Capitolo 26

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Io e la mamma siamo insieme nella mia macchina, ferme all'esterno della villa del signor T, proprio davanti al cancello dove io e Christian ci siamo baciati meno di un mese fa.

I pochi secondi di attesa necessari all'apertura del varco, sembrano durare ore. Io sono agitatissima e nervosa, la mamma invece è serena e rilassata e si capisce dal suo atteggiamento che è già stata qui un sacco di volte.

Percorro adagio il vialetto di brecciolino bianco, anche perché la mamma mi ha detto che una famiglia di gattini ha colonizzato il giardino e ho paura di spiaccicarli.

Parcheggio proprio davanti alle scale di ingresso e prendo la mia valigia e il beauty dal cofano.

La mamma mi raggiunge e mi abbraccia.
"Spero che vada tutto per il meglio e mi auguro che con il tempo potremo diventare una vera famiglia. Ho sempre desiderato darti un fratello e adesso lo avrai, lo so che non andate molto d'accordo ma sono certa che conoscendovi, riuscirete a trovare un equilibrio"

Vorrei scoppiare a ridere o a piangere ma l'unica cosa che riesco a fare è annuire e non credo nemmeno di essere tanto convincente.

Arrivate alla porta d'ingresso non abbiamo neanche bisogno di bussare perché il signor Tognetti è già lì pronto ad aspettarci. Subito mi libera le mani dai miei bagagli e mi abbraccia.

"Benvenuta figliola" mi dice guardandomi con gli occhi lucidi. Che imbarazzo!

"Vieni con me, ti faccio fare un giro della casa, così potrai sentirti subito a tuo agio" è di sicuro la persona più gentile di questo mondo.

La villa è molto grande ma allo stesso tempo accogliente, è arredata in stile rustico a differenza di quella di Costa che è ultra moderna.

L'ingresso da su un vasto open space che funge da salotto sulla destra e da sala da pranzo collegata alla cucina sulla sinistra.
Al centro una bella scalinata in legno porta al piano di sopra dove c'è la camera da letto del signor Lorenzo e di mia madre, con un cabina armadio e il bagno in camera.

Proseguiamo sul corridoio e incontriamo altre tre porte.

"Allora Charlie, questo è il bagno, purtroppo dovrai condividerlo con mio figlio, spero non ti dispiaccia troppo" esclama mestamente.

"Oh no Lorenzo, va benissimo così. Non ho mai avuto un bagno tutto mio, quindi non cambia niente per me" rispondo con un sorriso sincero.

Il signor T apre la seconda porta e capisco subito che si tratta della mia camera.
È stupenda, più bella di quanto potessi desiderare. Le pareti sono verde acqua mentre i complementi d'arredo sono fucsia e i mobili bianchi. Questi colori in contrasto la rendono luminosa e vivace, rispecchiando a pieno il mio carattere.

"Tua madre mi ha aiutato nella scelta dell'arredamento e a giudicare dal tuo sorriso direi che ha scelto bene. Ha già sistemato quasi tutta la tua roba, mancano giusto un paio di scatoloni da aprire" mi dice l'uomo con aria soddisfatta.

Faccio qualche passo verso l'interno e noto che c'è un balcone, apro un battente ed esco fuori. Mi ritrovo su un bel terrazzino che affaccia sulla piscina. Il signor Tognetti mi segue e mi spiega che il terrazzo è comunicante con la camera di Christian, infatti c'è un'altro infisso qualche metro più avanti.

Rientriamo dentro, posiamo le mie cose sulla scrivania e usciamo.
Lorenzo bussa alla porta di quella che ormai so essere la stanza di suo figlio.
Lui non risponde così il padre alzando la voce lo avvisa "Sono arrivate Rose e Charlotte, è quasi ora di cena sbrigati".
La porta si apre ma ad uscire non è Christian, bensì Mary con dei libri in mano.

"Salve signor Tognetti, ciao Charlotte. Abbiamo finito di studiare, io vado, arrivederci" esclama tutta intimorita e va via prima che possiamo salutarla.
Cosa che comunque non lo avrei fatto, sia ben chiaro.

C+C. Truly. Madly. Deeply.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora