8.Puedes Perdonarme?

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Amico mio/a se sei da solo, io sarò la tua ombra. Se vuoi piangere, sarò la tua spalla; se desideri un abbraccio, sarò il tuo cuscino; se hai bisogno di essere felice, io sarò il tuo sorriso; ma in qualsiasi momento avrai bisogno di un amico, mi limiterò ad essere me stesso

Emilin è la classica ragazza che di fronte alle situazioni complicate, non affronta il problema. L'unica via d'uscita per lei tangibile è isolarsi in posti oscuri. Oscuri per il semplice motivo che sono in trovabili; ricordo in una giornata d'estate del mese di luglio che litigò con la madre per una banalità assurda non portò il suo amato cane a fare la sua passeggiata giornaliera. Quando ne parlò non potei non ridere di gusto e per evitare così la madre si rifugiò a casa di una vecchietta che andava a trovare normalmente durante il periodo estivo. Alla fine fu ritrovata grazie al suo cellulare che risultava raggiungibile, mentre ora neanche il suo cellulare è irraggiungibile. Sono passati pochi minuti e lo strimpellare di un cellulare fa tremare il mio cuore.

"È Emilin?" rivolgo il mio sguardo con molta preoccupazione a Marta. Con segno di negazione mi mostra chi sia il nome sullo schermo.

"Mia madre"  fuori esce dalla mia misera bocca con un grammo di voce sottilissimo. Lascio  il cellulare suonare all'infinito non è il momento adatto di ricevere una ramanzina da parte di mia madre.

"Non le hai detto nulla?" proferisce Marta posando il suo cellulare nella tasca destra della sua amata felpa, che le ho regalato il natale scorso.

"No, non sento mia madre dalle sette di stamattina, sono uscita di casa perché ne avevo bisogno. E non gli ho neanche detto che non sarei rientrata" sospiro immaginando una volta a casa una sfuriata che non si verifica da due anni a questa parte. La mia mamma con il suo caratteraccio mi vuole bene, ma la preferisco come una mamma sempre pronta ad ascoltarti, come un'amica, no con il semplice rapporto figlio-genitore, a volte mi ritrovo a confidare le mie paure, le mie incertezza con persone sconosciute anche se del tutto sconosciute non sono. Parlo con le mamme delle mie amiche per aver un consiglio; ma non posso aver sempre bisogno di loro. A chi racconterò la mia prima volta, il mio primo amore alle madri delle miei amiche??
No, io ho un mamma e a modo suo deve sapermi ascoltare ora non mi importa di cosa succederà ho di meglio a cui pensare.
Marta sventola il mio cellulare a un millimetro di distanza dal mio volto, cosa vorrà mai dire ...

"Dai chiama tua madre sarà preoccupata" mi sprona Marta, si sarà tanto preoccupata, non penso proprio starà di certo urlando da sola in casa per definirmi che non sono una buona figlia che non svolgo i miei doveri, che faccio di testa mia non la considero e tanti altri aggettivi che se l'elencassi mi ci vorrebbe tutta la vita. Ma non so chi persona o anima misteriosa riesce a farmi digitare quei dieci numeri. Ho la gola secca, non so cosa aspettarmi ma coraggio chiara non ti dirà di certo che cosa ti sia successo, ma avrai in compenso le stesse ramanzine di sempre. Dopo interminabili squilli ecco che ascolto la sua voce.

"Mamma" cinque lettere escono dalle mie labbra, respiri in certi sto avvertendo ecco si sta preparando per dirmi che non sono un' ottima figlia.

"Bambina mia, dove sei?" ecco che ho ricevuto il colpo di grazia...
Un momento ma ha detto bambina mia cosa è successo alla mia vera madre??

"È da stamattina che sei uscita di casa non ti ho visto rientrare all'ora giusta. Ti ho tartassato di chiamate, ma di te nessuna traccia" proferisce con voce affranta. Allora si preoccupa per la sottoscritta non mi ritiene una figlia che non rispetta le norme della casa, forse lo sottovalutata.

"Ho avuto un piccolo problema che sto cercando di risolvere, scusa se non sono riuscita a comunicartelo via SMS" perché le rispondo con astio e freddezza, lei si è dimostrata preoccupata, ma conosco mia madre questo è solo l'inizio; insomma la quiete prima della tempesta.

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