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Apro gli occhi e non sono nella mia camera, ma in un'altra. Le pareti sono bianche e il soffitto pure. Sono nel "posto" di Stefano. Ora mi ricordo: i miei genitori, io che sono scappata, Stefano che mi è venuto ad aiutare. Mi giro e vedo che Stefano mi osserva.

"Buongiorno" mi dice a bassa voce.

"Buongiorno, sei sveglio da molto?"

"No, non da tanto. Dormito bene?"

"Sì" dico sorridendo.

"Che vuoi fare?"

"Andare a scuola?" Mi sembra ovvio.

"Troppo tardi" mi dice sorridendo sotto i baffi.

Mi giro di scatto e vedo la sveglia che segna le 9:30.

"Cavolo! Perchè non mi hai svegliato?" Urlo.

"Eri così bella mentre dormivi" vorrei essere felice per il complimento, ma devo andare a scuola.

"Grazie, ma devo andare a scuola!"

"Per un giorno non muore nessuno. Ti fa bene staccare un po'. E poi non hai neanche lo zaino." Mi dice avvicinandosi. Io mi perdo a fissare i suoi occhi color nocciola.

"Dove ti piacerebbe andare?" Mi chiede, tirando via le coperte e mettendosi seduto.

"Ti distraggo vero?"

"No" mento.

"Bugiarda" ride.

"Esibizionista"

"Non è colpa mia se ho dei muscoli scolpiti"

"Molto modesto!"

"Già" sorride.

"Vado a vestirmi" dico scendendo dal letto. Quando arrivo davanti alla porta del bagno mi giro e vedo che Stefano mi sta guardando.

"Vuoi una foto?" Chiedo.

"Tranquilla l'ho già fatta con la mia mente"

Entro in bagno, mi lavo il viso e mi cambio. Mi guardo allo specchio e noto che c'è ancora quella macchia rossa sul mio collo. Non  che mi dispiaccia perchè significa che io sono sua, ma un po' mi imbarazza. Provo a vedere nell'armadietto sopra al lavandino se c'è un fondotinta per coprirlo. Ovviamente non c'è perchè non penso che Stefano lo metta visto che è un ragazzo.
Così decido di mettermi la felpa e di tirarmi su la zip fino a coprirlo: poi esco dal bagno.
Stefano si è già vestito e si avvicina a me.

"Ehy dove è il mio succhiotto?" Mi chiede diretto.

"È qua, tranquillo" dico spostando la felpa.

"Bene, tienila così"

"Va bene"

"Allora dove ti piacerebbe andare? Pensa ad un posto in cui vorresti essere adesso"

"Mi piacerebbe essere al mare".

Il mare ha un potere speciale, riesce a farmi calmare. La cosa che mi piace di più è sedermi sugli scogli e restare ad ascoltare le onde del mare, che si infrangono sulla pietra e poi tornano indietro per riprovarci di nuovo.

"Conosco il posto".

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Visto che non abbiamo scelta, dobbiamo andare con la moto di Stefano. Questa volta mi faccio coraggio e salgo.

Dopo una mezz'oretta arriviamo in un paesino di mare. Parcheggia la moto in una piazza e facciamo una passeggiata.
Mentre camminiamo sento vibrare il cellulare. Guardo ed è mia mamma. Stefano dà un'occhiata e poi mi guarda.

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