Avevo riletto quelle poche righe almeno ventimila volte, le sapevo a memoria...quando mi ero svegliata quella mattina e non avevo trovato Stephan accanto a me avevo scosso la testa perché me l'ero aspettata ma avevo sperato fino all'ultimo che il mio istinto si sbagliasse. Tenevo quel bigliettino sul comodino, come promemoria di quello che era stato e non sarebbe più tornato. Da allora lui non si era fatto più sentire, ed io nemmeno. Mancavano venti giorni alla mia partenza..non avevo ancora deciso per quanto sarei rimasta in Australia. A volte mi dicevo che ci sarei potuta stare per sempre, oppure che sarei potuta andare anche in America e spendere tutto quello che avevo guadagnato...non sarei più tornata magari e mi sarei lasciata definitivamente alle spalle l'Italia e Roma...poi però mi dicevo che non avrei mai potuto abbandonare tutto e tutti...anche se quei tutti erano solo Clarissa e quello che rimaneva dei miei genitori..il tutto era quello che avevo costruito in 26 anni, che non era molto ma che comunque mi aveva insegnata ad essere quella che ero...
Era il 27 ottobre e quel giorno mi ero svegliata con la voglia matta di prendere la macchina e andare da lui, perché avrei voluto condividere almeno in parte quel giorno assieme a lui...mi accontentai di mandargli un messaggio sperando che lei non lo intercettasse "Mi hai lasciata libera come io ti avevo chiesto, peccato che l'unica cosa che vorrei sarebbe quella di stare assieme a te in questo giorno speciale...e naturalmente in tutti gli altri giorni dell'anno..ho detto di odiarti, peccato che ti ami con tutta me stessa...ho detto tante cose ma l'unica che adesso conta è che vorrei solo che tu fossi felice, mi basterebbe sapere che anche con lei lo sei ma le tue parole mi ronzano in testa...quel "Non posso spiegarti tutto adesso" mi sta scavando un buco dentro, come se mi consumasse pian piano...vorrei solo che il tuo sorriso risplendesse ogni attimo...Buon compleanno amore mio..ti amo"
Passai la giornata come succedeva ultimamente fra una seduta in palestra per scaricare la tensione e una cernita del mio armadio per decidere cosa tenere e cosa buttare...a volte pranzavo con Clarissa oppure mi concedevo di passare qualche ora al bungalow, fare lunghe passeggiate e cercare di dare un senso a tutto quanto. In un mese la mia vita era stata stravolta, e avrei solo voluto capire cosa mi volesse dire quell'entità superiore che governava tutto quanto...forse mi stava punendo per qualcosa che avevo fatto in una vita precedente, forse ero solo una sua pedina, in un gioco molto più grande di me.
Avevo mantenuto attivi i miei account Instagram e Facebook e cercavo di superare quella mia avversione cronica per ogni interazione ed intromissione nella mia vita privata. Molto lentamente ci stavo riuscendo. Per quella sera avevo deciso di andare all'inaugurazione del Luneur, uno dei parchi di divertimento più famosi della capitale che dopo lungo tempo ed un faticoso restauro sarebbe tornato alla vita...per l'occasione grandi e piccini avrebbero dovuto travestirsi per entrare, preferibilmente indossando un costume ispirato ai cartoni animati...avevo scelto uno dei cartoni che più mi piaceva da piccola...Sailor Moon..
Naturalmente condivisi il mio abbigliamento su Instagram e subito i commenti si sprecarono...ero una Sailor Moon degli anni 2000 e mi ero concessa qualche cosa di nuovo rispetto al completo originale. La gonna era pressoché inguinale, ma a mia discolpa sotto indossavo un paio di shorts, e la lunga chioma bionda non era divisa in due codini ma lasciata sciolta. Lo scettro saldamente in mano uscii di casa e mi diressi in zona Eur...l'atmosfera era magica e fui contenta di essere uscita da casa, anche se il mio umore non era dei migliori. Ultimamente sopportavo poca gente e anche le sue amiche con cui mi ero data appuntamento non è che avessi così tanta voglia di vederle. Preferivo starmene per i fatti miei..avrei voluto accanto a me solo una persona, che probabilmente ora era in giro per qualche locale romano a festeggiare il suo compleanno. Stephan non aveva risposto al messaggio, e questo non mi aveva sorpreso...era troppo impegnato a folleggiare con la sua fidanzata..
Girai per il Luneur, attirando qualche occhiata per il mio costume e probabilmente anche perché ero una Sailor Moon abbastanza fuori dagli schemi..ma mi divertii e cercai di scacciare dalla mente la sensazione che il mio desiderio di passare con Ste il suo compleanno fosse reciproco. Mi aveva scaricata, certo con un "ti amo"..ma mi aveva lasciata libera...
La ruota panoramica era l'attrazione più conosciuta del Luneur e quella sera i giri erano gratis, se eri fortunato potevi anche beccare uno dei giri in cui ad un certo punto la ruota si fermava, tenendoti sospeso in aria e permettendoti di avere una vista mozzafiato della capitale punteggiata di luci. Mi avvicinai per farmi un giro quando una mano mi trattenne "Sailor Moon senza accompagnatore?"
"Preferisco stare da sola...Sailor Moon non accetta mica tutti gli accompagnatori"
"Lo so...so anche che il suo innamorato si chiama Marzio e ho cercato di replicarlo come meglio potevo" mi girai e rimasi folgorata...davanti a me una copia quasi perfetta del fidanzato di Sailor Moon, che per un curioso scherzo del destino si chiamava proprio Marzio...vestito con uno smoking nero, camicia bianca e cappello in testa, con un mantello nero con interno rosso scuro ed una maschera bianca a coprirgli gli occhi. Il dettaglio più importante era la rosa rossa che Marzio portava sempre in dono a Bunny, il nome che Sailor Moon usava tutti i giorni prima della trasformazione. Scossi la testa applaudendomi da sola per la decisione di qualche giorno prima di svelare tramite Facebook quale sarebbe stato il mio travestimento "Sei...bhe bellissimo"
"Anche tu...ma la gonna non la ricordavo così corta" lui si avvicinò e mi porse la rosa rossa prima di sfiorarmi con la mano il tessuto della gonna blu..
"Anche la gonna originale era parecchio corta ma nessuno si è mai interessato al fatto che Sailor Moon mostrasse le mutande"
"Sinceramente non l'ho mai guardata come sto guardando te"
"Vieni a fare un giro sulla ruota?" allungai una mano "Facciamo finta che siamo solo due ragazzi qualunque, che si sono conosciuti, piaciuti e che vogliono passare qualche ora assieme..." mossi la bacchetta come se volessi fare una magia "Scordiamoci del resto...di tutto lo schifo che abbiamo attorno...solo noi due..."
"Ok...solo noi due"
"Comunque come mai la sera del tuo compleanno sei qui tutto solo? Senza il tuo cagnolino da guardia almeno"
"Festeggeremo un'altra volta..le ho detto che voglio essere concentrato per le prossime partite e lei è uscita con qualche sua amica"
"Ha conquistato anche la capitale vedo..." mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia "Auguri comunque..buon compleanno"
"Grazie...il regalo più bello è passare con te qualche ora.."
"L'ultima volta Stephan..fra poco parto...non fa bene a nessuno dei due continuare questa cosa..." gli poggiai le mani fasciate dai guanti bianchi sulle spalle "Riusciremo a lasciarci andare?" il suo sguardo era ancora più bello messo in risalto dalla maschera bianca "Hai preso la tua decisione e anche io...ora divertiamoci però" gli sfiorai le labbra prima di incamminarmi verso la ruota panoramica...
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IL PROBLEMA È CHE TI AMO
FanfictionDue ragazzi che non vogliono più innamorarsi...perché l'amore fa solo male...o no?