Ecco il giorno tanto atteso. Ero pronta a dare il meglio di me, sperando sempre di trovare un piccolo lavoretto al di fuori del Paddock.
Il Qatar ci attendeva, mio zio prese i bagagli e li sistemò sul rullo per poter essere imbarcati.
Salimmo sull'aereo, prendemmo posto e mi lasciai trasportare dalla mia playlist preferita.
Avevo gusti strani. Molti mi reputavano un maschiaccio solo perché la mia unica passione era quella per le moto.
Durante un lungo lasso di tempo gareggiavo anch'io, il mio allenatore diceva sempre: "credo che non sia la moto a fare il pilota, con te è diverso, dai potenza ad una moto che, diciamoci la verità, è pessima in staccata eppure tu.."; però la mia carriera finì subito, nel 2008, durante una gara, rimasi coinvolta in un grave incidente, persi il controllo dell'anteriore e finii sul ciglio della pista con tutta la carena addosso.
Mi vengono i brividi se ripenso a come sono riuscita a salvarmi. Però penso che adesso sappiate tutto no? Dicevo.. E per altri sono una semplice ragazzina di 17 anni con una passione un po' mascolina, capelli lunghissimi e sempre alla moda, ma non è assolutamente un vanto!Mio zio mi svegliò appena atterrati e una volta ritrovati i bagagli entrammo nella vettura che ci avrebbe scortato al Paddock e al motorhome della "Repsol".
Incontrammo Alex Márquez, Andrea Dovizioso e Aleix Espargaro. L'unico che non riuscii a trovare fu Marc Márquez, ragazzo che stimavo già da molto, sembra buffo, ma ci gareggiai anche insieme.
- zio qual'è il box? - lui m'indicò il box con il numero 93 stampato e per un momento trattenni il fiato.
- ti prego, niente autografi o foto, però ci potrai parlare tranquillamente, almeno questo è quello che mi è stato esplicitamente riferito appena siamo arrivati -
- si tranquillo - percorrevamo la stradina quando un rumore acuto raggiunse le mie orecchie.
Era un rombo mezzo scassato, mi voltai e notai le pessime condizioni del mezzo, fuoriusciva una fumata bianca, segno che qualcosa si era fuso, piena di graffi e con pezzi che, man mano il proseguire del pilota, cadevano.
Notai che il numero 93 era tutto raschiato e che alla divisa del pilota mancavano delle parti.
- andiamo fratello hai fuso un'altra volta! -
Marc fece le spallucce, scese dalla moto e una manciata di minuti dopo si avvicinò a mio zio.
- tu devi essere la mia ancòra di salvezza e tu? - m'indicò.
- è mia nipote e lavorerà con me -
- quando pensavi di dirmelo? - chiesi tra i denti a mio zio fingendo un sorriso.
- ah bene la mia Honda è nelle vostre mani - si avvicinò a me.
- dolcezza sta attenta a non rovinarla - ma guarda te sto sbruffone!!
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Factory || Marc Marquez ||
FanficHola queridas, ecco qui a voi la breve storia di Francesca e della sua passione per i motori, ovviamente anche per i famosi "riders" hahaha. Questo cambiamento segnerà la sua vita, un viaggio inaspettato, un mestiere per cui nutre tanto amore e molt...