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Passarono due giorni dopo che Gabriel ci aveva dato la notizia dell'arresto dei nostri genitori.
Venni a sapere da fonti attendibili all'interno della polizia che mio padre era evaso dopo neanche un giorno dalla sua reclusione, usando uno dei suoi modus operandi, cioè facendo esplodere il muro della sua cella. Dove avesse trovato l'esplosivo non lo sapevo, ma avevo il sospetto che fosse stato aiutato da Anarky.
La notizia degli arresti era su tutti i notiziari, anche se stranamente avevano fatto passare dei giorni prima di rilasciare la notizia.
Ci riunimmo tutti intorno alla TV.
Giornalista: "Molti dei capi delle organizzazioni criminali più importanti di Gotham sono stati arrestati durante una retata della polizia."
Gabriel: "Strano che non abbiano ancora fatto nomi..."

Chrystal: "Forse vogliono assicurarsi che nessuno sia evaso durante l'esplosione."

Enny: "Sì, è la cosa più probabile."

Io: "Sono quasi sicuro che entro la fine della settimana evaderanno tutti."

Gabriel: "Sì, sono troppo furbi."
Infatti fu proprio quello che successe. Dopo due giorni ci fu in evasione di massa; tutti telegiornali diedero la notizia e continuarono a trasmetterla per tutto il resto della giornata con continui aggiornamenti.
Alcuni di noi speravano di mettersi in contatto in qualche modo con il proprio genitore dopo l'evasione.
Io non ero uno di loro, ovvio ero felice che fosse fuori e ripensandoci mi ero preoccupato anche un po' troppo, inutilmente.
Gabriel: "Ragazzi, dobbiamo festeggiare come si deve!"

Io: "Concordo pienamente."

Harlie: "Per una volta hai avuto una buona idea, Gabriel. Io e le altre ragazze pensiamo all'organizzazione in casa, voi andate a comprare gli alcolici... e sottolineo comprare."

Carl: "Tranquilla, ci penso io a tenerli buoni."

Io, Evan, Carl e Gabriel uscimmo a cercare un supermercato. Era già sul tardi, quindi avremmo trovato sicuramente qualcosa di aperto.
Trovammo un piccolo supermercato ma prima che riuscissimo ad entrare Carl ci tirò indietro facendoci spostare nel retro del negozio.
Io: "Cosa c'è?"

Carl: "C'è che se ci chiedono i documenti qui non siamo come nel vecchio quartiere dovee danno da bere anche ai dodicenni."

Evan: "Tranquillo, ho questo."
Evan tirò fuori dal portafoglio la carta d'identità con la data di nascita falsificata e io e Gabriel facemmo la stessa cosa.
Evan: "Seriamente, non te ne sei mai procurato una?"

Carl: "...In realtà, no."

Io: "Tranquillo, domani te ne trovo una."
Entrammo nel negozio e prendemmo tutto quello che riuscivamo a comprare con i soldi che avevamo in tasca.
Gabriel mise tutto dentro allo zaino che si era portato appresso.
Prima di uscire di casa avevo preso un paio di petardi, non so il perché ma quello mi sembrò il momento migliore per usarli.
Ne accesi uno e lo lanciai verso il centro del negozio, l'altro lo diressi verso il negoziante.
Scoppiarono uno dietro l'altro facendo un sacco di rumore.
L'uomo visibilmente alterato incominciò a rincorrerci e noi partimmo come dei razzi correndo in mezzo alla strada.
Carl e Evan: "J, sei un cretino."
Io: "Potrete offendermi quanto volete dopo, ora correte ahahaha"

Gabriel: "Questa è stata bella, stupida ma bella."
E mi diede una pacca sulla spalla mentre correvamo verso casa.
POV. HARLIE
Appena i ragazzi uscirono io e Enny incominciammo a tirare fuori tutto gli snack che avevamo in dispensa.
Chrystal prese le casse che aveva in camera a cui collegò il telefono.
Dopo mezz'ora tornarono i ragazzi con gli alcolici, ormai erano le 7.30.
Appoggiarono la borse sul tavolo in cucina.
Enny: "Avete corso? Sembrate stanchi..."

J: "Colpa mia!!"
Carl e Evan gli diedero due coppini sul collo.
Chrystal: "Comunque, cosa avete preso?"

Gabriel: " Vodka, Rum, Whiskey e birra, molta birra."

Io: "Perfetto."

Enny: "Evan? Dov'è finito?"
Dal fondo del corridoio si sentì una voce.
Evan: "Arrivo, sto prendendo della roba!"
Tornò di corsa.
Evan: "Ecco qui, l'ho fatta crescere io, dovrebbe essere fantastica."

Io: "Seriamente, delle canne?"

J: "Dai, Harlie, per una sera divertiti lasciati andare."
POV. J
Passammo una serata fantastica tra alcool ed erba e dovetti dire che Evan aveva veramente delle doti fantastiche.
Verso le 11.00 ci sedemmo tutti sul divano. Alcuni erano completamente fatti e ubriachi, altri meno... tipo, io ero ancora lucido, reggevo bene sia l'alcol che il fumo.
Ci mettemmo a parlare di cose completamente senza senso.
Dopo due ore sentii il mio telefono squillare nella tasca dei jeans.
Io: "Vado un attimo nella mia stanza."
Mentre mi avviavo guardai lo schermo del cellulare per vedere chi mi stava chiamando all'una di notte... era mio padre, strano, non mi chiama mai.

Risposi.
Io: "Pronto... Come hai fatto a trovare il numero di questo cellulare?"

Joker: "Secondo te non riesco a trovare un semplice numero di telefono?"

Io: "Vero... Comunque cosa c'è?"

Joker: "Avrai sicuramente saputo da Gabriel tutto quello che è successo."

Io: "Sì."

Joker: "Bene, scomparirò dalla circolazione per un po' finché le acque non si calmano. Volevo dirti di stare attento, okay?"

Io: "...okay."
La chiamata terminò.
L'ultima volta che mi aveva detto che sarebbe scomparso per un po', quel un po' si trasformò in 2 anni.
Rimasi lì un po finché i ragazzi non entrarono in camera mia. Le ragazze si erano addormentate sul divano da non poco tempo ormai.
Dopo altri discorsi senza senso e una discussione su quale coltello da combattimento fosse il migliore ci addormentammo uno addosso all'altro sul mio letto.

The Heirs of Arkham ( in revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora