Capitolo 3

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Se il buongiorno si vede dal mattino non voglio arrivare a questa sera.
Di oggi ho già perso due pullman, dovendomi così fare 3 km a piedi, perso e per fortuna ritrovato la tessera dell'università e mi sono imbattuta in folle di tifosi portoghesi reduci da una notte di sbronze intenti a cercare di trovare la strada di casa o dell'albergo.
L'unica cosa positiva è che ho incontrato di nuovo Federica, ci siamo salutate e scambiate i numeri per rimanere in contatto, mi piace il suo carattere e credo che diventeremo ottime amiche.
È in Italia già da due anni, studia scienze dell'educazione primaria, ma non ha ancora perso l'accento portoghese.
-Como è andata poi con Mr Ronaldo?-
-Quindi tu sapevi chi fosse!-
-Claro che sì! Non mi è mai stato simpatico quel calciatore sbruffone, ma ti ho vista parecchio presa-
-Ma che dici! Non è successo niente di che, abbiamo continuato a stuzzicarci a vicenda via messaggio-
-Stai attenta, chica, chi disprezza compra, si dice da me-
-Naaa è impossibile. Abbiamo smesso di mandarci messaggi. Probabilmente mi ha anche già cancellata dalla sua rubrica-
-Ma ti piacerebbe se continuaste-
-Cosa? No! Assolutamente no!-
La mollo in asso dopo quest'affermazione con la promessa di farmi sentire presto.
Alla facoltà mi annoio come sempre. Quando mi ero iscritta a giurisprudenza mi avevano detto che era un percorso di studi lungo e difficile, eppure io per ora sono molto rilassata ed ho i voti più alti che la mia università abbia mai visto. Mi sarebbe piaciuto fare un percorso simile al liceo, ma là mi è toccato sputare sangue.
Sono stata più fortunata per quanto è riguardato questa scelta, se non fosse per la noia di alcuni corsi, ma ormai devo reggere ancora per poco perché tra meno di 4 mesi mi laureerò.
Terminati i corsi all'alba delle 15 mi precipito al ristorante del padre di Matteo dove dono stata assunta come cameriera.
È un locale per ricchi e politici di gran lusso, quindi il proprietario ci costringe a vestirsi come dei pinguini, con tanto di cravattino per le ragazze.
Ho dovuto imparare per forza ad allacciarmi una di quelle cose così scomode.
Mi tocca fare il turno di sera tre sere su sette secondo il contratto del part time, tutto pur di guadagnare quel che basta per mantenermi da sola: i miei sono di fuori Torino e lì hanno la villa, io mi sono dovuta trasferire per poter frequentare l'università e quando loro l'hanno saputo, dimostrandomi il loro dissenso, mi hanno tagliato i fondi. Siamo sempre stati una famiglia agiata, ma sono ugualmente costretta a fare gli straordinari saltuariamente per non dover cercarmi un coinquilino con cui dividere l'affitto, il quale poi mi darebbe oltremodo fastidio nello spazio quanto più ristretto dell'appartamento che ho trovato e sto mantenendo più che bene io sola.
Ovviamente al locale si pretende una certa serietà, serietà che sono costretta a mantenere senza sbavature fino alle 2 di mattino, quando finalmente torno a casa distrutta dai capricci di tutti quei ricconi viziati.
Consulto il telefono da una comoda posizione supina sul divano.
Apro un messaggio che, con mio grande stupore, viene da Ronaldo.
~Olà, ragazza del pub, ancora in attesa del consulto medico oggi?
~Certo, non ho ancora ricevuto il numero del tuo psichiatra.
~Io non ne ho bisogno, sono perfetto.
~Ah sì? Da che libro vieni?
~Molto spiritosa. Me lo dirai prima o poi il tuo nome, pimentão pequeno?
~Chi lo sa, le vie del Signore sono infinite.
~Non quelle della mia pazienza.
~L'ho notato.
Non voglio ammetterlo, sforzo tutta me stessa nel rifiuto, ma non riesco a fermare il sorrisino che mi spunta sulle labbra ogni volta che mi arriva un messaggio da parte sua. Federica non ne sarebbe contenta.
~Non sono per niente paziente.
~Ma non mi dire. E ti sopportano così?
~Senza di me sono persi.
~Senza di te probabilmente il Real sarebbe una squadra umile.
~Si vede che non ci conosci, non è nel nostro stile. Informati.
~Quando avrò finito anche l'ultimo passatempo di questo mondo- commento acida, ridacchiando dentro.
~Aspetterò con ansia quel momento, ragazza del pub. Boa noite.
~Boa noite anche a te, quando scoprirò cosa significhi.
~Ahahah sei più simpatica di quanto pensassi.
~Sono una donna piena di sorprese.
~Vejo, pimentão pequeno.
Mi addormento sul divano con un inspiegabile sorriso sulle labbra.
I messaggi arrivano anche il giorno dopo, con mio altro grande stupore però non più tante grande, ma comunque considerevole.
Parliamo del più e del meno, di tutto e niente, stuzzicandoci a vicenda; mi premuro sempre di sgonfiarlo quando si monta la testa ed in fondo ci ho preso gusto a sapere che posso rimproverarlo quando esagera, senza che lui se la prenda troppo o rimanga offeso dal mio carattere da scaricatrice di porto, dato che lo condividiamo pienamente.

Note dell'autrice ...
Qui vediamo già un'amicizia crearsi, ma chissà come procederà, se il brutto carattere di uno dei due lo possa allontanare dall'altro.
Ci vediamo al prossimo capitolo
Saluti
Artemide BlueMoon

La testa nel palloneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora