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"Vichy come é andato l'appuntamento? Cosa avete fatto?"

Ecco che comincia con l'interrogatorio. Siamo nei bagni della scuola perché Ele non mi ha neanche fatta entrare in classe, talmente era impaziente di sapere cosa era successo.

"Bene" Rispondo. Spero che non abbia le guance rosse perché sto pensando a quello che é successo sabato. É dall'altro ieri che continuo a pensarci. Perché lo ha fatto? Solo per farmi smettere di piangere, o per qualcos'altro?

"È successo qualcosa?" Chiede Eleonora con un sorriso malizioso.

"No" abbasso la testa. Non sono brava a mentire.

"Vichy ti conosco da quando sei nata, quando abbassi la testa vuol dire che stai mentendo. Cosa é successo?"

È vero con lei non riesco a mentire, mi scopre subito.

"Ok, qualcosa é successo" Incomincio a dire guardandola.

"Cosa?" Chiede lei con un sorriso stampato in faccia.

"Ecco... Stefano... Mi ha baciata" abbasso subito la testa.

"Lo sapevo! Io non sbaglio mai! Tu gli piaci."

Mi viene in mente sabato: io che ho le lacrime agli occhi, che dico tutto ciò che non ho mai detto a nessuno, la sua mano calda sulla mia guancia, e poi le sue labbra premute sulle mie. È stato un gesto che mi ha mandato in tilt. In quel momento tutte le mie preoccupazioni sono svanite e c'eravamo solo noi.

"Che bello! La nuova coppia dell'anno" Continua Eleonora.

Coppia? Ma non stiamo insieme, almeno penso.

"Ma noi non stiamo insieme" rispondo.

"Come no? Non vi siete parlati dopo?"

"Emh... No" dico.

"Vichy non va bene! Dovete chiarire la situazione per non creare equivoci. Devi andare a parlare con lui" Mi consiglia.

"Sì lo faró"

Non so se sono pronta. E se mi dice di sí? A me non piace. E se mi dice di no? Allora perché lo ha fatto?

"Oggi" precisa.

"Ok"

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La mattina é passata velocemente, anche se io ho continuato a pensare ad una sola cosa.
Stefano non mi ha parlato molto a parte un "buongiorno" e poi ha subito distolto lo sguardo. Brutto segno.

All'uscita lo cerco, in mezzo agli altri studenti. Se fossi più alta lo riuscirei a vedere, ma davanti a me ci sono quelli dell'ultimo anno che sembrano dei Batussi.

Riesco a vedere il suo ciuffo in fondo alla strada con altri ragazzi attorno. Mi avvicino e lo chiamo, ma non mi sente. Amplifon migliora la vita!
Alla seconda volta un suo amico gli fa notare che lo sto chiamando.

"Ciao Vittoria" Mi dice poco convinto.

Tutti si girano a fissarsi ed è piuttosto imbarazzante. Non li conosco, penso che non vengano al Classico.

"Ciao, possiamo parlare un attimo?" Chiedo.

"Sì di cosa?" Mi dice guardandosi intorno.

I suoi amici sono in silenzio e ascoltano la conversazione. Non ho voglia di parlargli davanti ai suoi amici perciò gli faccio capire che intendevo "da soli".

"Vieni" gli dico allontanandomi un po'.

Stefano si guarda intorno e non capisce il motivo della mia richiesta.  Sembra anche un po' agitato.

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