Capitolo 10

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Gemma pov's
Mi risvegliai con un forte dolore alla testa.
Avevo mille domande in testa.
La prima era: DOVE CAZZO SONO?
Vedevo solo che ero in una specie di magazzino abbandonato, c'erano oggetti vecchi abbandonati, ragnatele, topi ma sopratutto una sedia di quelle girevoli al centro. Era inquietante.
Avevo paura.
Non capita tutti i giorni di essere investiti e rapiti.
Mi mancavano i ragazzi. Di sicuro pensano ancora che sia al centro commerciale.

Mi guardavo in giro per vedere se riuscivo a liberarmi ma avevo la mano sinistra ammanettata con un tubo d'acciaio. Chi mi ha voluto qui aveva un piano ben pianificato.
Provai a tirare il braccio sperando che il tubo fosse vecchio e facile da rompere ma dato che sono la sfiga in persona, mi feci solo male.
Iniziai a piangere come una bambina a cui le rubano le caramelle.

Dicono che quando hai paura di una cosa tutte le tue paure si mescolano insieme, ed era quello che era successo con me. Avevo paura e fame. Ero immersa nei miei pensieri, pensieri felici come morirò qui? Quando sentii una voce.
X: " smettila di piangere come bambina." Era una voce che avevo gia sentito, ma grazie al mio alzaimer non mi ricordo di chi sia, molte grazie memoria. Non so perché ma ero incazzata, incazzata con quella voce, incazzata con i ragazzi per avermi fatto uscire, con tutti insomma.

All'improvviso la sedia che era al centro del magazzino si girò, non mi ero neanche accorta che c'era qualcuno,  era una donna vestita di nero e sul volto aveva un passamontagna.
Non riuscivo a vedere chi fosse.
X:" allora mocciosetta piaciuto il rapimento?" La guardai male, ma mi si accese la lampadina in testa, chi mi chiamava mocciosetta? Ho capito, c'era solo una persona che mi chiamava cosi, Kendall.

~Se vivessi con i miei idoli?~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora