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Mi staccai dalle labbra di Harlie per un secondo.
Io: "Vi aiuterò, a una condizione però: che tu esca con me."

Harlie "...Va bene, ma ora devo andare, scusami."
Harlie uscì dalla stanza molto velocemente.
Notai che mentre usciva avevo incominciato ad arrossire.
Uscii anch'io dalla stanza e mi avviai verso la mia camera.
Aprii la porta e mi ritrovai Carl seduto su una sedia, nel bel mezzo della stanza.
Io: "Non mi ricordavo di aver preso appuntamento dallo psicologo oggi."

Carl: "Ma quanto sei simpatico? Dai, dimmi com'è andata con Harlie.
L'unica cosa che ho visto è che è uscita dal soggiorno completamente rossa in viso, quindi la domanda sorge spontanea: cosa hai combinato?"

Io: "Mi sono fatto prendere dal momento... l'ho baciata e le ho anche chiesto di uscire con me."

Carl: "Io non so come comportarmi con te. Mi sembri più stupido ogni giorno che passa."

Io: "Grazie Carl, lo prendo come un complimento, ma ora potresti uscire dalla mia stanza?"

Carl: "Sì, tranquillo."
Carl uscì dalla mia stanza e finalmente, tranquillità... Nessuno che mi parlava, solo io e le mie voci in testa.

IL GIORNO DOPO
Uscii dalla mia stanza e cercai Harlie.
La trovai in giardino con le altre ragazze.
Io: "Stasera alle 20.00 usciamo, okay?"

Harlie: "...Okay."
POV. Harlie
Se ne andò dopo avermi detto l'orario per uscire quella sera.
Enny: "Quindi, tra te e J?"

Io: "Tra me e J niente. Usciamo solo come amici ovviamente, poi anche se ci fosse qualcosa non dovrebbe interessarvi."

Chrystal: "Hahahaha tranquilla Harlie, ci crediamo."
Dopo questa discussione tornammo a parlare di quello di cui stavamo parlando prima che arrivasse J... quindi una conversazione non molto importante, futile in realtà.
POV. J
Ore 19.00 .
Carl: "Mi piace la tua stanza, potrei farla diventare il mio studio."

Io: "No Carl, non puoi.
Lo hai detto anche tu, è la mia camera."

Carl: "Dove la porterai?"

Io: "Boh, non lo so.
Forse faremo una bella rapina in banca oppure svaligeremo una gioielleria... una cosa romantica in poche parole."

Carl: "Hai uno strano concetto di romantico."

Io: "Ovvio, forse perché stavo scherzando.
La porto in città, voglio dagli passare una normale serata senza problemi."

Carl: "Esce con te, non ci sarà niente di normale."

Io: "Vedremo."

Carl: "Lo sai vero che se continui a parlare con me sarai in ritardo?"

Io: "Grazie dell'avvertimento dottore, ora se posso lasciare lo studio..."

Carl: "Sì, vada, vada..."
Andai davanti alla camera di Harlie e bussai alla porta.
Harlie: "Arrivo!"
Dopo qualche secondo uscì dalla stanza... era bellissima.
Io: "Stai molto bene."

Harlie: "Grazie."

Io: "...Okay, bene, allora possiamo andare."
Passammo una bella serata in città, andando da un locale all'altro come delle persone normali.
Fu molto divertente.
Più volte mi era venuto l'impulso di baciarla, ma mi trattenni.
Tornammo a casa verso le due di notte e ci mettemmo in giardino a guardare le stelle.
Io: "Ti sei divertita?"

Harlie: "Sì, molto."

Io: "Bene, ne sono felice."
Mi avvicinai a lei per baciarla ma mi rifiutò.
Io: "Perché?"

Harlie: "Scusami J, è che... fra noi non potrebbe mai funzionare, siamo troppo diversi tra noi e anche troppi simili ai nostri genitori.
Loro ci sono passati e non è mai finita bene... Però tu sarai sempre uno dei miei migliori amici, spero di non perderti per questa cosa..."

Io: "Haha capisco benissimo e pensandoci hai anche ragione. E stai tranquilla, non mi perderai mai.
Cioè, non ti abbandonerei mai volontariamente."

Harlie: "Cosa intendi? Ahahaha"

Io: "Se mi offrissero dei solidi non ci penserei un secondo ad abbandonarti sul ciglio della strada."

Harlie: "Che stronzo che sei hahaha"

Io: "Lo so."
Le metto un braccio intorno alle spalle e continuiamo a scherzare.
Un po' sì, mi dispiace, ma ha veramente ragione. L'importante è averla accanto.
Torniamo dentro casa ed andiamo ognuno nella propria stanza .
Apro la porta e quasi non mi viene un colpo.
Trovo Carl ed Evan seduti su due sedie nel bel mezzo della mia camera.
Carl: "Allora, com'è andata?"

Evan: "Esatto, vogliamo i dettagli."

Io: "Vi prego, non ditemi che siete stati lì seduti da quando sono andato via."

Carl: "No, secondo te?
Anche noi abbiamo una vita.
Vi abbiamo visti arrivare e ci siamo messi qui... ma comunque dai, racconta."

Io: "Da quando vi interessate di Gossip?"

Evan: "Abbiamo i nostri motivi, dai, racconta."

Io: "Ha detto che non funzionerebbe, che sono comunque il suo migliore amico e che non mi vuole perdere."

Carl ed Evan: "FRIENDZONE!!!"

Io: "Grazie, infierite pure."

Carl: "No tranquillo, ora ce ne andiamo e ti lasciamo nella tua depressione."

Io: "Io non sono depresso, anzi. "

Evan: "Tranquillo, dicono tutti così."

Io: "Uscite da qui, su, dai."

Carl: "Va bene, va bene."

Io: "Prima o poi metterò una serratura."
Uscirono dalla stanza e io mi buttai sul letto.
Ero sfinito e forse sì, un po' triste... ma poco, proprio poco, niente di che.

The Heirs of Arkham ( in revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora