52º CAPITOLO

318 17 0
                                    



Si avvicinò ancora con quella camminata e me la guardai studiandola in ogni minimo dettaglio.
Iniziò a strusciarsi su di me.
Mise le sue braccia sul mio collo.
E iniziò a torturarmi di baci.
Cercai di resisterle.
E:< A chi pensi quando canti le tue canzoni?> mi sussurrò sull'orecchio.
B:< Mmm, non saprei>
Mi morse il lobo.
E:< Risposta sbagliata >
Si avvicinò ancora di più facendomi morire dalla voglia di averla mia.
B:< Non ti consiglio di continuare. Stai solo peggiorando le cose, prima o poi ti scotti, babe>
E:< Non ne sarei così sicura quando il fuoco sono io qui, babe>
Infilò le sue labbra nelle mie e immediatamente le nostre lingue presero a fare una danza a me ancora sconosciuta.
Morivo dal piacere così la presi per i fianchi e la sbattei contro il muro.
Lei gemette appositamente.
E:< A chi pensi quando canti le tue canzoni , Briga>
B:< A te amore mio, penso solo a te >
Così iniziai a divorarla.
Non avevamo più alcun freno.
I nostri respiri si fecero più pesanti.
Infilai le mie mani sotto la mia maglia accarezzandola continuamente.
Amavo la sua pelle così morbida, così calda e liscia.
E:< Ehy bello calmati, non è il posto giusto né il momento giusto>
B:< Perché mi fermi sempre!>
Dissi lasciandole un leggero schiaffetto su sedere.
E:< Perché arriverà il momento in cui sarà tutto perfetto>
Sospirai.
B:<Mi fido di te>

Emma
Fecero cena e andarono tutti a nanna.
Ma Briga non poteva lontanamente immaginare cosa avevo ancora in serbo per lui.

23:30

Mi vestii, maglia nera scollata avanti e con una grande apertura sulla schiena, non misi il reggiseno, shorts di jeans a vita alta e scarpe chiuse ma sempre con tacco alto.
Trucco sull'oro per gli occhi e rossetto rosa antico per le labbra. 
Capelli raccolti con una pinza con qualche ciuffo sceso.
Perfetto.
Giubbetto di pelle nero, chiavi e via.
Arrivai alle 23:59 davanti alla casetta.
Assaporai quegli istanti misto tra l'agitazione, l'eccitazione e la felicità. 

24:00

Subito entrai e mi diressi nella camera di Mattia.
Lo vidi come una balena spiaggiato sul letto con un sorriso leggero e lo sguardo riposato mentre sogna.
Mi dispiaceva disturbarlo ma ne valse la pena.
E:< Mattiiii > sussurrai accarezzandolo.
B:<Mmmm, ancora un po'>
E:<Hahaha sono Emma, Matti e non è ora di andare a studiare>
Spalancò gli occhi.
B:< Aspetta, aspetta... ma non è giorno che ore sono>
E:< Esattamente mezzanotte, le telecamere sono spente >
Gli dissi facendo ciondolare le chiavi della macchina davanti il suo naso.
B:< Tu sei matta >
Sorrisi di gusto.
E:< Forza mettiti qualcosa di decente e andiamo>
B:< Subito cazzo>

Un sorriso per amarsi ❤️ ~bremmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora