19.A luci rosse

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Resto incredula di fronte a tale invito, il mio piede è rimasto sospeso in aria sull'apice dell'ultimo gradino; è in attesa di un riscontro da parte mia.

Con nonchalange, mi dò un leggero, ma intenso pizzico sull'avambraccio sinistro che è appogiato in maniera goffa sulla ringhiera verde, con piccoli passi torno a la postazione di prima.

Mentre lui mi scruta per ricevere una risposta che purtroppo esita a fuori uscire dalla mia bocca, ho il cuore come sempre in trepidazione. Fosse almeno una dannata volta che l'ansia non oscurisca i miei pensieri e mi fa mozzare il fiato.
Devo prendere in considerazione di andare da un'ottimo specialista che si occupi di attacchi di ansia e di tutte le conseguenze che porta con sé.

''Perchè con tante ragazze,che di certo morirebbero per uscire con te, tu scegli me?" una domanda che lo lascia con il fiato sopseso per circa tre secondi.

Il torace si alza e si abbassa sinuosamente come il ticchetio che emette il suo orologio, in questo corridoi di pazzi, si sente solo il ronzio di domande appese al filo di una risposta e respiri che chiedono il lusso di ritornare a respirare con ritmi lenti e calmi, e non affannosi e irrascibili.

Il suo sguardo torrido, da chi sa che cattivo ragazzo che sia, sì addolcisce lievemente portando la sua posente mano a indicare un punto indefinito dietro alla mie spalle, ovvero le famose gratinate che poco fa mi avrebbero condotto nella mia classe, se lui non avesse azzardato a dire: Esci con me!

Con fare goffo ci sendiamo entrambi, io al secondo scalino e lui al primo; ma poi guarda la distanza che ce fra noi e il suo corpo pian piano aderisce al mio.
In questo istante non so chi grazia divina debba ringraziare per non avermi incendiato il volto dinnanzi a tale scena.

'Con il tuo Manu non riuscivi ad essere così disinvolta,come lo sei con tale zodicone che è sbucato nel viale degli incontri amorosi aka la scuola.
Dove neanche a farlo apposta ce il suo amico d'avventura Manuel Verrante.
Sto fatto mi puzza di complotto.
Non penso che Manu stia lottando per averti, lasci spazio al primo che passi.
Datti una svegliata.
NON DORMIRE SUGLI ALLORI.'

La voce dell'innocenza tuona come un fulmine al ciel sereno in una giornata afosa di agosto.

Il silenzio asfissiante non è di aiuto nelle circostanze di massima tensione, come la situazione creatasi oggi.

Sembra surreale che un Conradi Lorenzo, seduto alla mia sinistra non riesca a darmi un valido motivo semplice.
Per l'imminente richiesta di un'invito che come appena accennata dalla mia cara Bettina non che coscienza, qui gatta ci cova.
E se si trattasse di una ripicca, per vendicare il suo amico?
Forse quest'uscita mi è d'aiuto per scoprire cose saliente di un'anno fa.
Perché non posso ancora dimenticare le sue parole intrise di rammarico 'non ho colpe'.
Nessuno sa il reale motivo di tale odio, neanche Marta, ora posso ammetterlo le raccontai una bugia non tutta la verità.
Scaccio via quei pensieri come se fossero tante mosche che disturbano i miei spazi vitali.
Ma opto per concentrarmi su un momento alquanto strambo.

''Ora, non rispondermi che...
Ti è uscito dalla bocca in maniera del tutto inusuale.'' con parole semplici e corrette tronco il silenzio che si è creato in questa vanda desolata di una scuola periferica.
Tossice, sinuosamente espirando e ispirando.

''Semplice, dimmi di sì e lo scoprirai'' aggiunge concludendo con enfasi tale dilemma

Sono nel tentata di dargli una risposta negativa, ma il mio subconscio mi sprona a dire un solenne...
E determinato...

'No,rifiuta l'invito.
Dove'è la coscienza della ragione.???
Aiuto, qualcuno faccia ragionare Chiara.
Por favor!'

''Sì, accetto'' le sue guance marcano un sorriso, come un sole raggiante in una giornata d'estate

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