CAPITOLO 3

18 1 0
                                    

"IL RUMBA' MAMA'"

Il tragitto dal ponte Vittorio Emanuele I al mio locale, che sarà massimo cinque minuti, camminando tranquillamente, mi sembrò infinito. C'erano intorno a me solo centinaia di persone che si agitavano in una sorta di condizione mista tra la curiosità, la paura, gente che faceva festa non curandosi di tutti quei lampeggianti blu aldilà del ponte, ragazzi che urlavano, persone che cercavano di fare foto con i loro smartphone... c'era veramente di tutto intorno a me eppure non vedevo nessuno.
Ero veramente chiuso in me stesso, il mio subconscio era totalmente focalizzato sulla "visione", se visione si può chiamare, avvenuta poco prima. Camminavo, gli occhi percepivano gli elementi esterni per non farmi sbattere contro eventuali ostacoli, ho attraversato la strada, forse ho anche salutato un paio di ragazzi incontrati durante il percorso che sono soliti clienti del mio locale... ma sono state tutte azioni non dettate dal mio cervello bensì dal mio inconscio.

"TUTTO TI SARA' PRESTO CHIARO
SERES E' IL MIO NOME
TU SAI DOVE CERCARE
E IL PRIMO ELEMENTO TROVARE"

...quelle parole mi rimbombavano nella testa. Come posso sapere dove cercare, e poi cosa mai dovrei trovare? Seres, è un nome che ho già sentito... sembra assurdo perché inusuale... ma io conosco quel nome...
Questi ragionamenti si ripetevano continuamente nella mia testa. Domande continue senza risposta, senza allusioni... perché non avevo nessun elemento per poter cercare di capire... era come se dovessi fare un puzzle, ma senza un disegno da seguire, ma soprattutto senza tasselli dai contorni definìbili... ero in balia, in balia di tutto, fondamentalmente in balia del nulla.
ODIO NON SAPERE LE COSE.

Arrivai al mio locale, il Rumba Mama, un cocktail bar che si trova su Lungo PO Diaz, sopra i Murazzi del Po, proprio di fronte alla piazza Gran Madre di Dio.
Tre  cappottine arancioni sovrastavano tre vetrine, due delle quali con doppie porte decorati con  varie scritte di cocktail sopra i vetri, e una doppia finestra in mezzo a loro dove internamente si trova l'ormai famoso "Banchetto dei chupitos", una vera invenzione all'interno della nightlife torinese, un'invenzione di mio padre.
"Ma cos'hai visto? Sei pallido come un cecio! " la mia condizione di semi trance cessò all'istante, mi voltai e vidi che era Luca, uno dei miei dipendenti, o come preferisco definirli io, uno dei miei cuccioli o schiavi ... dipende il mio umore del giorno.
Luca ha una corporatura esile, carnagione ambrata e un viso molto curato nei dettagli, barba sempre perfetta, sopracciglia impeccabili e capelli neri sempre perfettamente pettinati.

"Ma cos'hai visto?" ripetette Luca, e io "Niente di che, veramente, sono andato con Eddy dall'altra parte del ponte solo per cercare di capire quello che ero successo, ma fondamentalmente non ti fanno neanche avvicinare", fui abbastanza vago nella risposta e mente cercavo di spiegargli la situazione come spesso capitava nel locale fummo interrotti dal responsabile Fabrizio che usci dal locale con due casse di cartone vuoto e appena mi vide disse "ahhhhhh hai sentito delle tre ragazze??? Satana sta arrivando a prenderti ahahahah"...
...Fabrizio..., parole che solo lui avrebbe potuto dirle... lui è il controsenso fatto persona. Non ho mai capito se fosse credente o meno, però sua madre divenne testimone di Geova quando lui era ancora ragazzino e quindi incomincio anche lui a seguire gli incontri per studiare la Bibbia.
Non era un fatto strano se dal nulla, magari anche con tono ironico, lui tiri fuori un'espressione su Dio, anzi Geova, sull'apocalisse imminente o altre lezioniapprese durante gli incontri del loro credo.
Fabrizio è quindi capace di citarti versi dell'Antico Testamento, ha conoscenze vaste a livello Biblico, ma non segue mai gli insegnamenti che in teoria avrebbero dovuto insegnarli, da li nasce la mia definizione di lui come l'uomo dei controsensi.

Gli risposi seccamente come il mio solito " Fabri, guarda che stai sbagliando... Io sono il Diavolo, quindi non mi può venire  a prendere nessuno..." e poi aggiunsi il mio classico intercalare nei suoi confronti "Fatti furbo! ".

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora