Quando si stacca mi guarda e sorride.
"Perchè sorridi?" Chiedo.
"È merito tuo" mi risponde.
"Grazie per prima. In quel momento solo tu mi potevi aiutare" dico.
"Ti stavo pensando quando mi hai chiamato e avevo voglia di vederti perchè so che mi puoi capire"
Mi piace quando le persone dicono ciò che provano, quelle che non hanno paura di dirti le cose.
"Ora cosa vuoi fare?" Continua cambiando tono.
All'improvviso mi rendo conto che si sta facendo tardi e che probabilmente lui vuole che io mi fermi qui a dormire, ma non sono pronta.
"Io.. forse è meglio che torni a casa" dico.
"Sei sicura di voler tornare a casa ad affrontare un discorso con tua mamma? Scommetto che ti rinchiudersti in camera a piangere" mi chiede.
"Hai ragione" ammetto.
"Quale è il problema: il fatto che dormi con un ragazzo o che dormi con me?"
"Entrambi" rispondo.
"Prometto che non ti faccio niente mentre dormi" ride.
"Stefano!" Lo ammonisco.
Pensavo che avesse un po' più di cervello, ma a quanto pare è uguale agli altri.
"Dai! Era una battuta! Certo che sei proprio timida!"
"Sì, di sicuro non sono un'oca come le altre, che cambiano ragazzo tutte le sere!" Dico arrabbiata.
Cosa si aspettava? Che io mi sarei buttata sul letto per poi farmi fare tutto quello che voleva? Ha sbagliato persona.
Vado verso l'uscita, decisa a tornare a casa.
"Vichy dove vai?"
"A casa"
"No, aspetta, dai scherzavo sul serio. Non voglio fare niente con te sta sera, te lo giuro. Ma ho bisogno di te, per favore resta."
Mi giro e lo guardo negli occhi. Me lo dice con un tono sincero, so capire quando una persona mente e non è questo il caso. Nei suoi occhi intravedo della tristezza, solo ora mi rendo conto che anche lui soffre come me.
"Va bene, resto. Ma non ho un pigiama"
"È quello che ti preoccupa? Devo avere una maglia nel comodino." Mi dice ridendo.
Apre il cassetto e tira fuori una maglia bianca con una scritta nera e me la porge.
"E i pantaloni?"
"È abbastanza lunga, puoi anche non metterli"
Peccato che sia quasi trasparente.
"No tengo i miei"
"Peccato" dice malizioso.
"Vado a cambiarmi" dico per non far vedere le mie guance rosse.
"Ok" mi risponde sorridendo.
Vado in bagno, che è più un buco. Non c'è neanche lo spazio per muoversi, infatti continuo a sbattere contro la doccia. Mi tolgo le scarpe e mi cambio la maglia. Quella di Stefano mi fa da vestito perchè mi arriva alle ginocchia. In questo momento mi sento piccola in confronto a lui. Quando sono pronta esco dal bagno e vedo Stefano sul letto a petto nudo che guarda il cellulare. Ha parecchi muscoli sia nelle braccia sia sul petto. Si accorge di me e alza lo sguardo.
"Pensavo che ti fossi persa! Ti sta bene la mia maglia." Mi osserva da capo a piedi.
Guance non diventate rosse, vi prego!
"Grazie" rispondo.
Resta il fatto che è a petto nudo e non riesco a distogliere lo sguardo.
"Sì, ogni tanto vado in palestra per tenermi allenato" dice, rendendosi conto che lo sto praticamente fissando.
"Io, Emh stavo solo.."
Stefano si alza e si avvicina.
"Ehy, non c'è problema, gli occhi sono fatti per guardare."
Mi prende per i fianchi e mi bacia a stampo. Poi mi fa indietreggiare, fino a quando non sono attaccata al muro. Mi guarda con quegli occhi che dicono "muoio dalla voglia di baciarti". Gli metto le mani intorno al collo e lui mi bacia più profondamente. Dopo un po' si stacca e si sposta sul collo. Mi dà un po' di baci un può più umidi e poi si stacca.
"Ste cosa hai fatto?" Chiedo.
Lui mi guarda e ride.
"Ora tutti sapranno che sei mia"
Vado in bagno e mi guardo allo specchio. Al lato del mio collo ho una macchia rossa. Torno da Stefano e lui mi guarda sorridendo.
"Così lo vedranno tutti!"
"Esatto" dice sorridendo.
"E cosa dirò a mia mamma? E se lo vedono i prof? E..." vengo interrotta dal suo bacio improvviso. Mi ha tappato la bocca, ma mi piace come l'ha fatto.
Quando si stacca mi guarda.
"Ti va se guardiamo la tv?" Mi chiede.
In realtà non ho molta voglia, sono stanca e vorrei solo dormire: è stata una giornata pesante.
"In realtà sono un po' stanca, ti dispiace se andiamo a dormire?"
"No, anche io sono stanco"
Stefano sale sul letto e si mette nella parte più esterna. Io lo seguo e mi sdraio dall'altra parte.
"Guarda che se ti avvicini non succede niente!" Mi dice.
Mi sposto di qualche centimetro più vicino a lui, ma dandogli le spalle. Stefano spegne la luce.
"Notte mia piccola timidona"
"Notte"
Un secondo dopo sento Stefano avvicinarsi a me e abbracciarmi. È una delle prime volte che mi sento al sicuro.
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Il Nostro Posto
RomanceVittoria: una ragazza di diciassette anni che frequenta il Liceo Classico. É intelligente, rispetta sempre le regole e timida. Sembra aver già programmato tutto nella vita: dopo la scuola andrà all'università, troverà una casa e avrà dei figli. Semb...