CAPITOLO 16

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"SUPREMAZIA"

Ero pietrificato, mille pensieri si accavallavano nella mia mente - Scappo, non scappo, che faccio?, mi ucciderà - pensieri che si ripetevano, frase che il mio cervello scandiva l'una dopo l'altra, spesso ripetendole. Ero nel panico, il mio corpo era immobile e i miei occhi erano fissi su quei due laghi grigi, occhi di una tale bellezza e di una profonda freddezza. Non riuscivo a non guardargli, era come se volessi creare una sorta di contatto, ma gli occhi cerulei di Amon non permettevano alcun avvicinamento, erano fissi su di me, implacabili, carichi di un profondo rancore, erano come un oceano che si preparava a una bufera.

Il tempo smise a fare il corso, per il mondo esterno a causa dell'incantesimo dell'Inferante, per me ( che ero esente da quell'oscuro potere) il tempo si fermò a prescindere. Riuscivo solo a percepire silenzio, lunghissimi, eterni attimi di silenzio. Mi guardavo intorno... vicino a me Paolo era immobile con ancora un bicchiere di birra in mano, di fianco ad Amon svariati clienti giacevano fermi, come statue di cera; mi voltai leggermente verso la cucina e vidi che c'era Luca appoggiato sul divisorio intento a fumare una sigaretta, persino la brace era luminosa, un fuoco vivo, ma che nn si alimentava di ossigeno... era anch'esso bloccato.
Il locale sembrava un museo, solo io riuscivo a muovermi... non potevo immaginare per quanto spazio si espandesse il potere di Amon ma sicuramente fino agli ingressi del mio locale il tempo ero stato privato del suo potere su ogni forma soggetta al suo controllo.

IL silenzio venne infranto... "Stupido guardiano"  si rivolse a me Amon con un tono di sfida, come se si stesse prendendo gioco di me, " Hai osato sfidarmi? e adesso? - continuò il giovane guerriero accarezzando una figura pietrificata al suo fianco. Era una mia amica, Roberta, per me Boba; inizio a sfiorarle i capelli mentre non distoglieva mai il suo sguardo da me, poi le accarezzo' il viso e piano piano avvicinò il suo volto a quello della ragazza e le bisbigliò... "Cosa ne facciamo del guardiano? Lo facciamo soffrire o... lo uccidiamo in maniera rapida e indolore?" il suo sguardo si volto' rapidamente e i suoi occhi incrociarono nuovamente i miei...

...Una rigorosa risata... " Sembri un insetto, e tu saresti il leggendario guardiano del sigillo?" le sue parole erano cariche di derisione, sembrava anche lui, come a me d'altronde, surreale che io ricoprissi un ruolo così importante nella difesa del sigillo oscuro.
Continuava a toccare quella giovane ragazza pietrificata... "Sembra quasi che tu conosca questa persona" mi disse "avverto un cambiamento nel tuo sguardo quando mi avvicino a lei, guardiano... sai che bisogna fare dei sacrifici per arrivare all'obiettivo? Seres ti ha accennato del tuo ruolo?" riprese a ridere e si spostò verso Luca, avvicinandosi sempre più all'angolo del bancone, dietro al quale c'ero io pietrificato.

"Potrei ucciderti, ma non scoprirei mai dov'è finito il Grimorio, quindi mi servi più da vivo che da morto, però non puoi neanche immaginare quanto io ti possa far soffrire. Dov'è il Grimorio? Dammi il Grimorio di Seres" si mise a gridare con un tono autorevole, intimidatorio.

"Il Grimorio? intendi il libro della grotta?" provai a farmi vedere confuso, cercando di confondere le sue idee.
"Vuoi fare il finto tonto con me guardiano? Te lo dico per l'ultima volta... Dove si trova il Grimorio?" alzò il braccio destro, la sua mano si aprì, la rivolse contro le bottiglie che adornavano la staggera alle mie spalle, un'onda si diffuse dalla sua mano e andò' a distruggere in mille frammenti tutte le bottiglie che si trovavano alle mie spalle.
Un gesto simbolico, giusto per far vedere la sua forza e per incutere in me paura, giusto perché non ne avevo già abbastanza in corpo.

Mi voltai esterrefatto... "Seres  non mi ha detto nulla, tu pensi che io sia il guardiano ma ti stai sbagliando!" le mie parole uscivano dalla bocca con una lieve balbuzie nervosa, non avevo nessun mezzo per poterlo affrontare, non avevo ancora letto il Grimorio, non ne avevo appreso incantesimi e non sapevo come fare per tornare nella grotta di Seres.
Pensai con tutta l'intensità in mio potere "Seres , Seres , Seeeereeesss "... tentai di chiamarlo, ma niente. Questa volta dovevo proprio risolverla da solo ma non avevo scappatoie, ero bloccato dietro a un bancone, circondato da amici e conoscenti pietrificati e il miglior guerriero di Inferio che aveva tutta l'intenzione di uccidermi.

un istante e i suoi occhi erano davanti ai miei, il suo naso era quasi attaccato al mio... avevo paura di Amon ma ero anche attratto da quell'essenza, quel viso dai lineamenti perfetti, gli occhi chiari, la mascella squadrata, non feci neanche in tempo a fare il gesto di riflesso e allontanarmi da lui quando la sua mano destra si avvolse alla mia gola e mi sollevò dal suolo.

"Guardiano, sei debole, le profezie non possono avverarsi se basano la difesa di questo mondo sulle tue spalle. Sei solo un umano al quale è stato privato l'uso della magia.. come pensavano i grandi Draghi che saresti stato in grado di affrontare gli Inferanti, me, ma soprattutto il nostro leader Alastor".

Il fiato mi stava venendo a mancare, "il tuo fisico sta già cedendo alla debole morsa della mia mano" i suoi occhi guardavano fissi i miei e sembrava stesse assaporando piano piano il mio fisico spegnarsi sotto la sua morsa. Mi fece cadere sul pavimento e si accovacciò al mio fianco...

..."Ti ho detto che sarebbe troppo semplice ucciderti, avrai un allunga agonia e assaporerò ogni istante della tua sofferenza finchè non mi dirai dove si trova il Grimorio." Riprese quella fragorosa risata e si allontanò dal mio corpo che tremava in presa allo shock del momento. Provavo tanta rabbia misto a paura, "Seeeereeeeeesss dove sei finito? Seeereeeessss come posso affrontarlo se non mi hai detto nulla, stupido dragone, stupida profezia... " ero troppo provato anche per inveire mentalmente contro un drago che si trovava chissà in quale dimensione e che non è in grado di aiutarmi. Ero combattuto, stavo perdendo la speranza e stava crescendo in me la consapevolezza della morte... è una sensazione ben definita, un misto di paura e serenità, ricordi velocemente tutti i momenti più belli della tua vita e piano piano ti concedi all'inevitabile fine del tuo essere... e io avevo iniziato ad avere quell'esatta sensazione".

"NO, NO, NO,Piccolo guardiano dai, cerca almeno ti reagire...  Di voi umani nei nostri mondi si parla di una grande forza segreta che vi è stata donata, a voi è stata concessa una piccola parte dell'animo dei Draghi Creatori... fammi vedere questa forza latente, o almeno sii abbastanza forte da alzarti almeno in piedi", cercò di deridermi, gli piaceva sentirtsi superiore, sapeva di  esserlo e quindi era estrememanete fiducioso nella sua facile vittoria, un po' come il gatto che gioca col topolino prima di sfinirlo e ucciderlo.. un gioco macabro ma di sicura soddisfazione.

"TU SEI IL GUARDIANO".. quella voce, l'avrei riconosciuta in mezzo a una folla di tifosi a una partita di calcio, era la voce di Seres ... "Seres , sei tu? Come posso fare per affrontarlo?"... nessuna risposta, silenzio.
Forse mi ero immaginato quella frase, eppure sapevo che non era così... MI feci forza e appoggiandomi prima sulle ginocchia piano piano mi alzai in piedi e, appongiandomi al bancone, mi aiutai nel tenermi in posizione eretta. Non avevo più forza in corpo. Amon si era di nuovo spostato in mezzo alla sala di fronte al bancone e si era nuovamente avvicinato a Boba.
" IL  GRANDE GUARDIANO SI REGGE IN PIEDI... una piccola soddisfazione giovane umano non trovi?"... avvicinò nuovamente il suo volto a quello della mia amica pietrificata... " Il tuo amico ha ancora un po' di volontà, lo facciamo soffrire? Dai aiutami giovane donna"... Amon appoggio' il suo dito sulla fronte della ragazza " POSSESSIO ÁNIMAM" e si mise a ridere.

Gli occhi della statua umana divennero cerulei, lentamente il suo corpo iniziò a muoversi.. si inginocchiò davanti all'Inferante. Boba non era più vittima del blocco temporale ma era completamente soggiogata dal potere di Amon.
"UCCIDILO E' UN ORDINE"

"SARA' FATTO PADRONE" rispose la mia amica senz'anima, si voltò verso di me con uno sguardo vuoto, era come un burattino, un contenitore vuoto.

"Vediamo il guardiano umano cosa farà ora" apostrofò il demone, "sceglierai la tua vita o quella della tua amica, ti avevo detto che ti avrei fatto soffrire più di quanto immagini prima di ucciderti" e ridendo si sedette su una sedia poco distante per godersi lo spettacolo.

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora