Mi riscuoto dal mio stato di trans catatonica quando il cellulare, che ho ignorato con tutti i miei sforzi per tutta la sera, vibra in tasca per l'ennesima volta da quando ero al ristorante.
Il motivo per cui mi sono buttata in questo orribile appuntamento mi si ripresenta davanti agli occhi con una sincerità quasi impossibile: Ronaldo mi ha scritto ancora ed ancora ed ancora.
~Olà Giuliana! Mi fa strano poter finalmente chiamarti per nome.
Apro il successivo.
~Che fai, non mi rispondi? Sai che mi offendo se non mi presti attenzione.
Quello dopo
~Ehi ma mi stai ignorando? È per qualcosa che ho detto?
~Rispondimi, dai. Non farti dire da me che non è educato lasciare il calciatore più bravo del mondo in sospeso.
~Va bè ho capito che non è il momento, ma scrivimi appena puoi.
Apro anche l'ultimo con le lacrime agli occhi, ricordando cosa mi stava succedendo quando lui mi scriveva.
La ferita che sento dentro sta smettendo di sanguinare.
Lo stavo ignorando, ha ragione.
~È passata un'ora e mezza e non ho ancora tue notizie, mi devo preoccupare?
Sto per mettermi a scrivere, per calmare la parte stranamente apprensiva e genitoriale di quello che ormai considero un amico, quando mi arriva un altro messaggio proprio da lui.
~Dopo due ore che cerco di contattarti mi hai fatto ricredere sulla sicurezza delle nostre chiacchierate. Ti rendi conto di quanto sua diventato strano per me essere dipendente da qualcosa?
Prendo le forze che mi dà il suo sostegno e digito la mia risposta.
~Certo che non puoi proprio stare senza di me.
~È troppo tardi per negare?
~Direi di sì. Scusa se non ti ho risposto prima, ma mi è successa una cosa brutta.
~Ti va di parlarne?
Adesso voglio davvero parlare.
Gli racconto cos'è successo poco fa e condividerlo con lui mi fa stare subito meglio, come se mi si fosse tolto un peso dallo stomaco.
Andiamo avanti a massaggiare tutta la notte senza neanche accorgercene.
~Ma perché hai accettato di uscire con quel filho de um cão?!
Non devo assolutamente rivelargli che speravo di poter chiarire i sentimenti che provo per lui, dimenticarmi come mi faccia sentire, come mi trovi a mio agio a parlare con lui anche se sono sempre agitata.
Odio farlo, ma gli devo dire una bugia, o meglio una mezza verità.
~Colpa dello stress.
~Ci fossi stato io lì non sarebbe successo, ti avrei protetta!
~Grazie, sei gentile- arrossisco di nuovo, che novità.
~Comunque ti capisco, anche a me capita quando è un periodo difficile.
~E come fai per sbollire?
~Mi faccio un giro, cambio radicalmente aria. Puoi farlo anche tu.
~Non credo di avere il tuo estratto bancario quindi no, non posso.
~Come mai?
~Già fatico a permettermi una casa da sola. In più i miei non mi darebbero mai dei soldi dopo che me ne sono andata via di casa contro il loro volere. Non voglio avere nulla a che fare con loro.
~Va bene, non parliamo di altre cose tristi. Tu cosa vorresti fare?
~Non so, cambiare proprio paese ... forse.
~In che paese ti piacerebbe andare?
~Una mia amica ha i genitori in Spagna e mi ha detto quanto sua bella, magari lì.
~Quindi ... Madrid?
~Sì certo! Wow sarebbe un sogno.
~Perfetto, ti invito ufficialmente a stare da me la prossima settimana. Ti pago io l'aereo.
Per fortuna sono seduta quando leggo il messaggio o sarei potuta crollare per l'emozione.
~COSA?
~Hai capito bene. Si dà il caso che, data la tua disinformazione nei miei confronti, tu non sappia dove abito. Ho una casa a Madrid e sarò lieto di ospitartici dalla prossima settimana fino a quando ne avrai bisogno.
~Ok a parte gli scherzi, Cristiano tu rendi conto che ci conosciamo da poco più di un mese e che l'unica volta in cui ci siamo visti dal vivo ci siamo insultati?
~Ci insultiamo anche via messaggio in realtà.
~Appunto! Chi ti dice che poi vedendoci di nuovo non finiamo col starci sulle palle a vicenda? Sei ancora in tempo per ritirare l'invito. Non mi offenderò- provo a dargli ancora una via di fuga.
~Giuliana io voglio davvero averti qua di persona.
~E se poi succede qualcosa di strano?
~Fidati di me.
~Va bene, voglio farlo. Grazie per l'invito.
~Di niente, so che ne hai bisogno. Ti prenoto l'aereo per domani cioè domenica, dato che ormai è quasi mattina, e poi ti vengo a prendere quando arrivi a Madrid.
~Va bene, come faccio per il biglietto, però? Non penso che qualcuno mi crederà quando dirò "Mi manda Ronaldo".
~Ti mando tutto via mail, tu pensa solo a cosa portarti dietro. Ora vado che ho allenamento. Adeus Giuli.
~Adeus e ancora grazie Cris.
Non aspetto neanche un attimo per correre a dare a Matteo e Federica la buona notizia, in fondo sono le 7 ed io non ho più sonno, quindi dovrebbero essere svegli anche loro.
Li chiamo uno ad uno per avvertirli della mia prossima assenza, loro sono felici per me come solo due migliori amici sanno essere, ed io mi sento davvero fortunata ad averli, ma ora devo staccarmi da dove sono. Se andassi alla facoltà non oso neanche immaginare che voci potrebbe aver messo in giro Lorenzo dopo la sua delusione ed il mio disgusto dell'altra sera.
Ricevo una notifica sulla mia mail, è Cristiano che mi ha appena inviato il biglietto di andata per Madrid, parto domani alle 10 da Malpensa con il bagaglio in stiva quindi senza problemi di misura.
Non perdo neanche un attimo attimo e recupero subito l'unica valigia che possiedo da quando mi sono trasferita.
Non so esattamente quanto mi fermerò da lui così prendo come misura una settimana.
Metto i vari cambi di intimo, magliette, pantaloni e l'unico vestito elegante che possiedo, due paia di scarpe leggere e pesanti, asciugamani, beauty e trousse dei trucchi, per un attimo considero considero di prendermi il costume, ma Madrid non è sul mare quindi non mi servirebbe a nulla così lo lascio a casa.
Ci metto davvero poco a mettere insieme tutto quello che mi serve, sono sempre stata piuttosto essenziale e non farò mai a meno di viaggiare leggera.
Passo il resto della giornata neanche so a fare cosa, so solo che ad un certo punto ho sollevato la cornetta del telefono ed ho chiesto le ferie al ristorante, me ne sono ricordata per miracolo.
Sono letteralmente in fibrillazione per il viaggio che mi aspetta.
Anche nella notte dormo veramente poco, Peso a tutto quello che mi potrà accadere là in terra straniera con quello che era per me uno sconosciuto fino ad un mese fa.Note dell'autrice ...
Mi ricordo solo ora di dirvelo, ma ho deciso di non tradurre le frasi né in spagnolo né in portoghese. Quest'idea mi è venuta scrivendo, ho pensato che Giuliana non conosce queste due lingue, quindi per immedesimarsi meglio nel personaggio dovete non capire per l'appunto. Se questo non vi dovesse andare bene esiste una cosa chiamata Google traduttore.
Saluti
Artemide BlueMoon
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La testa nel pallone
AléatoireUna ragazza che non sa niente di calcio, a parte che sia uno sport che si gioca con un pallone. Un uomo che ha fatto del calcio la sua vita e ha salvato la sua famiglia con questo. Due caratteri difficili. Cosa succederà quando si incontreranno? Nas...