44º CAPITOLO

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Eravamo a lezione con la Di Michele e mi stavo annoiando.
Poi mi arrivò un messaggio.

| Ragazzi , Emma vi aspetta in casetta per una sorpresa |

Abbandonai tutto e corsi da lei.
Aprii la porticina e la vidi sulla soglia ad aspettarci con il sorriso stampato in viso.
B:< Allora?>
V:< Emma dicciiii>
E:< Oggi inizia a far caldo giusto?>
B:< Si , quindi?>
E:< Cosa si mangia quando è caldo?>
B:< La granita>
V:< Il ghiacciolo >
B:< Il gelatooooo! Ci mangiamo il gelato?>
E:< Si , ma lo dobbiamo fare >
V:< Togo! Ma io non so come si fa!>
B:< Daje, daje!>

Tra scherzi e risate riuscimmo a realizzare un gelato alla fragola decente.
Dopo averne divorato una buona parte eravamo tutti e tre seduti sul divano con le pance piene.
E:< Brì suoname 'na canzone >
La guardai con un sorriso complice.
Presi la chitarra e la accordai.

B:"Perché tengo le mani legate da te.
Con quel sorriso che parla da sè e se mi guardi mi arrendo.
Ma in fondo, stupendo, lo faccio esistendo. "

Cantai la prima canzone che mi venne in mente.
Lei la cantò insieme a me.
La sua voce era qualcosa di meraviglioso.
Soprattutto se non ricordava le parole.
Hahah la adoravo.
Però... Io non potevo.

Emma
Io e Mattia stavamo cantando Esistendo.
Un momento unico, se non fosse per le ultime tre parole.

"Lo faccio esistendo "

Mentre le diceva con una voce strana si girò dall'altra parte e abbassò lo sguardo.
Come se si fosse pentito.
Io lo fissai subito con un'espressione preoccupata
Come a volergli chiedere quale fosse il problema.

Lui si alzò, rimise a posto la chitarra e disse:B:< Allora, Emma che altro dobbiamo fare?>Come se fosse in ansia

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Lui si alzò, rimise a posto la chitarra e disse:
B:< Allora, Emma che altro dobbiamo fare?>
Come se fosse in ansia.
E:< Non lo so avevo solo intenzione di divertirmi con voi due, non capisco Matti>
B:< Non c'è niente da capire. Ci siamo divertiti. Cosa devi fare in casetta? Ci devi parlare di qualche canzone o altro?>
E:< No Brì . Se proprio non mi sopporti me ne posso anche andare. >
B:< Come vuoi. >
Presi tutte le mie cose e me ne andai.
Non seppi perché si comportasse di punto in bianco in questo modo.
Sapevo che era il suo modo per dirmi che me ne dovevo andare in quel momento, che non me lo voleva dire sulla faccia. Così me ne sono andata.
Stasera torno.
La sera lo fa ragionare meglio.
Spero che non torniamo punto a capo.
È confuso chiuso sempre lì dentro.
Lo capisco.

Un sorriso per amarsi ❤️ ~bremmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora