ragazza e queste cose fanno piacere-
-Quindi se io ti dicessi ...- i suoi occhi si fissano su di me -... che il tuo sorriso illumina il mio mondo quando è buio, che i tuoi capelli, così lisci e soffici ...- mentre lo dice la sua mano scivola sulla mia testa, fosse stato un altro gli avrei staccato la mano -... sono un balsamo per le mie mani, che il tuo viso ha la forma dei miei sogni ...-ad ogni sua parola cado sempre più nel suo incanto -... che il tuo corpo ...- e la sua mano scivola giù fino a circondare il mio fianco -... è la casa dei miei desideri ...-mi lascio toccare senza problemi, sono così frustrata, ad essere certa fra le sue mani mi sento debole, ma non posso farci niente.
All'improvviso toglie la mano, come fulminato. Maschera tutto come un caso, ma posso sentire l'agitazione farsi strada tra di noi, come un muro.
I nostri visi si avvicinano sempre di più, agogno le sue labbra e dopo ieri sera sono decisa a prevalere.
Faccio io il passo decisivo, tocco le sue labbra con le mie e sento di nuovo il suo sapore che mi pervade i sensi.
Mi stringe, la sua mano di nuovo sulla mia vita e ricambia il bacio con ardore. Oltre a noi anche qualcuno là sotto, più sensibile alla mattina, si risveglia di nuovo contro la mia coscia.
Mi separo da lui imbarazzata ed arrossata e Cristiano sembra capire finalmente.
-Scusa, forse non avrei dovuto ... di nuovo- di nuovo? Mi rimango tutto, non ha capito niente di niente.
-Non è il bacio, sciocco! È per il ...- accenno al basso.
-Ooooh scusalo! È così la mattina e questo- accenna a noi due -non aiuta-
-È per caso una lusinga questa?-
-Perché? Non ti bastavano quelli di prima?-
-Va bene, ammetto che sai come lunsingare una donna, ma ora anche se non vorrei ci dobbiamo alzare. Fra poco arriva tuo figlio, io mi devo vestire e tu risolvere un ... problemino-
-Devo proprio alzarmi?- sbuffa lui, circondandomi la vita con un braccio e stringendomi il più possibile a sé.
Mi sta per baciare di nuovo, ma non riuscirei a sopportarlo ancora qui a trattenermi perciò volto la faccia con un ghignetto, il suo bacio finisce sulla mia guancia e sarebbe stato molto focoso.
Non so dove trovo la forza, ma mi alzo per prima.
-Dov'è finita tutta la tua energia? - gli chiedo mentre gli do le spalle, cercando i miei pantaloni che ieri sera ho lanciato nel buio.
-Non lo so, ma di solito guardate le ragazze mi prosciuga, soprattutto te-
Mi scosto di scatto e Cristiano è lì, fuori dalle coperte, con i muscoli esposti, a guardarmi.
All'improvviso me ne frego dei pantaloni e vado via.
Appena tornata in camera ne approfitto per buttarmi sotto la doccia e sbollire quella bomba sexy di Cris.
Spengo l'acqua fredda e mi rigiro allo specchio per cercare di darmi una sistemata dalla notte. Cavolo sembra che io e lui ci abbiamo dato dentro, anche se non è vero, non in quel senso e non mi sarei ancora mai sbilanciata tanto.
Riesco a darmi un senso e mi vesto con dei jeans ed una t-shirt di Iron Man che ho da quando avevo 18 anni.
Sento la porta di casa spalancarsi ed una voce di bimbo farsi strada tra i saloni fino a me. Junior.
Mi fondo all'ingresso e lui è lì pronto a saltarmi in braccio.
Lo stringo forte a me prima di rimetterlo a terra.
-Ciao piccoli campione-
-Hola mamà-
Ronaldo arriva in tempo per gustarsi in prima persona il mio shock, o meglio se lo gusterebbe, se non fosse schoccato anche lui. Si ferma a guardarci con aria sorpresa, per poi scuotersi ed andare a salutare sua madre, Maria.
-¿còmo es?- provo come sempre nelle poche parole di spagnolo che ho imparato in questo giorni.
-Fue divertido, pero te he extrañado- non capisco tutto quello che mi dice, ma nulla mi impedisce di rispondere al suo sorriso.
Maria se ne va in fretta lasciandoci soli, mentre ce ne siamo tutti insieme a fare non so cosa decido di mandare un messaggio a Federica, Matteo è sparito da ormai due giorni, ma ha lasciato detto di fidarci di lui così non ho problemi a farlo.
"Ciao come va? Nell'ultimo periodo non ci siamo sentite molto"
"Ehi va tutto bene. Sono a Madrid dalla mia famiglia, tu sempre da Mr Ronaldo?"
"Sì. Pensavo che se vuoi ci potremmo vedere"
"Questo pomeriggio va bene?"
"Sì certo, ti dispiace se mi porto un amico?"
"Se è carino sì"
"È molto carino"
"Allora a dopo in piazza"
So che Cristiano ha gli allenamenti, infatti dopo pranzo recupera il borsone e ci saluta entrambi con un bacio prima di andare.
-Cris senti posso portate Jr a fare due passi?-
-Non saprei, dove?-
-Per la città-
-Ma se non la conosci nemmeno!-
-C'è una mia amica con me, l'ho incontrata a Torino, ma è venuta a trovare i suoi qui ...-
-Se la metti così va bene-
Cristiano esce di casa ed io raggiungo il mio ometto in salotto.
-Ehi, niño, ti va di uscire?- cerco di farmi capire anche a gesti e lui annuisce sorridendo.
Così ci prepariamo per uscire, lui vuole prendere il suo pallone ed io recupero poche cose da infilare in una borsa.
Recupero una felpa leggera dai colori sgargianti per me ed un'altra per Jr. Non voglio approfittarne troppo dell'ospitalità di Cristiano così per arrivare alla piazza prendiamo dei mezzi pubblici. Se non altro Cristianino sembra divertirsi, finalmente libero dai quattro cancelli della villa.
Mi indica alcune bancarelle entusiasta mentre raggiungiamo il luogo dell'appuntamento con Fede.
-Ciao Giuli!-
-Fede che bello rivederti!- ci corriamo incontro e ci stringiamo da care amiche quali siamo diventate, non ci vediamo da troppo tempo.
Quando ci separiamo le presento il mio accompagnatore, che è rimasto educatamente in disparte per tutto il tempo.
-Federica, lui è Cristiano Ronaldo Jr, Cristianino, lei è la mia amica Federica Castiglia-
-Es un placer conoscerlo- gli si rivolge lei.
-Incluso para mi, señorita-
-Che bambino educato, non di certo come il padre-
Prima che possa rispondere io, ci pensa Jr al mio posto a difendere suo padre.
-Mi padre es muy educado, señorita, es el mejor padre del mundo. Si no le gusta lo que tiene que hacer una razòn-
Sembra sconvolta, ma poi si riprende velocemente.
-A pensar de que tenìa razòn- vederli discutere così mi diverte, hanno trovato subito un'intesa vincente.
Prendiamo a passeggiare per le vie della città che la mia amica conosce meglio di me, finché non arriva l'ora di merenda e ne approfitto di Jr come scusa per poter comprare qualcosa in una pasticceria.
Prendiamo un tavolo e ci accomodiamo.
Jr ordina una brioche al cioccolato, Fede del succo di uva fresco ed io un cappuccino.
Mentre aspettiamo chiacchieriamo ancora.
-¿La mamà puede yo pedir otro croissant?-
-No, Jr- a volte accadono dei miracoli che mi permettono di capirlo -Se no poi è troppo-
-Toglimi una curiosità, Giuli, ma Cristianino ti chiama "mamà" perché tra te e Cristiano ...?-
-No! No proprio no! Solo che mi prendo cura di lui. Di loro due. Tutto qua-
-Se lo dici tu, ma stai calma-
Ad interromperci arrivano le loro ordinazioni, mentre a me tocca aspettare ancora un po'.
Mentre arriva la mia roba però vedo Fede davanti a me iniziare a ridacchiare. Due mani mulatte posano davanti a me la mia ordinazione prima di correre a coprirmi gli occhi in una mossa di grande confidenza.
Non capisco chi possa essere e questo mi spaventa, sto per artigliargli con le mie unghie lunghe le braccia quando sento la risata cristallina di Jr e capisco che non c'è pericolo né per me né per gli altri.
Gentilmente le mani che mi impedivano la vista si spostano da sole rivelandomi la faccia mascherata e divertita di ...
-Neymar! Mi hai fatta spaventare-
-Scusami bellissima, ma non ho saputo resistere. Posso?- accenna al tavolo ed io gli faccio segno che può accomodarsi con noi.
Non avrei mai pensato che la mia vita di tutti i giorni e questa favola che sto vivendo si potessero incontrare, eppure qui davanti a me ci sono Federica e Neymar che si presentano sotto gli occhi attenti di Cristiano Ronaldo Jr, ci trovo dell'assurdo in tutto ciò.
-Come mai così lontano da Barcellona?- chiedo al nuovo arrivato.
-Avevo degli affari da sbrigare, roba lunga e noiosa. Ma poi la giornata si è rasserenata quando ti ho incontrata-
Evito lo sguardo incantato e mieloso della mia migliore amica e sorrido a Neymar.
-Cos' hai intenzione di fare oggi?-
-Non saprei, nulla di particolare. Voi invece?-
-Credo faremo ancora due passi, se vuoi ... ti puoi unire a noi-
-Va bene- abbiamo finito la nostra consumazione e ci alziamo, ma quando siamo alla cassa Neymar mi scansa gentilmente, per pagare lui tutto. Lo ringrazio.Angolo dell'autrice ....
Non è possibile! Come posso aver fatto così tanto ritardo? Mi scuso tantissimo, non è stato intenzionale!
Spero che il capitolo vi piaccia lo stesso.
Saluti
Artemide BlueMoon
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La testa nel pallone
RandomUna ragazza che non sa niente di calcio, a parte che sia uno sport che si gioca con un pallone. Un uomo che ha fatto del calcio la sua vita e ha salvato la sua famiglia con questo. Due caratteri difficili. Cosa succederà quando si incontreranno? Nas...