15. Stato d'animo

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La sveglia che suona ha disturbato il mio sonno restauratore è completamente distrutta, per la rabbia lo scaraventata al suo primo squillo.
Oggi la giornata è iniziata male e si concluderà nei peggior dei modi, se si tratta di avere un pizzico di fortuna di certo non prenderà mai la mia direzione ma attraverserà un piccolo pozzo per non farsi vedere dalla sottoscritta. Ho lo stomaco sotto sopra, ieri nel leggere quel libro finì per addormentarmi e saltare la cena.
Ma non è questo il problema ce solo una motivazione che io conosco bene, in questa giornata torrida di autunno.
Alzarmi dal letto non sarà di certo un' impresa ardua, infatti per alzarmi ho dovuto aiutarmi col comò qui alla mia sinistra appoggiando le mani per mettermi in una posizione più umana possibile e non sembrare una che ha una gobba che farebbe paura anche a un bambino.
Non ho neanche la forza di stendere i miei muscoli tutti contratti anche perché non servirebbe a nulla.
Il cielo non permette una buona giornata come altri giorni, il tempo sembra essere volato in questo periodo.
Con lo stomaco ancora in subbuglio eccomi che rigurgito tutto ciò che il mio caro e grosso corpo ha mangiato il giorno precedente, tiro lo sciacquone del water e l'espressione angelica che normalmente riflette il mio viso, ha lasciato spazio a uno zombie di prima categoria.
 Tento di sciacquare via questa massa mostruosa dal mio volto, pochi centimetri di distanza c'è tra la mia stanza e il famoso bagno.
Ho le gambe pesanti, un mal di schiena atroce peggio se avessi gareggiato una maratona.
Il nome di tale aggettivo è talmente palese che anche il mio amato letto ne è marchiato.
O1 ottobre segnato con un'accurata penna rossa indica l'imminente arrivo delle mestruazioni.
Ecco le motivazioni per cui sono nera, peggio di un vulcano in eruzione o di un cielo completamente coperto da nuvoloni grigi.
Non so che outfit mettere stamattina.
Prendo un leggins nero, maglietta lunghissima dello stesso colore e stivaletti che non ho mai messo e non pensavo che ci fossero.
Prendo tutto ciò che mi serve sia per la scuola che per il mio bollino rosso.
Rigiro e rigiro questi assorbenti, maledicendo il loro contenuto e a cosa servono.

Mamma nel frattempo prepara la colazione mentre io con passi peggio di una lumaca striscio fino sedermi sulla grande sedia che aspettava solo il mio arrivo.

''Voglio morire, mamma" urlo come un'assennata tanto da spaventare la mia dolce mammina.

Sospira capendo cosa è oggi.

''Bollino antidepressivo'' boccheggia mentre versa il latte nella tazza, mentre il mio stomaco vorrebbe scappare in bagno e rigurgitare tutto.

Si, lo ammetto ho il ciclo alquanto strano.
Ma madre natura sa il suo perché di questo grande enigma.

Con tristezza e arrabbiatura che essendo un mix di alta follia, non mi permettono di terminare questi quattro cereali accompagnati da un' abbondante latte nettamente bianco peggio della mia faccia d'altronde.
Avrei voglia di menare qualcuno oggi per scaricare un po' l'adrenalina che scorre nelle mie vene.

Quando ho le mestruazioni posso essere anche peggio del diavolo in persona, il volto angelico che accompagna la Chiara di tutti i giorni, quella che non riesce mai a comunicare ciò che pensa. Nei cinque giorni di bollino rosso oserei dire tante di quelle cose che però dopo una settimana me ne pento e mi tocca fare la fila al supermercato per chiedere scusa a coloro che ha subito le mia ira, devo ritenermi fortunata se quelle due-tre persone accettano le mie amorevoli scuse dopo che hanno ricevuto un semplice e delicato 'muori'.

I cereali danzano nel latte mentre io danzo nel prendere le mie cianfrusaglie scolastiche.

"Esco alle 14.00, vedi di non scordarti di me nuovamente" urlo sbattendo la porta senza ricevere nessuna risposta da mia madre riguardo alla mia uscita da scuola.

Stamattina lungo il mio cammino non ce il solito sassolino, meglio così; eviterò di ricevere qualche denuncia per tentato omicidio con un piccola pietra.

La scuola a volte è strana quando vuoi arrivare in perfetto orario sembra che stai attraversando il deserto del Sahara e non arrivi mai.
Poi sei col sistema lunare e stellare e tutte le sue orbite in crisi la scuola è dietro l'angolo.

M'ha i segreti della vita.

La schiena dolorante, la pancia dolorante e io mi son fatta già due palle così.

Marta arriva saltellando e vorrei decapitarla.

"Ciao. Come va oggi?
Che brutto tempo!" cinguetta saltellando.

"Alt, nessun giorno, nessuna ora, smettila di saltellare prima che ti schiacci come un tappo di sughero" ecco la chiara e post ciclo.

Marta ormai è abituata a tali sbalzi di umore che si verificano disgraziatamente ogni mese non ce neanche bisogno di dirmi quando e come arriverà il ciclo lo capisce tramite il mio comportamento, infatti scoppia a ridere.

Sbuffo, sbuffo.

Mentre sbuffo interiormente un'energumero fa cadere la mia piccola e indifesa cartella.

"Ops scusa tanto, gioia" pivella con fare da stronzo.

"Gioia sarà tua sorella" e abbassandomi delicatamente raccolgo la mia cartella pulendola dai residui di sporco.

"Che c'è Martino, si è sporcata la borsa o la mamma chi la senterà" frigna come un coglione di prima mattina.

Ma oggi non è il giorno giusto per prendersi gioco di me.
Con un piccolo passo ecco che mi ritrovo alla sua postazione.

"Conradi ti do un calcio nelle palle se non sparisci dalla mia vista.
Non sono dello stato d'animo giusto!" boffochio impreda a una crisi esistenziale.

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#SpazioMe.

Scusate se è nettamente corto, ma se non avrei aggiornato questa settima di certo non saprei quando l'avrei pubblicato.
Bhe niente il prossimo sarà decente.
Baci Arale.

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