MANUELPASSATO
Capelli castano con sfumature color noce, corporatura minuta.
Alta 1.65, nella sua semplicità riesce a catturare l’attenzione di molte persone; e fui proprio io a notarla tre anni fa.
La gente mormorava che si trasferì a Milano insieme alla madre.
Avrebbe dovuto frequentare il primo superiore sezione C, cercai di prendere più informazioni possibili riguardo il mondo in cui lei vivesse.
Cosi nel novembre di tre anni fa mi intrufolai nell’ufficio della preside; navigai alla ricerca di informazioni, finché i nomi si susseguirono in maniera imprescindibile.
Saltai tutte le altre lettere per soffermai sulla lettera M.
Morra,
Marone….
Tanti nomi sparsi, ma ciò che cercavo non comparve, cercai di fare presto prima che qualcuno mi scoprisse o sarei finito in guai seri.
Però la provvidenza era dalla mia parte.
CLASSE C
Ecco che comparve il nome nero su bianco.
Chiara Martino
Ne fui sollevato quando finalmente riuscì a trovarlo.
Però ora l’ultimo problema era: se una quattordicenne sarebbe mai uscita con me. Un sedicenne con ormoni a palla.
Essendo sedicenne maschio avrei potuto fermarla il primo giorno ma ho un difetto o una specie di corazza ero al quanto timido; speravo che una volta adulto avrei accantonato tale timidezza.
I mesi trascorsero da quella scoperta, potevo solo vederla nel momento in cui subentrava in palestra perché l’unica pecca di tale situazione era la distanza.
Solo la mattina e durante l’ora di educazione fisica potevo guardare la sua fisicità uniforme.
Senti alcune voci di corridoio che ella si lamentasse del suo corpo, a sentirlo rimasi alquanto incredulo lei che si lamenta del suo corpo?
Ma era un assurda cavolata in cuor mio io adoravo il suo corpo con ogni particolare.
Le ragazze della sua età, rispettavano la linea, la fisicità; ma nelle ragazze pelle ossa cosa mai puoi trovarci? Tale concetto può essere sottoposto come un insulto a coloro che soffrono di tale disturbo ma non è nelle mie intenzioni.
Ho solo cercato di fare una constatazione.
Durante tutte le mie perplessità,pensieri e piani per fermarla.
Accade per puro caso che girovagando nei corridoi dopo essere stato sbattuto fuori dalla classe perché ero con la mente altrove.
Naturalmente pensavo a Chiara, che presto sarebbe diventata mia anche solo per amicizia; anche se optavo per altro, mi sarei accontentato.Accontentare non era né un verbo e né un aggettivo trascritto nel mio vocabolario, quindi qualcosa dovevo pur fare.
Navigando alla ricerca di qualcosa da fare, da lontano accanto al distributore delle bevande intravidi una figura con le stesse caratteristiche di lei.
Il cuore batteva come un tamburo che da seguito a una marcia durante una corrida, questo effetto per un ragazzo era del tutto strano. Perché questo genere di attacchi, agitazione,e sudorazione erano lo specchio delle ragazze.
Ma tralasciando tali particolari , mi avvicinai più del dovuto.
Le parole in quel momento cessarono di esistere…
Lei era in attesa di qualche bevanda naturalmente, la cosa buffa fu come stesse litigando con quel affare.
Cosi la mia lampadina si accese, con passo felpato mi ritrovai alle sue spalle.“serve aiuto?” proferì spaventandola un po’ perché sussultò con la mano destra appoggiata sul petto.
Ella annui.
“non mi dà l’acqua, sto morendo di sete” sussurrò lievemente.
Sorrisi per aver ascoltato la sua piccola e misera voce.
Diedi un colpo deciso e l’acqua cadde miracolosamente.I giorni susseguirono come la solitudine che si propagò dentro me.
Di Chiara non ebbi più nessuna notizia, per un intera settimana non venne a scuola; ma l'ansia scomparve quando seppi che era malata.
Da lì però qualcosa cambiò … durante la pausa uscii dalla mia classe per prendere qualcosa di commestibile al distributore.
Arrivato optai per uno squisito mars , aprì la carta delicatamente e allo stesso modo lo addentai.
Una mano picchiettò sulla mia spalla interrompendo quel momento rilassante.
Tentai di maledire quel coglione, ma non potei.“stai occupando tutto il distributore” squittii come uno scoiattolino
"Perdonate, ehm" mi grattai il capo in serie difficoltà come potevo dire °hei, ciao chiara°, sarei stato alquanto sospettoso, quindi finsi che non la conoscessi.
"Chiara" sussurrò imbarazzata
"Manuel" risposi deciso
E fu quel momento che il destino scrisse il mio inizio!PRESENTE
Ricordo tutto perfettamente come se fosse ieri quando iniziò quella sorta di amicizia nata grazie a quel insignificante mars.
Non fu un'amicizia facile, ma sapevo che tra noi c'era qualcosa di speciale.
Ricordo anche quando prendevo in giro il suo nome con il nomignolo scura, non ha mai visto la sua faccia come era nera dalla rabbia.
Le giornate, i mesi, trascorrevano sinuosamente come le note di un violino che insieme ad altri compositori facevano crescere in me la voglia e il desiderio di vivere ogni secondo, ogni ottimo della mia vita insieme alla sua meravigliosa compagnia.Non potrò mai dimenticare come il gelato gli si sciolse come appena vide una borsetta di cucciolo, con una banale scusa mi allontanai da lei per andarle a comprare quella borsetta.
I suoi occhi erano colmi di felicità.
In quel momento ero io che l'avevo resa felice.Ero a cena a casa di un vecchio amico delle medie, terminato la cena ci ritrovammo a parlare di ragazze.
Iniziai il mio monologo."Lei è la brezza del mare, la quiete prima di un'imminente tempesta, l'oasi in cui vorresti naufragare per non tornare più" proferì con emozione una volta finito di pronunciare quelle parole.
"Sei cotto amico" risposte Matteo con un ghigno stratosferico.
Quando si parlava di lei i miei occhi erano felice io ero felice."Questa fanciulla che ha conquistato il tuo cuore, cosa ti ha colpito di lei?" sussurra Teo riportandomi alla realtà.
Semplice caro amico la risposta che ho sempre conservato ora verrà fuori."Lei e i suoi occhi".
Angolo me:
Il capitolo non è completo ma sarà composto tra due parti cosi da capire alcune cose.
Se avessi continuato sarebbe risultato noioso.Domanda:
Cosa ne pensare di Manuel in base a questa sua sorta di romanticismo??
Su su sono in vena di domande e risposte ahah.Spero che sia di vostro gradimento.
Un bacio Arale '.'
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Amore Folle
RomanceFollia: stranezze dell'adolescenza, confusione nella senilità. il significato letterale di folle è "colui che ha perso la ragione". Si dice che l'amore confini con la follia. Ma la follia positiva, quella che stimola le parti creative di noi, lonta...