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Il sabato pomeriggio vado quasi sempre nel mio posto. È un luogo lontano da tutti e da tutto, fuori dal rumore della città. In un bosco, in periferia, qualche anno fa ho trovato un passaggio segreto dietro a dei rami che ti porta in un piccolo prato con una panchina. Visto che si trova su una piccola collinetta si vede tutta la città, ma il bello è che lei non può vedere te. Da quando l'ho scoperto ci vado molte volte per leggere o per studiare. Lì nessuno mi può disturbare, lì è come se non esistesse il tempo, come se i pensieri scivolassero giù dalla collina. Lì non esiste il passato e il futuro, ma solo il presente. È la mia salvezza, la mia ancora nei momento in cui sto affondando.

Entro nel bosco senza dare nell'occhio. Sembra una scena di un giallo e io sembro la Pantera Rosa della situazione.
"Tan tadan tadan tadan tandan tadan tadan, tarararan"
Ok, la smetto, è una cosa seria.
Sì certo.
Prima di andare nel mio posto mi guardo intorno per vedere se c'è qualcuno. Intravedo qualcuno e appena si gira di spalle, sposto i rami e vado nel mio posto. Mi siedo sulla panchina e tiro fuori i libri: devo studiare filosofia e storia dell'arte.
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Dopo due ore decido di fare una pausa. Mi guardo intorno. Sugli alberi retrostanti ci sono degli uccellini che danno da mangiare ai loro piccoli. Qui si sente solo odore di natura, non c'è smog, non ci sono macchine, solo erba e alberi. Si sente il profumo dell'erba e dei fiori. È pazzesco come a pochi chilometri dalla città ci sia un posto immerso nella natura.

Quando ero piccola ero affascinata dalla vita della metropoli. Pensavo che fosse bella perché ci sono tanti negozi, tanti spazi da girare e credevo che sarei stata importante se avessi vissuto lì.

Poi quando ho cominciato le medie ho cambiato idea e ho cominciato a preferire di più la tranquillità. Sono diventata più solitaria e volevo vivere in campagna. Gliel'ho proposto ai miei, ma loro hanno deciso di restare in città.

Amo i paesaggi inglesi e irlandesi, immersi nel verde, paesini costruiti in mezzo alla natura. Però il lato negativo è il clima: freddo e umido. Io amo il caldo, il sole e non potrei vivere lì.

Senza accorgermene il sole comincia a tramontare, creando delle zone di luce e di ombra nella città. Ed io rimango qui ad ammirare lo spettacolo che solo la natura ci può regalare.

Angolo autrice:
Ciaooooooooooo genteeeeeee!
Devo smetterla di scrivere così.
Comunque volevo dirvi che questo non era un vero capitolo, so che potrebbe essere noioso, ma l'ho scritto per farvi capire qual è questo "posto" che adesso è il posto di Vittoria. Non vi svelo altro.
Finalmente nel prossimo capitolo Vittoria e Stefano si incontreranno. Come si conosceranno? Diventeranno amici subito? Secondo voi sono meglio i cammelli o i dromedari?
La finisco, tanto non faccio ridere.
Un'ultima cosa: visto che lunedì incomincia la scuola, non riuscirò ad aggiornare tutti i giorni.
Ora ho veramente finito.
Bye!!!
~ I ~ ❤️

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