Capitolo 20

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La mattina arriva troppo presto per i miei gusti, ho gli occhi pesanti quando il campanello mi sveglia definitivamente.
Dovrei prendere in considerazione l'idea di assumermi un maggiordomo, darà la voglia che ho di alzarmi.
Ma il fastidioso suono persiste così sono costretta a sciabattare fino all'ingresso. Matteo e Federica mi si gettano subito addosso non appena apro la porta, hanno un'aria spaventata.
-Giuli stai bene?!-
-Sì ... sì certo che sto bene! Mi vedete, no?-
-È che ci hai scritto alle 4, eravamo preoccupati avessi fatto qualche cavolata, dato il tuo umore ... ehm ...-
-Cosa? Non sono depressa! Piuttosto sono delusa dalla cavolata che avete fatto voi-
Mi guardano straniti, prima di scambiarsi uno sguardo allarmato.
Li invito ad accomodarsi sul divano mentre io prendo una sedia e mi siedo davanti a loro.
Il cellulare vibra nella mia tasca ed intuisco che Neymar ha trovato ciò che gli avevo chiesto. Sento ristabilito il mio contatto diretto con lui e questa sensazione mi dà alla testa, scaricandomi tutta la tensione di dosso come una doccia calda.
-Prima di tutto promettente di dire sempre e solo la verità?- chiedo loro.
-Sì- mi rispondono in coro.
-Anche se questa non contribuisse alla mia immediata felicità?-
-Che?-
-Cosa ci vuoi chiedere?-
-Promettente!-
-Va bene, va bene, ma stai calma- che il gioco abbia inizio. A me la prima mossa.
-Sono calmissima, ed è meglio per voi che rimanga così. Sono stata a Torino la settimana scorsa?-
-Sì-
Segno un uno con l'indice.
-Cosa stai contando?-
-Le faccio io le domande qui. Non ho fatto viaggi nell'ultimo periodo?-
-No, non ne hai fatti- aggiungo un dito.
-Non ho conosciuto nessuno di particolarmente speciale per me nell'ultimo mese?-
-No- siamo a tre.
-Ho sognato di aver conosciuto Cristiano Ronaldo?-
-Sì- quattro.
-Non l'ho mai incontrato di persona?-
-No- cinque. Direi che possa bastare.
Protendo la mano aperta davanti a loro.
-Cinque- dico con l'aria più seria che abbia in repertorio.
-Cinque cosa?-
-Cinque sono le bugie che mi avete raccontato. Ora la domanda più importante: io mi fidavo di voi, perché mi avete mentito?-
-Noi non ti abbiamo ... mentito- prova ancora Matteo, il più bravo tra di noi a raccontare balle e farle sembrare addirittura alla base di ciò che pensi.
-Eppure Neymar non è d'accordo con voi-
Un guizzo negli occhi di Fede mi dà la forza di andare avanti, lei sa di essere stata scoperta.
-Mi ha scritto l'altro giorno, ma come potevo sapere che fosse proprio lui, dato che qualcuno si è curato di cancellare tutti i numeri nuovi che avessi sul cellulare? Bè sono stata molto fortunata ad aver conosciuto una persona così cocciuta. Neymar mi ha confermato tutto quello che voi avete negato. Io sono stata a Madrid e ho davvero conosciuto Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro. Cosa avete da dire in vostra discolpa?-
-Che ce lo ha detto lui-
-Matteo, no! Li conosci gli accordi!-
-Che accordi? Ve lo ha detto chi?-
-Fede lo sai che detesto che mi diano del bugiardo, poi l'hai sentita: non è stupida e di sicuro ha già capito tutto- annuisce convinta -Vuole solo darci la possibilità di spiegarci per non dover tagliare i ponti con noi-
-Va bene, ma Giuli sappi che lo abbiamo fatto solo per il tuo bene, io lo odio quello-
Mi preparo alla verità, saperla da loro sarà ancora più traumatico.
-È tutto vero, sei stata in Spagna ecc ecc ... quando sei tornata eri addormentata, ti avevano dato un potente sonnifero e poi ti hanno riportata qui con un jet privato. È sceso prima Ronaldo, ci aveva chiamati tramite il tuo cellulare, prima di cancellare il suo numero e gli altri, ci ha spiegato cos'è successo al Luna Park. Il suo piano era quello di cancellare la sua esistenza dalla tua vita semplicemente perché tu gli avevi detto che alla fine avresti preferito non incontrarlo. Lo deve aver ferito molto, ma ha detto che ancora più brutto per lui è stato vedere la tua tristezza. Pensando di poterla cancellare ha sacrificato tutto. Ha chiesto a noi di aiutarlo perché qui siamo quelli che ti conoscono meglio-
-Sono stata peggio, per questa bravata-
-Non era nei piani-
-Neanche che io mi innamorassi di lui lo era-
Tra di noi cala il silenzio, tutte le nostre teste macinano ragionamenti.
-Ora cosa farai?- mi chiede Federica.
-Non lo so, non so neanche come sentirmi. Se felice perché Cristiano ha voluto sacrificare i suoi sentimenti per me o triste perché ha tagliato ogni ponte dopo la mia brutta uscita di quella sera-
-Senti, ma perché gli hai detto quello?-
-Ero preoccupata che i suoi sentimenti non fossero sinceri. È stato il primo uomo ad amarmi in quel modo ed io ho confuso la sua prudenza per repulsione- era tutto così chiaro, eppure ho avuto bisogno di stare male per rendermene conto. Lui mi amava davvero, tanto da lasciarmi andare.
-È stata tutta colpa mia- sento le lacrime inumidirmi gli occhi, i singhiozzi farsi spazio prepotentemente nella mia voce.
Sono responsabile del mio e del suo cuore infranto, è una sensazione che fa schifo.
-Cosa ti impedisce di andare a riprendertelo, ora che sai tutto?-
-Lui non è più a Madrid, fra una settimana ci sarà El clasico e Cris è in ritiro segreto con il team. Mi aveva invitata, ma io fra una settimana, due ore prima della partita, darò l'esame di laurea-
-COSA? Di già?-
-L'altro giorno in facoltà la mia relatrice mi ha proposto di anticiparlo ed io ho accettato. Ho pensato che mi avrebbe impegnato la testa abbastanza da dimenticarmi ... di lui-
-Puoi raggiungerlo là dopo la laurea, se ti impegni puoi fare il colloquio in poco più di mezz'ora e prendere un aereo-
-Non ce la farei mai ... e dopo lui scomparirebbe comunque. Me lo merito, dopo aver combinato un disastro simile-
-Giuli ...-
-Sentite ... va bene così. Mi concentro, prendo questa maledetta laurea e basta, finito lì-
-Davvero ti va bene così? La tua è stata una crisi, ma avevi l'uomo perfetto tra le mani, te ne rendi conto?-
-Sì Matteo, lo so. Ma va bene così-
Li congedo in fretta per potermi mettere a studiare, ho perso fin troppo tempo a piangersi addosso quindi ora devo rimboccarmi le maniche.
Quasi mi dimentico di mangiare per le pesanti sessioni di studio a cui mi sottopongo, ma ne vale assolutamente la pena. Dopo cosa farò? Non lo so. Sarò da sola? Ho perso la mia occasione con Ronaldo, quindi sì. Ma davvero non avrò più chance?
Continuo a ripetermi il fallimento per costringere la mia testa a rimanere concentrata sui libri che ho davanti.

Angolo dell'autrice ...
Momento dei ragionamenti, evviva! Non ne potevo più di far sembrare tutto un sogno.
Da qui inizierà la parte che mi piace veramente e che ho scritto tutto d'un fiato.
10 punti a chi ha indovinato/sperato fino all'ultimo che non fosse un sogno!
Al prossimo aggiornamento
Saluti
Artemide BlueMoon

La testa nel palloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora