La sveglia suona, una nuova giornata è iniziata. Ma non delle migliori.
Non sono riuscita a dormire per niente, ogni immagine che proiettava la mia mente era un incubo.
Sembro uno zombie.
L' acqua calda è un antistaminico per il male, una cura per continuare a meglio la giornata.
Soliti abiti, jeans, maglietta con l'incisione "un nuovo giorno" e le comode ballerine.
Spero realmente che sia una buona giornata, a differenza della brutta nottata.
Esco di casa senza neanche salutare mia madre.
L'alba sta sorgendo, Milano dà inizio alla sua giornata.
Anche se è molto presto questa città è molto trafficata.
I negozi, iniziano ad aprire mentre né guardo un bel pò mi ritrovo a casa di Marta...
La chiamo e le chiedo di scendere.
"Buongiorno Chiaretta'' sussurra mentre si stiracchia per bene.
Un piccolo sorriso sbilenco compare sul mio volto da zombie.
Mi aggiusta una ciocca di capelli, prendendomi per mano ci avviamo.
Nessuno parla, se non solo le nostre scarpe che toccano il suolo .
"Ho rivissuto di nuovo tutto".
Ho espresso la mia prima parola.
Marta sospira.
"Un anno è volato non pensarci".
Si appresta a dire la mia amica.
"I ricordi ci sono ancora, avrei potuto perdere tutto" dico quasi con amarezza.
"È passato". Sussurra con voce ormai stanca Marta
Sono le 07.10.
E sembra passato neanche un secondo.
"Chiamo Emilin per dirle di raggiungerci a scuola direttamente"
Marta prende il telefono e digita il numero.
La guardo per un istante, poi le prendo il telefono e stacco la chiamata.
"Ma cosa fai" dice rimproverrandomi
"La chiamo io" il volto di Marta è felice, per così poco.
Non è poco, perché Marta sa che con Emilin, sceglierei lei mille volte.
Sa che non ho un rapporto speciale con Emilin ma mi sprona ad avere un rapporto di intensa amicizia come lei ha fatto.
Al terzo squillo risponde.
"Pronto" dice mezza assonnata.
"Dormi ancora?! " imito la sua voce.
" si, è presto quindi a dopo".
Tenta di riattaccare.
"Non penso che hai visto il nome sullo schermo, sveglia ti aspetto da Mario per un ottima colazione".
"Non ho visto il nome, ma dalla voce sei quell' antipatica di Chiara"
Chiunque riconoscerebbe la mia voce stridula.
"Anche io ti voglio bene a dopo".
Conclusa la chiamata ci avviamo per andare da Mario, fa dei cornetti spettacolari, ogni giorno li mangerei.
" nessuna parola con Emilin di ciò che è accaduto!" sussurro a Marta prima di entrare nel bar.
"Quando ne parlerai è anche lei tua amica"
Già, ma per ora non voglio dirle niente, entro nel bar un posto adorabile, ha dei colori caldi,su ogni parere è incisa la stella di Davide di ogni dimensione,grandi piccoli e medie.
I tavoli risplendono colpiti dalla luce del sole che filtra dalle innumerevoli vetrine, la specialità del bar sono i meravigliosi e squisiti cornetti.
Di giorno è un bar per offrire alla clientela un ottima colazione, la sera si trasforma in un pub-disco dove ogni ragazza o ragazzo vuole mandare giù il dolore o qualunque cosa con del semplice liquore.
All'esterno vi sono divanetti stile liberty color bianco, con comodi cuscini grigi e un tavolino bianco che ben presto sarà caratterizzato da un ottima colazione.
Tutto stupendo, mi avvio al bancone seguita da Marta.
"Ciao Mario, i soliti''.
Annuisce e inizia a preparare.
Dopo due minuti ecco che arriva Emilin .
"Eccomi" butta la cartella sul divanetto e sbuffa.
Guardo Marta e Emilin e scoppio a ridere.
"Avete delle facce buffe" entrambe mi guardano male.
"È logico la scuola inizia tra un ora e tu chiami". Sbuffa di rimando Emilin mentre si aggiusta la treccia.
"Oh che barba, volevo solo stare un po con voi.
Siete o no le mie amiche?!".
Si guardano entrambe e scuotono la testa.
"Si certo" conclude Marta.
Mario ha esaudito i miei desideri portandoci degli ottimi cornetti al cioccolato.
Sento il sapore dolce della frolla, che la mia bocca sta assaggiando.
"Perché Manuel ti ha fatto quella scritta, ma sei sicura di essere tu la destinata? Sai quante ce ne sono nella nostra scuola con il tuo nome" proferisce Emilin.
Il nome pronunciato mi fa tossire, Marta rigetta il cappuccino sporcandosi il palmo della mano, in realtà ora che ci penso non è detto che sia io la ragazza in questione.
Ma da Manuel bisogna aspettarsi qualsiasi cosa.
"Ehm.. uno scherzo stupido" esclama Marta pulendosi.
"Non credo che qualcuno scrive una frase del genere, per scherzo"
E ha ragione Emilin, nulla ha senso.
"Ascolta Emi"
Marta mi da un calcio e mi guarda per tacere.
La guardo con volto dolorante.
"Devi sapere che Manuel è uno stronzo.''
'Sé è stronzo qualcosa ha dovuto fare.
Siete stati insieme nel periodo in cui ero a Napoli?"
Cosa rispondo a questa domanda, Marta non sa come aiutarmi lo leggo dai suoi occhi.
"Scusa Emi ma non mi va di parlarne" dico con voce flebile .
"Certo, con me non ti va di parlare, mentre con Marta parli eh!"
Prende la cartella e se nè va.
"Si è arrabbiata molto" proferisce Marta
'' Senti so come la pensi, ma se le racconto di Manuel di conseguenza devo parlare anche cosa è successo un anno fa, e non è semplice, può scoprirlo in un modo o nell' altro.
Ma io non voglio rivivere brutti momenti.''
Pago la mia parte di colazione ed esco dal bar. Il sole è già in cielo accompagnato da nuvole bianche.
" io so cosa hai provato per colpa di quella, ma se ne parli, forse ti sentirai meglio, da ciò che è accaduto ti sei tenuta tutto dentro''
Non posso farlo, non posso.
Voglio tenermi tutto dentro.
La prendo per mano, trascinandola
"Faremo tardi a scuola!''Spazio autrice.
Spero che la storia piaccia, a metto che l'inizio è al quanto noiosa.
Ma quale storia non lo è!?
Se avrete pazienza, scoprirete i vari dilemmi.
Eccovi il primo, cosa è successo un anno fa alla piccola chiara!?
Aggiornamento: ogni sabato , salvo qualche imprevisto
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Amore Folle
Storie d'amoreFollia: stranezze dell'adolescenza, confusione nella senilità. il significato letterale di folle è "colui che ha perso la ragione". Si dice che l'amore confini con la follia. Ma la follia positiva, quella che stimola le parti creative di noi, lonta...