17

205 14 6
                                    

Passai tutto il resto della giornata a lavorare al piano e scrivere a Lonnie per le informazioni.
Non sapevo di preciso da quanto stessi lavorando, però ero molto stanco quindi feci una pausa e mi sdraiai sul letto. Notai che da sotto la porta si vedeva un'ombra.
Sentii la serratura della porta scattare ed mi alzai. Nascosi velocemente i fogli che c'erano sulla scrivania, non potevo sapere di sicuro chi fosse coinvolto e chi no quindi dovevo fare molta attenzione.
La porta si aprì ed entrò Chrystal.
Chrystal: "Possiamo disturbarti?"

Io: "Sì, entra pure."

Chrystal: "Stai bene? No, perché hai passato tutto il giorno qui senza mai uscire..."

Io: " Ti stai preoccupando per me?"

Chrystal: "...No, ovvio che no... È che sembri più strano del solito."

Io: "È che sono molto, forse troppo impegnato."

Chrystal: "Allora forse è meglio che io tolga il disturbo."
Prima che si allontani le prendo il polso e la faccio sedere di fianco a me.
Io: "Non sei mai di disturbo."
La fisso negli occhi... Dopo Harlie non mi ero più interessato a nessuno, ma lei era diversa, mi piaceva. I nostri genitori non erano in buoni rapporti ma questo non mi interessava particolarmente.
La baciai e lei ricambiò. Passammo a baciarci non so quanto tempo. Anzi, il tempo si era bloccato... non mi era successo con nessun altro.
Ma non dovevo legarmi troppo. Dovevo stare distaccato, avevo troppe cose in ballo.
Mi staccai dalle sue labbra e riprendemmo fiato entrambi.
Chrystal: "È meglio che vada."
La zittii con un altro bacio e la feci avvicinare prendendola dalla vita.
Io: "Forse... Sì, è meglio che tu vada."
Chrystal uscì dalla stanza. Appena lei chiuse la porta mi sdraiai sul letto fissando il soffitto.
Nei giorni seguenti io e Chrystal non parlammo di quello che era successo. In realtà non parlavo con nessuno, mi aggiravo per casa bevendo un sacco di caffè per stare il più sveglio possibile e lavorare.
Ero nella mia camera a lavorare mentre ad un tratto la porta si spalancò ed entrò Carl, che mi prese per le spalle, mi fece alzare dalla sedia e si sedette lui al posto mio.
Carl: "Sdraiati sul letto."

Io: "Carl, non è il momento. Ho troppe cose da fare."

Carl: "Sono il tuo psicologo, fa come ti dico."

Io: "Tu non sei il mio psicologo."

Carl: "Shhhh, sdraiati."

Io: "Okay, okay."

Carl: "Bene, allora parliamo del fatto che bevi... quanto? Più o meno 5 tazze di caffè al giorno."

Io: "Mi serve per rimanere concentrato."

Carl: "Okay, fammi vedere quei fogli"
Mi prende i fogli dalla scrivania.
Carl: "Cavolo, hai organizzato proprio tutto... Voglio aiutarti."

Io: "Serio?"

Carl: "Sì! Quando vuoi mettere in atto tutto? "

Io: "Domani sera i principali capi mafiosi faranno una riunione e noi saremo là."

Carl: "Non ti chiedo nemmeno se sei ben armato."
Passammo il giorno intero a prepararci. Mancava meno di un ora all'inizio di tutto .
Eravamo nella sala dove tenevi le armi a finire gli ultimi dettagli.
Io: "Parteciperà anche mio fratello."

Carl: "Anarky?"

Io: "Sì, i suoi uomini sono già là a controllare il perimetro, invece lui ci aiuterà ad entrare senza farci individuare dalle telecamere."

Carl: "Sì, avevo sentito dire che è uno ottimo hacker."

Io: "Già."
Partimmo dalla casa verso il centro della città, la riunione si sarebbe svolta nel sotterraneo di un ristorante quindi ci sarebbero stati molti uomini alle porte.
Arrivammo là. Cinque uomini di Lonnie ci scortarono fino all'entrata di servizio dove fecero fuori i due uomini di guardia.
Io: "Okay, grazie, da qui in poi ci pensiamo noi."

The Heirs of Arkham ( in revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora