Quando mi svegliai erano le quattro di pomeriggio ed il sole inondava la stanza del bungalow deluxe del "La Plage Resort" di Taormina. Posto in una zona riparata rispetto a tutto il resto del complesso, il nostro bungalow era quello che si poteva definire un vero gioiellino. Tutto nei toni del bianco e azzurro, il bungalow offriva ogni tipo di servizio, fra cui una Jacuzzi sul patio che dava direttamente su una spiaggetta privata, con una vista spettacolare sull'Isola Bella. Nei due giorni precedenti, dopo essere arrivati a Taormina, ci eravamo divisi fra il letto matrimoniale, la spiaggia e lunghe passeggiate nella cittadina, che aveva ancora il tipico sapore estivo ma senza l'affollamento di luglio ed agosto. Ci eravamo goduti il sole, il mare, le coccole reciproche, quasi sempre in costume o con poco altro addosso, al massimo un vestitino io e un paio di jeans ed una maglia lui, molto spesso senza nulla addosso dato che molte ore le avevamo passate a letto...mancavano 24 ore e poi saremmo tornati a Roma, alla nostra vita...
Quella mattina ci eravamo svegliati abbastanza presto poi avevamo tirato tardi stando sdraiati a letto, poi dopo la colazione ci eravamo messi sulle sdraio prima che Stephan mi trascinasse in acqua, e poi di nuovo a letto...mi ero addormentata alle due, sfinita ma appagata..quando aprii gli occhi ero sola nel grande letto matrimoniale, sdraiata su un fianco e con il lenzuolo a coprirmi parzialmente la schiena. Mi misi seduta "Stephan" alzandomi e trascinandomi dietro il lenzuolo per coprirmi andai verso la grande porta finestra che dava sul patio e sulla spiaggetta privata e lo vidi seduto sulla sabbia, con il sole che creava giochi di luce sul suo corpo e sul suo viso...aveva lo sguardo perso nel vuoto, le ginocchia al petto e i gomiti appoggiati sulle gambe...fra le sue mani un pallone da calcio...
Feci cadere a terra il lenzuolo poi mi misi un costume bianco ed legai velocemente i capelli in una treccia morbida. Raggiunsi Stephan piano, sapevo che era completamente perso nei suoi pensieri, e quel pallone da calcio ne era la causa. Erano praticamente due mesi che lui non ne toccava uno, e per lui che prima ci viveva attaccato era sicuramente un bel cambiamento "Amore" gli misi una mano sulla spalla e poi mi sedetti davanti a lui "Che ci fai qua?"
"Ero sulla sdraio a prendere il sole, non volevo svegliarti e poi ho visto che il mare aveva portato questo pallone, probabilmente qualcuno l'ha perso e la corrente l'ha trascinato qui"
"E...?" gli misi una mano sul ginocchio e lui me la coprì con la sua "E...fino a qualche mese qua mi sarei messo a palleggiare"
"Allora palleggia...non è che ti è proibito toccare un pallone amore. Anche perché quando inizierai a occuparti della scuola calcio per forza di cose toccherai il pallone e dovrai anche mostrare qualcosa a questi bambini..la tua carriera a livello agonistico è finita ma potrai ancora giocare..qualche partita con i tuoi amici, qualcuno di quei giochetti che sai fare li puoi fare ancora.."
"Non ho più la sicurezza di prima"
"Riacquistala allora...non è che l'incidente ti ha tolto tutto quello che avevi imparato e che soprattutto avevi tu come capacità...sei ancora un giocatore di calcio..non lo farai come prima ma lo sei comunque...o no?"
"Non lo sono più amore..non sono più quello che ero prima e non tornerò mai ad esserlo"
"Stephan...quello che eri è un conto, ma quello che sei è sempre quello..ok non potrai più correre su e giù per la fascia dell'Olimpico e questo è un dato di fatto ma due tiri o una partita con qualche amico, la sera...potrai sempre farla..."
"Se non posso giocare come facevo prima che senso ha? Ok la scuola calcio ma il resto? Mi farebbe solo stare peggio"
"Invece no...tu sei sempre tu Stephan"
"No...non sono più lo stesso" Stephan si alzò e lanciò il pallone in acqua con la mano poi si girò "Vado a fare due passi" io non lo fermai, sapevo che in quei momenti era notevolmente meglio lasciarlo in pace. Lo guardai vestirsi velocemente per poi uscire dal bungalow. Quei due giorni erano stati una parentesi bellissima e necessaria da tutto quello che era successo negli ultimi mesi ma ero consapevole che Stephan aveva ancora tanta strada da fare prima di accettare totalmente e senza riserve quello che gli era successo. Mi alzai e poi presi il tablet...mi era venuta in mente una cosa...difficilmente stavo con le mani in mano, a maggior ragione quando si trattava dell'unica persona che con me non si era mai arresa..io non l'avrei mai fatto con lui..
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IL PROBLEMA È CHE TI AMO
FanfictionDue ragazzi che non vogliono più innamorarsi...perché l'amore fa solo male...o no?