CAPITOLO 8

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"IL GRIMORIO"

"E' questo cos'è?", le parole uscivano dalla mia bocca con estremo stupore. Mi avvicinai a guardare il basamento della statua incuriosito, ma allo stesso tempo con il cuore in gola.
Nel mezzo del basamento, più o meno a un metro e mezzo di altezza si era come incisa un'immagine di un drago che, nel tentativo di mordersi la coda senza afferrarla, formava un circolo. Intorno al drago vi era un cerchio formato da strane parole, anzi strane lettere, sembravano quasi simboli che spesso ritrovavo nei manga giapponesi che tanto amavo, o grafie elfiche come quelle che si potevano vedere nei film de "Il Signore degli Anelli".
L'immagine era davvero molto curata in ogni suo particolare, il drago avevo il corpo ricoperto di scaglie, maestralmente definite, l'occhio che si vedeva era rosso come il fuoco, un colore che mi sembrava familiare, estremamente familiare.
Sentivo davvero un'immensa curiosità, continuavo a essere accerchiato di persone paralizzate come statue, un'atmosfera oserei dire surreale.
Mentre guardavo l'effige del basamento sentii di nuovo l'impressione di essere osservato.

"Amon" gridai ada alta voce voltandomi, convinto di trovarlo dietro di me pronto ada ttaccarmi per poter prendere il suo fatidico sigillo. Niente, non lo vedevo, ma ciò non significava che non ci fosse. Ero convinto ci fosse, ormai riconoscevo la sensazione di averlo nei paraggi, era come se si fosse creato un legame tra di noi.
Noncurante del fatto che ci fosse o meno ebbi l'impulso irrefrenabile di toccare quel drago che splendeva di luce oscura...

...Nello stesso istante in cui le mie dita toccarono l'immagine, il drago fece un giro di 360 gradi su se stesso e scomparve lasciando al suo posto una porta oscura, una specie di portale.

Era troppa la paura per attraversarla..rimasi immobile per vari secondi non sapendo minimamente cosa fare.

"VAI INCONTRO AL TUO DESTINO".. una spinta da dietro le spalle mi fece cadere all'interno di questo portale.

"NOOOOOOO"... parole al vento erano le mie. Ormai il mio corpo era stato spinto all'interno di quella porta oscura. Provai disperatamente di tornare indietro ma appena oltrepassai la soglia il portale si chiuse, mi resi solo conto che, mentre venivo spinto, nel mio mondo le persone ripresero a muoversi, la pioggia riprese a cadere, il tempo era tornato al suo normale scorrimento.

..."Dove sono?...
..."Sono vivo?"...
...
...
..."Respiro"...
Cercavo di parlare ad alta voce, sperando che il suo delle mie stesse parole mi desse conforto, compagnia, una sorta di speranza.
Avevo paura anche solo di fare un passo... provai a guardarmi intorno...
...Ero in una specie di corridoio, le pareti erano rocciose con delle fiaccole appese sulle pareti. Ogni fiaccola era infuocata sempre dello stesso fuoco fatuo, quel fuoco magico, quel fuoco oscuro.
Eppure io vedevo bene all'interno di quel corridoio. Mi sembrava di essere all'interno di un luogo luminoso, per nulla angustio, tutto sommato mi stavo tranquillizzando.
Cercai di fare il meno rumore possibile, rendendomi conto che c'era la possibilità di non essere solo in quell'ambiente. L?ultima cosa che avrei voluto era fare incontri poco piacevoli, sarebbero state troppe emozioni tutte insieme e difficili da saper gestire.
Iniziai a camminare all'interno di quel corridoio.
Silenzio, assoluto silenzio trionfava in quel lungo corridoio. Lo percorsi per qualche centinaio di metri e il suo aspetto non cambiò mai. Ogni quindici o venti metri c'erano due fiaccole su ambi i lati del corridoio a illuminare la via, il pavimento non era per nulla accidentato.
Sembrava una specie tempio, un posto gelosamente custodito per chissà quanto tempo e nel quale ben pochi esseri ci misero mai piede con la loro presenza.

Dopo una decina di minuti di cammino mi fermai esterrefatto...

...Il lungo corridoio di roccia e fiamme oscure lasciava posto a una lunghissima scalinata di ametista, una magnifica scalinata viola trasparente con ogni gradino che sembrava sfaccettato a diamante. Le fiamme riflettevano sui gradini la loro luce e si creava un'atmosfera magica.
Al di sopra della scalinata il soffitto era a forma di cupola, e su tutta la lunghezza della scalinata era stato dipinto un lungo corpo di rettile, le squame, che a colpo d'occhio sembravano dipinte su una parete liscia, quando le guardai attentamente mi accorsi che ogni singola scaglia era una pietra incisa perfettamente e concatenata l'una all'altra per creare il classico motivo a scaglie che ricopre il corpo dei rettili.

Iniziai a scendere questa meravigliosa scalinata, che scendeva moltissimo, quasi come se mi stessi dirigendo al centro della Terra.
La temperatura era piacevole, non faceva caldo, non avevo freddo, stavo bene. Le fiaccole alle pareti non c'erano più, l'illuminazione ora era data grazie alla scala, ai suoi gradini.
Continuai la mia discesa...

...Mi fermai di nuovo poco dopo...

...Il soffitto squamato se così posso definirlo si chiudeva in un vicolo cieco. Ma al fondo di questo tunnel senza uscita due occhi scarlatti di guardavano, due enormi rubini incastonati all'interno di una grossa testa a forma di drago, scolpita magistralmente nella pietra...

"Ok.. " pensai... "e adesso che cosa dovrei fare?"...

"Alla fine e' solo una statua, una magnifica statua"...

Non mi faceva paura, i draghi sono sempre stati un simbolo da me sognato fin dall'età infantile. Decisi quindi di avvicinarmi per ammirare da più vicino quella meraviglia.

Ogni minimo particolare era perfetto, proprio come io immaginavo l'immagine di un dragone, aveva la bocca chiusa, due grandi baffi che spuntavano dai lati del muso allungato, la pelle arrugata in un'espressione minacciosa, e gli occhi che brillavano di luce propria.
Ammirando la scultura senza che me ne accorsi un mio dito della mano destra sfiorò senza volerlo la guancia destra del drago.

...UN BOATO ECHEGGIO' NELLA GROTTA...

Feci un balzo indietro. Ecco di nuovo il batticuore...

Mi accorsi solo che gli occhi che prima sembrava illuminati ma erano delle semplici pietre, iniziarono a infuocarsi e subito dopo la bocca si aprì...

...Dentro la botta della statua comparve un libro. Lo guardai mantenedo un po' di distanza di sicurezza da quelle fauci pietrificate. Il libro era un tomo antico molto spesso, sembrava, senza che ne avessi la certezza, un libro davvero importante. La copertina era intagliata, era nero, ma si potevano distinguere ogni singolo particolare. Era veramente bello, di valore, importante.
Non riuscivo a leggere alcun titolo ma mi accorsi solo dopo che all'inteno della copertina in mezzo alle decorazioni oscure vi era una sorta di basso rilievo, una specie di spazio a forma di zampa di drago ma stranamente con cinque dita... I draghi non ne avevano solo tre nell'immaginario collettivo?

Come era forte la voglia di prendere quel libro... chissà cosa vi era scritto... era lì a un passo da me, l'unico problema che era all'interno di una grossa bocca di pietra, e anche ogni singolo dente purché di pietra aveva una perfetta forma e inquietava molto l'idea che si potesse chiudere sulla mia mano nel momento in cui avrei cercato di sottrarre il libro dal suo luogo originario.

Provai a guardarmi intorno ma non ci era nulla per poterlo prendere mantenendo comunque una distanza sicura.. ero davvero combattuto... e se fosse stato quello il sigillo tanto desiderato da Amon?
Dovevo assolutamente scoprire di cosa si trattasse...

OH FINALMENTE SEI RIUSCITO A TROVARLO AHAHAHAH"..
mi voltai ad una velocità fulminea...

...non ero solo... vidi subito quegli occhi ghiacciati... mi aveva seguito... Amon era davanti a me.

ORA SARA' MIO!!!! AHAH.. una fragrante  risata iniziò a echeggiare all'interno di quella grotta.
Non avevo via di scampo...
...non sapevo cosa fare...
...ero inerme...
PANICO!...

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora