CAPITOLO 28

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"AURORA"

"Mamma..."

.... "Dimmi Aurora... piccola mia"...
... "ho una strana sensazione mammina..  ho visto un grande drago nero essere ferito da tanti serpenti... e poi ho visto una fortissima luce ricoprire quell'animale"...
... "dormi piccola mia, non preoccuparti.. la tua mamma ti proteggerà sempre" disse la mamma alla bimba. Parole dette con un tale amore da tranquillizzare le paure infantili della giovane e accompagnarla nei suoi sogni.
Addormentatasi la piccola, la mamma usci dalla stanzetta dalle pareti rosa...decine di giganteschi peluches sparsi per la stanza e svariati quadri rappresentanti paesaggi magnifici...
... una stanza stupenda e curata in ogni minimo dettaglio... che la giovane Aurora non aveva potuto mai vedere. La piccola era nata cieca e la mamma, lasciata dal compagno poco dopo la nascita della loro figlia, aveva cresciuto la sua creatura donandole tutto e facendola sentire una bambina perfettamente serena.
Erano proprio i mille dettagli che componevano la stanzetta a confortare la piccola ragazza, infatti lamamma fin da quand'era piccolissima le raccontava grandi storie e avventure prendendo spunto dai quadri sparsi per la stanza, o le presentava ogni grande peluches della stanza associando anch'essi a un'avventura epica. Koda l'orso, Amarel la sirena, Gelsy la stella erano i peluches preferiti da Aurora, il primo era un principe che diventava orso per difendere il suo regno, Gelsy era  il compagno inseparabile di Aurora e la sirena Amarel,  una guerriera degli abissi, era dotata di una rara bellezza... aveva capelli dorati con riflessi ramati, gli occhi di un azzurro talmente chiaro da sembrare quasi bianchi come le spume dell'acqua, e la pelle chiara come la porcellana... non era una descrizione qualsiasi.. era esattamente la descrizione di Aurora ... infatti per la mamma Aurora doveva sentirsi fiera e combattente come la sirena.

Aurora spesso inventava storie nuove e personaggi di fantastica natura, se li immaginava e per ognuno di essi riusciva a dare una descrizione molto accurata pur non avendo mai visto nulla del mondo terrestre.
Ma questa sera il tono di voce della bimba faceva trapelare un fondo di timore, la bambina stranamente non aveva inventato una delle sue avventure con lieto fine, guerrieri colorati e personaggi sereni, tipici di una bambina di sei anni... aveva descritto un drago nero, serpenti e sembrava quasi si stesse per mettere a piangere.
"Avrà avuto un po' di nostalgia o malumore" pensò la mamma tra se e se chiudendo la porta della stanzetta e dirigendosi a dormire.
Aurora quella notte sognò molto...
"Che posto meraviglioso... ma dove sono?"
"Sarò sicuramente in un sogno".. disse la bambina con stupore...
"Riesco a vedere... MAMMA RIESCO A VEDERE..." gridò Aurora con le lacrime agli occhi...
La bambina iniziò a correre per quel prato vastissimo... "Guarda mamma riesco a vedere tutto intorno a me, guarda che belli questi fiori.. ce ne sono bianchi, rossi e viola... e gli insetti... che meraviglia...
...oooooo.... "
..... un suono di estremo stupore fermò la bimba...
Un grandissimo castello di cristallo, con tre torri ai lati si ergeva davanti a lei... la bambina voleva attraversarlo ma un cancello imponente e dorato bloccava l'ingresso a quella parte di giardino antecedente al castello di cristallo. Aurora era incantata davanti ai riflessi della luce attraverso il castello... la luce attraversava le torri, si scomponeva e colorava l'imponente struttura di riflessi arcobaleno.
"ooooooo...." Continuò Aurora davanti a quello spettacolo.. "sembra uno dei quadri che mi raccontava la mia mamma... ma... mamma dove sei?"....
La piccola Aurora passata l'euforia per aver acquisito la vista, e l'estasi e l'emozione per quello spettacolo, solo ora si accorse di essere sola e, presa da uno spavento, iniziò a singhiozzare e a cercare la mamma...
... una grossa ombra copri la piccola umana, e un'improvvisa folata di vento le scompiglio i capelli biondo rame... un tonfo ed ecco che davanti a lei atterrò una strana creatura... una specie di cavallo...
"ooooooo..."  uscì dalla bocca della bambina... "ma sei stupendo..." la bambina iniziò a fissare l'animale davanti a lei....
..."sei strano come cavallo, hai il corpo ricoperto di scaglie bianche, gli occhi azzurri come il cielo e poi... hai le ali... ma non esistono cavalli con ali di pipistrello bianche"...
"oooooooooooooo"... la bambina cercò di avvicinarsi a quella creatura ma il cavallo spiccò il volo e si allontanò da lei...
"AURORA, PICCOLA MIA.. SVEGLIATI".. la mamma stava scuotendo la piccola bimba che sembrava stesse facendo un brutto sogno...
"mamma... ho fatto un sogno stupendo e... vedevo tutto" disse la bimba con la voce assonnata e si riaddormentò tra le braccia della mamma.

IL SIGILLO OSCURO (#Wattys2018) in continuazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora