"Davvero credevi di metterti con Stefano? Sei solo una sfigata."
É il terzo messaggio che ricevo da numeri che non conosco. Dalla foto di profilo mi sembra che siano amici di Stefano. Chissà cosa ha raccontato loro!
Sai ho baciato una ragazza e poi lei ha pensato che mi piacesse.Non ci voglio neanche pensare. Sono due giorni che non vado a scuola; non me la sento, sono successe troppe cose in poco tempo e ho bisogno di mettere in pausa il mio cervello. Mia mamma non era mai in casa queste mattine e quindi non lo sa neanche, ma tanto non le importerebbe.
In questi due giorni volevo pensare ad altro, distrarmi un po' e invece ho solo pensato a Stefano. Perchè tormenta i miei pensieri? Non riesco a distrarmi. Mille domande mi frullano per la testa e nessuna risposta. Poteva dirmelo subito dopo il bacio che non voleva stare con me. Poteva dirmi subito la verità. Invece ha scelto di farmi fare una figuraccia di fronte ai suoi amici.
Credevo che fosse diverso, credevo che fosse bravo e onesto. Stavo quasi per dargli una possibilità, ma a quanto pare in questo mondo non esiste "credevo" o "Pensavo". Le cose stanno così è non le posso cambiare.
Eleonora mi ha chiamato due volte e le ho spiegato la situazione. Lei ha capito le mie motivazioni ed era d'accordo con me.
Per cercare di stare meglio vado nel mio posto e mi porto un libro da leggere. Ormai è già autunno e le foglie degli alberi cominciano a cadere e i colori vanno dal rosso al giallo. È uno spettacolo la natura in questo periodo.
Appena arrivo nel mio posto incomincio a leggere il libro. Parla di una ragazza e un ragazzo che partono per un viaggio in un posto lontano alla ricerca della felicità e della loro indipendenza. In questo viaggio scoprono se stessi e in loro nasce un amore unico.
Dopo due ore decido di sdraiarmi sull'erba e di osservare il cielo. Oggi ci sono alcune nuvole, portate dal vento. Le osservo ad una ad una e cerco di dare loro una forma precisa. Mi piace inventare degli oggetti con le nuvole. A volte non faccio in tempo a trovarne uno perchè si modificano. Sono una metafora: cogli l'attimo perchè in un batter d'occhio le cose cambiano.
Dopo un po' prendo il mio iPod e ascolto la playlist "just listen" con tutte le canzoni adatte per i momenti spensierati, dove devi solo ascoltarle. Qualche volta canticchio alcuni ritornelli perché nessuno mi può sentire.
Nel tardo pomeriggio sto per andarmene quando sento qualcosa che sposta i rami. Mi giro e vedo lui: l'ultima persona che vorrei vedere ora. Mi alzo dalla panchina e mi avvicino.
"Cosa ci fai qui?" Chiedo arrabbiata.
"Sapevo che ti avrei trovata qui" dice con un sorriso.
"Bravo! Hai trovato ciò che cercavi ora vattene" gli rispondo. Non ho la minima voglia di parlare con lui.
"No, ti devo parlare" mi dice avvicinandosi. Ha una maglietta azzurra e dei jeans. Riesco a sentire un po' del suo profumo e mi ricorda sabato.
"Hai già detto tutto, non peggiorare la situazione" rispondo seria. Invece lui sembra caldissimo e sicuro di sé.
"Sediamoci" dice. Mi supera e si siede sulla panchina. Io resto in piedi a guardarlo.
"Vieni" aggiunge.
Mi siedo solo perché voglio finire in fretta la conversazione.
"Perchè non sei venuta a scuola?" Mi chiede.
"Non sono affari tuoi" rispondo senza guardarlo negli occhi.
"Vichy non fare così. Perchè?" cerca il contatto visivo.
Siamo passati da Vittoria a Vichy, come mai? Come fa a sapere che mi chiamano così?
"Non ti importa" questa volta lo guardo negli occhi.
"Lo sai che mi importa" mi dice calmo guardandomi negli occhi.
Non so perchè ma mi sto innervosendo, ad un tratto non sono più arrabbiata, ma nervosa. E se gli importasse davvero di me? Quest'ultima frase l'ha detta senza esitare, sembrava convinto. Mi conosce solo da una settimana, come fa a importargli la mia vita?
"Vichy" mi dice guardandomi negli occhi.
Mi arrendo, ha vinto lui.
"Non me la sentivo, in questi giorni sono successe troppe cose brutte e io avevo bisogno di una pausa". Dico abbassando lo sguardo.
Dopo poco lo rialzo e Stefano continua a guardarmi. Non so perché sia qui, non so perchè gli importi di me, ma so solo che è l'unico ragazzo che ha fatto tutto ciò. E questo mi piace.
"Ti capisco, ti si legge negli occhi che non sei felice e questo non mi piace. È così bello il tuo sorriso"
Ha detto che il mio sorriso è bello?! Ci sta provando? Ma no! Mi ha detto che io non gli piaccio. Allora perchè è qua? Non ci capisco più niente.
"Come faccio a sorridere Stefano? Spiegarmelo!" Anche questa frase me la sono tenuta dentro per tanto tempo.
Stefano non mi risponde, mi mette una mano sulla guancia e il suo tocco mi ricorda il nostro bacio. Mi osserva le labbra e io continuo a guardarlo negli occhi. Piano piano si avvicina e mi dà il tempo per respingerlo, ma non lo faccio. O meglio la mia testa mi dice di farlo, ma il mio cuore no. So quello che sta per succedere (di nuovo) . Chiudo gli occhi e sento le labbra di Stefano che si appoggiano alle mie e mi lasciano un leggero bacio. Sento le farfalle nello stomaco e il mio cuore inizia a battere forte. Poi si stacca e mi guarda. Ora voglio una spiegazione.
"Vichy l'altro giorno ti ho mentito, tu mi piaci e mi spezza il cuore vederti triste. Mi piace il tuo sorriso vorrei vederti felice sempre. Sei bellissima quando sorridi" mi dice prima che possa chiedergli qualcosa.
Le sue parole mi hanno sorpresa e non pensavo che provasse qualcosa per me dopo lunedì.
"Vichy vuoi essere la mia ragazza?" Aggiunge.
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Il Nostro Posto
RomanceVittoria: una ragazza di diciassette anni che frequenta il Liceo Classico. É intelligente, rispetta sempre le regole e timida. Sembra aver già programmato tutto nella vita: dopo la scuola andrà all'università, troverà una casa e avrà dei figli. Semb...