- piacere mio Niccolò, sei italiano giusto? - gli strinsi la mano e cercai di intimidirlo.
- sisi sono romagnolo - fece un sorriso a 32 denti e si allontanò per rispondere a telefono.
- dai Vale sembra un ragazzo molto carino - la mia amica mi guardava con una faccia come per dire "te l'avevo detto".
Intanto il pranzo era pronto.
- forza raga tutti a tavola! - urlò Linda, che aveva cucinato tutto insieme ad Alex. Ovviamente io e Valentina apparecchiammo e gli unici scansafatiche rimasero sul divano a giocare alla playstation.
- Marc vuoi sbrigarti? - cominciavo ad innervosirmi. Era lì che parlava a telefono con non so chi e noi eravamo tutti seduti a tavola.
- arrivo querida - mi zittì con uno sguardo e tornai a mangiare la mia insalata. Sapevo che gli dava fastidio essere interrotto mentre era a telefono, ma non avevo mai ricevuto una reazione del genere.
- enana, Giorgio mi ha detto di dirte di fare attenzione a su casa porque creo debba tornare per Natale - perfetto quindi lo festeggerò completamente in famiglia.
- perfetto, grazie Alex - tornai al mio piatto e ogni tanto guardavo Marc. Aveva la testa tra le mani, era stressato. Finii il mio pranzo e mi avvicinai a lui.
- scusa per averti guardata così male prima però era una chiamata di lavoro e in quest'ultimo periodo ne sto ricevendo veramente tante e... - non aspettai altro che quel momento. Appoggiai scontrosamente le mie labbra sulle sue, aveva gli occhi sbarrati, ma dopo due secondi li chiuse e si sciolse al bacio.
- te amo mi querida -
- yo también mi amor - lo abbracciai forte.
- esta noche voglio portarti fuori a cena, vestiti elegante mi amor - oddio, non ho nulla.
- va bene, allora pomeriggio esco a comprare un vestito perché non ho praticamente nulla, ho lasciato tutto a casa di Vale l'ultima volta -
- vengo con te, voglio che sia un mio regalo -
- no Marc, lo compro io - cosa dovevo dire? Anche se so che le sue condizioni economiche sono decisamente migliori delle mie, non ne voglio approfittare.
- insisto querida - fece una faccia irresistibile.
- oh andiamo! Perché devi sempre fregarmi con quegli occhi! - scoppiammo a ridere e mi diede un leggero bacio sulle labbra.
Tornammo in sala da pranzo e notammo che erano spariti tutti.
- ma guarda te questi deficienti, dove sono andati!? -
- mira querida, c'è un biglietto sulla mesa -
" Siamo usciti a comprare qualcosa per addobbare la casa, siete liberi di raggiungerci o di restare al calduccio. Già so che ci avrai chiamati deficienti perché non abbiamo avvisato, ma eravate così presi nelle vostre coccole e abbiamo pensato di non disturbare. Mi ami e lo so, a presto, Vale xoxo "
- i ragazzi sono usciti a fare compere, noi che facciamo? - Marc mi lanciò un'occhiata che non riuscii subito a capire.
- a che ora vamos a comprar el vestito? -
- giusto! Ora sono le tre e mezza e credo sia abbastanza presto, che ne dici di andare per le sei? -
- mi sembra perfecto amor. Sono molto stanco, ti va se andiamo prima a dormir? - meno male che mio zio aveva altre stanze perché la mia era in un caos totale.
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Factory || Marc Marquez ||
FanfictionHola queridas, ecco qui a voi la breve storia di Francesca e della sua passione per i motori, ovviamente anche per i famosi "riders" hahaha. Questo cambiamento segnerà la sua vita, un viaggio inaspettato, un mestiere per cui nutre tanto amore e molt...