Flashback

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-Dovrei essere arrabbiata con te perché tecnicamente ti sei scopata il nostro capo, quindi adesso lavorerai a stretto contatto con lei e io non avrò mai la possibilità di incontrarla, ma ti voglio troppo bene per prendermela con te.- Erano ore che ormai Lorna tentava di giungere ad una soluzione, litigava con se stessa, come se si fosse sdoppiata e stesse tenendo una discussione fra due persone.

-È stato.. bellissimo.- Sentenziai alla fine,  evitando lo sguardo invidioso che mi lanciò la mia migliore amica.
Ricordavo il tocco di Alex contro la mia pelle e se chiudevo gli occhi lo sentivo ancora sfiorare il mio corpo con libidine.

-Okay vaffanculo. No seriamente vaffanculo. Io sono rimasta tutto il giorno ad armeggiare con le stampanti, mentre tu ti stavi godendo nell'ufficio del capo.- Sbuffò sconfortata e si lasciò cadere sul materasso, come se quello potesse essere il rimedio ai suoi dolori

-La vita è così ingiusta.- Concluse e poi con uno scatto elastico, ritornò a sedere sul letto e mi diede il tormento finché non le raccontai per filo e segno cosa era accaduto nell'ufficio di Alex.
Cominciai e ricomincia da capo più di dieci volte, fin quando Lorna non imparò la storia a memoria e ne ebbe abbastanza.

-E dopo?- Si distese a pancia in giù sul letto, poggiò i gomiti sul materasso e su di essi appoggiò il mento, i piedi restarono in incrociati l'uno all'altro, con il tallone puntato verso il soffitto.

-Dopo cosa?- Io ero seduta sulla sedia girevole della mia camera e oscillavo lentamente da una parte all'altra ascoltando attentamente le richieste di Lorna, perché in fondo anche a me piaceva ricordare quel giorno.

-Dopo cosa è successo? Che avete fatto?- Domandò gesticolando freneticamente, come per dire "mi pare ovvio cosa significa."

-Beh dopo...- Mi morsi il labbro inferiore nel tentativo di ricordare ogni particolare e quando mi tornò in mente iniziai a raccontare.

Flashback:

-Bene.. Ora possiamo lavorare Chapman.- Si sistemò il vestito, il quale era salito lungo le sue cosce e aveva formato delle pieghe sui fianchi. Lei lo stirò con i palmi delle mani ed esso tornò ad aderire contro il suo corpo.

Ero ancora sopra la sua scrivania mezza nuda, il mio respiro si era fatto più profondo ed affannoso, dovevo ancora riprendermi da uno degli orgasmi migliori che avessi mai avuto e lei se ne stava in piedi nella sua totale integrità, ordinandomi di tornare a lavoro come se niente fosse.

-A.. a lavorare si.- Commentai, coprendo la mia nudità con il vestito ai miei piedi.

-Allora oggi abbiamo una presentazione in sala conferenze. Io sono molto impegnata, per favore vai tu e prendi nota.- Disse con un tono che non ammetteva repliche e si sedette sulla sua poltrona, china a firmare documenti che sembravano più o meno importanti.

-Una presentazione... Va.. va bene.- Ero attonita. Aveva completamente cancellato ciò che era appena successo e si comportava come un capo severo e distaccato.

-Grazie Piper.- Alzò lo sguardo verso di me e sorrise malandrina, finì facendomi l'occhiolino e mi disse di avviarmi in sala conferenze, che era già tardi.

......

-Ma come!? Proprio questo ha detto? Nient'altro?-Chiese Lorna stupita e anche molto delusa: quella che le sembrava essere lo sbocciare di un irrefrenabile amore, si trasformava in semplice e comune sesso.

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