"Martino, in presidenza"
Qualcuno della nostra classe ha combinato qualche pasticcio.
Ma vedo che nessuno si muove, che strano devono andare dal preside e non si degnano di alzarsi.
"Martino.." proferisce la Rossi.
Le foglie volano accompagnate dal vento e tante ne cadono l'autunno presto arriverà e tanta aria gelida si insinuerà dentro di me!
L'alunno che è stato chiamato non si alza è un vero maleducato. Ma non so perché tutti mi fissano, ora riniziamo con gli sguardi che mi mettono soggezione.
M'ha cosa mai avranno tutti solo un genio lo capirebbe, guardo la lavagna con le solite regole e nessun rumore in sottofondo se non solo pochi respiri...
"Chiaraaaa alza le chiappe la preside vuole te"
Scatto in piedi come un soldato che ha appena visto il suo sergente.
"Agli ordini..
Cioè vado" sussurro in preda al panico mentre la mia la classe ride e si burla di me.
Allora voleva me, ma purtroppo le distrazioni hanno la meglio su di me.
Il ragazzo mi ha condotto fino alla porta della preside e se la svigna come una saetta.
Sospiro profondo, e busso ripetutamente, tanto da riceverne un avanti. Apro la porta, è li seduta che scarabocchia su dei fogli, chiudo la porta alle mie spalle evitando di fare rumore. Sono ferma li guardo la stanza, a differenza di altre aule questa è più colorata.
Le pareti sono di un verde acqua marino chiaro, che devi guardare bene per comprendere che si tratti di quel colore, perché a impatto sembra bianco. C'è una grande cattedra, ingombro di fascicoli con cartelline tutte dello stesso colore un blu neutro.Ci sono varie foto di lei con dei bambini, sul ripiano di una mensola poco distante dalla finestra,suppongo che siano i figli oppure nipoti, al lato della finestra poi c'è un tavolino con una vecchia Olivetti, troppo vecchia per l'arredamento della stanza. Alla mia destra una libreria con sportelli in vetro giallino vecchio. In un angolo del tutto remoto della stanza ampia, un cestino dove ci sono tanti fogli accartocciati, dove i ragazzi si divertirebbero, usare quelle carte per fare della palline da lanciare ovunque o solo come se fosse un pallone da calcio. Le tende sono di un colore bianco indefinito, candito.
Questa stanza non ha colori della stessa tonalità, ognuno va per se, libreria in giallo antico,parete acqua marino, tende bianche, non vedo emulsione nei colori.
Dopo aver fatto l'identificazione della stanza, non so che fare, le gambe mi tremano stare qui in presidenza non è una bella sensazione, anche se non si sa il motivo questo mi fa ancora più terrore.
"Siediti, non mordo mica" adagia i suoi minuscoli occhiali sul tavolo e con la sua mano mi fa segno di accomodarmi.
Con titubanza mi siedo e perdo tanti respiri, il battito del mio cuore é accelerato, sembra di stare sul patibolo.
Ho le gambe che mi tremano, mentre con il suo sguardo da Hitler mi squadra da capo a piedi.
Oggi ha un vestito a tubino nero, lo noto perché si è alzata e fissa la finestra senza un perché. È una donna su la quarantina, è sempre pacata non esce mai dal suo ufficio, se devo chiamarla cosi tale stanza.
Ha un eleganza assurda anche solo guardando la finestra, ha uno chignon semplice e ordinato che a differenza mia viene con i capelli arruffati.
"Non ho fatto niente" getto a raffica le parole che per poco non mi fanno strozzare.
Si volta e mi squadra come un leone che presto addenterà la sua preda.
"Oh certo tu non centri niente."
Un sospiro di sollievo il mio corpo, la mia anima hanno ricevuto.
"Ma in parte se intromessa".
Cosa vorrebbe dire, non ho dato nessun tipo di fastidio, non posso andarmene, come vorrei che qualcuno bussi la porta e lei è costretta a mandarmi via.
"Oh bene arrivato" qualcuno ha esaudito i miei desideri.
"Salve" ecco la salvezza, che fortuna.
Vi prego non ditemi che è proprio lui morirei all'improvviso qui in questa stanza.
Si accomoda come se niente fosse e mi sorride, è un ossessione me lo trovo dappertutto. Ma una vita non ce l'ha, che strazio!
Lo uccido se prova ancora a guardare come se niente fosse successo, ad aver quei occhi limpidi che mi fecero perdere la testa per lui.
"Ragazzi vi lascio un attimo da soli, torno tra dieci minuti" proferisce la preside rompendo questo silenzio straziante.
Ora ha inizio l'ora cruciale, questi minuti non passeranno in fretta.
"Perché sei agitata?" cerca invano di rompete questo silenzio del tutto straziante.
"Non parlarmi, non guardami fa finta che io non sia in questa stanza.
E se la preside osa solo dare qualsiasi penitenza avendo te al mio fianco brucio l'intera scuola'' ecco ora sono arrabbiata, agitata e frustata da questa situazione. Non so neanche perché sono qui, Manuel di certo è qui per qualche stronzata che ha combinato.
Da quando la preside se ne è andata è passato solo un minuto, aiuto!
"Ah ah vorresti bruciare la scuola, vorresti fare qualcosa di pericoloso come è successo un anno fa con..'' ma le parole gli muoiono in bocca, dopo essersi reso conto di cosa poteva dire.
Il battito è accelerato non voglio e non deve più pronunciare quel nome. Scatto in piedi e il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
"Non dire nulla, non nominare, e non riderci sopra, e non dimenticare che tutto è successo per colpa tua" il suo volto è cupo, mi guarda dritto negli occhi e dentro può leggerci tutto l'odio di questo mondo. Non parla, ho il suo respiro completamente in volto.
"Ragazzi cosa succede, Martino accomodati per cortesia'' è la preside a troncare quell'atmosfera, ha interrotto un qualcosa che forse non succederà più e mai più succederà.
Chiarire un qualcosa che va avanti da un anno ormai.
Mi accomodo con lo sguardo cupo di Manuel.Volgo la mia attenzione alla preside, posa dei fogli e ci guarda entrambi e io non posso non pensare ai nostri sguardi, occhi che parlano per noi, occhi pieni di odio e di sconforto, erano a pochi centimetri di distanza.. Forse un giorno tutto questo può cambiare, mi ricorda il mio subconscio, e la mia mente.
Ma il cuore cosa dirà, se ha ancora il marchio di odio, rancore!?Sbuffo esasperata!!
"Ragazzi siete qui perché il problema è il seguente..." aggiunge la preside, facendomi ritornare alla realtà!
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Scusate per l attesa, sono davvero imperdonabile.
Spero che con questo, mi perdoniate***#*#*****
Grazie per i commenti, consigli, per i voti, per le visualizzazioni.
Grazie per tutto ❤
Alla prossima.
Obbiettivo:100visualizzazioni
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È divertente dirlo ahahag
Vanigliaa28 con "petali di ciliegio"
Stravedo per questa storia e per la bravura della scrittrice😂😍😍
SilvanaCarolla con She and She 2
😍😍😍***********
Giusi_Styles ecco il capitolo pubblicato dopo le 14.00 esclusivamente per te 😂😂❤❤
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Amore Folle
RomanceFollia: stranezze dell'adolescenza, confusione nella senilità. il significato letterale di folle è "colui che ha perso la ragione". Si dice che l'amore confini con la follia. Ma la follia positiva, quella che stimola le parti creative di noi, lonta...