Capitolo 28

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"Cosa cavolo gli è preso oggi? Si è svegliato storto tanto per cambiare?" mi domanda Costa prendendomi sotto braccio.

Decido di non rispondere e fare la misteriosa senza riuscire a trattenere un sorriso che mi tradisce.

"Mi stai forse nascondendo qualcosa? Oh si, oh si e deve trattarsi di qualcosa di molto interessante, te lo leggo in faccia"

Arrossisco e abbasso lo sguardo, sempre col sorriso stampato sulle labbra.

"Cosa hai combinato? E perché ieri sera non mi hai più risposto? Io pensavo che ti fossi addormentata invece, chissà cosa stavi facendo ... oddio non lo potrò guardare in faccia per sei ore! Dimmi la verità gli hai fatto un altro pompi..."

Interrompo il delirio di Manuel con un pizzicotto sulla sua pancia.

"Non te lo dico!"  e mi infilo nel grosso portone della scuola correndo.

••••

Passo le prime ore di lezione a fantasticare, con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, osservando le nuvole passeggere mutare forma.

Non posso credere di aver perso la verginità. Se ieri mattina qualcuno avesse scommesso con me che entro 24 ore, non sarei più stata illibata, avrei perso tutto quello che ho.

Ripenso a tutti i racconti dell'orrore delle mie compagne sulle loro prime volte e realizzo di essere proprio fortunata. Non cambierei un dettaglio su come sono andate le cose, forse perché siamo stati travolti dalla passione, non è stato uno dei tanti appuntamenti organizzati, squallidi, senza concupiscenza.

E poi Christian è stato fantastico, mi ha trattata con gentilezza e allo stesso tempo mi ha fatta sentire desiderata.

Devo assolutamente uscire da quest'aula, ho le guance arrossate e uno strano senso di irrequietezza mi pervade le viscere. Alzo la mano e il permesso mi viene accordato.

Il corridoio è leggermente più fresco della classe ma non a sufficienza per come mi sento.

Valuto l'opzione di andare in bagno, ma lì ci troverei troppe ragazze e non sono in vena di chiacchiere, così decido di rifugiarmi sulle scale secondarie.

Da quando l'edificio è stato ristrutturato, sono isolate da porte antifumo , che ipoteticamente dovrebbero far scattare un allarme se forzate. In realtà non succede niente e in molti ci vanno per pomiciare durante l'intervallo per non essere beccati dai professori.

Nel bel mezzo delle lezioni non dovrebbe esserci nessuno, così mi infilo nel grosso sportellone color turchese, assicurandomi di non essere vista dalla bidella.

Il mio piano per stare un po' da sola non può realizzarsi, perché seduto sulla gradinata davanti a me c'è seduto Christian.

"Ehi" riesco a pronunciare solo queste tre lettere, tanto sono stupita di averlo incontrato.
Metto le mani dietro la schiena e rallento la chiusura della porta per non farla sbattere, poi ci resto appoggiata.

"Che ci fai qui?" mi domanda.

"Non riuscivo a stare attenta in classe, avevo bisogno di staccare e sono venuta qui con la speranza di poter stare un po' da sola" rispondo sincera.

"In questo caso, sarà meglio che tolga il disturbo " Christian si aggrappa alla ringhiera con la mano sinistra per darsi uno slancio ed alzarsi.

Gli vado incontro e lo rispingo a sedersi sulle scale premendogli sulle spalle.

"Non dire cazzate" gli intimo e poi lo bacio.

"Sei la persona più lunatica che io conosca" esclama non appena ci stacchiamo.

C+C. Truly. Madly. Deeply.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora