CAPITOLO 33

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"Vuoi farlo morire proprio sto ragazzo" Clarissa mi guardava con un sorrisino sulle labbra "Voglio dargli questa notizia in un posto speciale...per una volta sarà la donna a creare un'atmosfera particolare per un annuncio molto importante..lui non se lo aspetterà mai..."
"Bhe diciamo che in questo mese non è che vi siate tirati indietro quando si trattava di provare ad avere un altro figlio...penso che lo abbiate fatto ogni giorno...o sbaglio?"
"Non l'abbiamo fatto per avere un altro figlio..l'abbiamo fatto perché..l'hai visto? Come faccio a resistergli?" guardai Clarissa con sguardo sognante "Non che tu non gli faccia effetto eh...ti salterebbe addosso ogni volta che ti vede...credo di avere fatto proprio un bel lavoro"
"Vuoi prenderti i meriti di aver creato una coppia? Magari io e lui ci saremmo incontrati in altro modo, probabilmente era destino"
"Che ne hai fatto della ragazza cinica che non voleva sentir parlare di amore, fidanzamenti, matrimonio e figli? Ora parli di destino...eri destinata a lui, e lui era destinato a te...come siamo romantiche...ti rendi conto di quanto tu sia cambiata?"
"Lo so Clarissa...credo ci sia solo una persona che può farti cambiare idea su molte cose che per te erano certezze...per me questa persona è Stephan"
"Ed io modestamente l'avevo capito per prima..ero stufa di avere accanto una Marzia musona e sempre perfettina...ora sei una vera donna...resto dell'idea che appena ti vedrà vorrà già togliertelo questo vestito..."
"Finiscila...si ok probabilmente hai ragione, questo vestito durerà poco..ma anche il suo credo..perché lui vestito elegante sai che lo reggo poco...gli darò la notizia e poi credo che lasceremo da parte la cena e passeremo immediatamente al dopocena..è vero che le donne incinta hanno più voglia di fare l'amore?"
"Marzia...tu hai sempre voglia di lui..ora che sei incinta non vorrei essere nei suoi panni..sto povero ragazzo non potrà praticamente mai uscire di casa..."
"Credo che lui non si lamenti Clarissa...e poi la maggior parte delle volte è lui che mi salta addosso"
"Tu istigalo con questo vestito..." feci una linguaccia a Clarissa e poi mi girai verso lo specchio. Effettivamente il vestito era molto audace e sicuramente avrebbe fatto un effetto molto particolare al mio futuro marito. Da gran sera, rosso fuoco, assomigliava parecchio a quello reso celebre da Jessica Rabbit, soprattutto per lo spacco quasi inguinale che metteva in evidenza la mia gamba destra. Passai la mano sul tessuto, in corrispondenza della pancia che per ora era assolutamente piatta ma che ben presto sarebbe cresciuta, per la seconda volta nella mia vita. Sophia aveva solo 11 mesi ma ormai era autonoma per molte cose. Aveva imparato sin da piccola a cavarsela e a passare intere giornate con qualcuno che non fossi io e poi Stephan..anche se lui la viziava all'inverosimile per molte cose, era un papà che sapeva anche metterla in riga. E lei ben presto avrebbe dovuto dividere le nostre attenzioni con un altro bambino o bambina. Avevo scoperto di essere incinta solo tre giorni prima e lo ero solamente di quattro settimane. Lei o lui era stato concepito intorno a inizio luglio, più o meno quando Stephan aveva avuto la sua serata di addio al calcio all'Olimpico. Mancava un mese circa al nostro matrimonio e fra 8 mesi avrei reso Ste papà per la seconda volta. Questa seconda gravidanza sarebbe stata notevolmente diversa dalla precedente, e il nuovo arrivo avrebbe portato il suo cognome..lui sarebbe stato al settimo cielo e anche io ero contentissima, non sapevo neanche se ci saremmo fermati a due o saremmo andati avanti..ma per una ragazza cinica che non avrebbe mai pensato di diventare madre già questo era un grosso cambiamento.
Dopo aver salutato Clarissa salii sulla limousine che avevo prenotato e mi feci accompagnare alla Fontana di Trevi. Avevo deciso di annunciare a Stephan della mia gravidanza in un luogo molto particolare. Il Ristorante "Fontana di Venere" aveva solo tre tavoli, tutti disposti su una terrazza che dava direttamente sulla famosissima fontana di Roma. Io avevo prenotato tutti e tre i tavoli, non volevo nessuno attorno quella sera. Io e Ste avremmo cenato, parlato e ci saremmo rilassati godendo di quella magnifica vista, poi saremmo tornati a casa...non so se il mio vestito avrebbe retto fino a casa nostra ma avremmo potuto anche sfruttare il tragitto in limousine. Avevo mandato un messaggio a Stephan dicendogli di raggiungermi lì e di vestirsi elegante, sapevo che si era preparato per la nostra serata a casa di suo fratello, che da poche settimane aveva comprato un appartamentino nella capitale. Salii fino alla terrazza e poi mi appoggiai al parapetto, sorridendo a quella bellissima vista. Sembrava di poter dominare l'intera città da lì sopra, mi sentivo veramente una regina, che aspettava il suo re...ero impaziente di dare a Stephan la notizia, sapevo che sarebbe stato al settimo cielo, così come lo ero io..
"Amore..." mi girai quando sentii la sua voce ed entrambi ci prendemmo un momento per guardarci a vicenda..Ste era strepitoso in completo elegante nero e camicia bianca lasciata leggermente aperta, niente cravatta, scarpe lucide ai piedi e mani in tasca..il suo sguardo mi incendiò letteralmente i sensi, sentii il fuoco scorrermi nelle vene e strinsi le mani sul parapetto, perché il primo istinto sarebbe stato quello di spingerlo al muro e iniziare a spogliarlo "So che c'è una vista spettacolare, ma sinceramente riesco a guardare solo te"
"La vista è unica...ma l'effetto che volevo ottenere con questo vestito era esattamente quello di non darti possibilità di guardare altro..ma di guardare solo me..." mi avvicinai a lui lentamente poi gli misi le mani sulle spalle e gli diedi un bacio sulla guancia "Mi sei mancato"
"Anche tu...e mi chiedo se non abbia dimenticato una ricorrenza particolare...non credo no?"
"No...volevo solo portarti in un posto speciale...perché questa è una serata speciale. Nessun anniversario ma...devo dirti una cosa"
"Posso baciarti prima?" Stephan mi sfiorò le labbra con il pollice ed io annuii "Certo che puoi baciarmi, anzi devi baciarmi..."
"Sei bellissima stasera...lo sei sempre ma stasera hai qualcosa di particolare..."
"Quindi ti piace il vestito?"
"Mi piace quello che c'è dentro al vestito...e più tardi te lo dimostrerò..." sorrisi poi mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai....intrecciai le mani dietro al suo collo e sentii che lui mi attirava ancora di più a sé mettendo le mani alla base della mia schiena "Quando mi dai la notizia?"
"Se vuoi anche subito...però forse è meglio che tu ti sieda..insomma è...una bella notizia ma bella tosta" Ste annuì e si sedette su una delle sedie disposte sulla terrazza. Io mi misi in piedi davanti a lui, così il suo viso era praticamente all'altezza della mia pancia. Lui alzò lo sguardo e mi fissò...mise le mani sui miei fianchi e mi fece un ulteriore mezzo passo in avanti..poi mi baciò il tessuto del vestito, proprio dove una piccola vita stava crescendo dentro di me "Sei incinta?"
Io, incapace di dire qualcosa, annuii con la testa poi venni travolta da un suo abbraccio che mi alzò letteralmente da terra. Stephan mi fece girare ed io risi buttando indietro la testa "Di 4 settimane...fra 8 mesi diventeremo genitori...per la seconda volta" lui mi mise a terra e mi prese il viso fra le mani  "Non so perché ma me lo sentivo...vedevo che avevi una luce particoalre negli occhi...e poi...era una sensazione"
"L'ho scoperto solo tre giorni fa e..avrei dovuto aspettare magari una o due settimane per dirtelo, perché in fondo può succedere di tutto ma..voglio condividere con te ogni momento di questa gravidanza..quindi eccoci qua..."
"Sai che se pensavo che fosse tutto perfetto fino a cinque minuti fa ora mi sembra tutto ancora migliore?" le sue labbra mi sfiorarono la punta del naso ed io sorrisi "Diventerò papà..per la seconda volta...e non so veramente che cosa dirti, se non che sei magnifica, che ti amo da morire e che non permetterò mai che tu soffra, o che soffra Sophia o lui o lei..perché siete la mia vita..e non è una frase fatta..è la verità" mentre la sua mano si posava sulla mia pancia le sue labbra intrappolarono le mie per un bacio lungo, languido, che mi fece desiderare di essere nella tranquillità della nostra stanza..
"Ti amo Stephan..."
"Anche io" amavo quando mi diceva quelle due paroline che sembravano così semplici ma che invece erano complicatissime da pronunciare..l'amore era complicato, si poteva dire all'infinito che era semplice ma non lo era affatto...era un continuo susseguirsi di alti e bassi, gioie e dolori, momenti di pura gioia ed attimi dove pensavi che non ce l'avresti fatta...ma ti riempiva la vita come nient'altro era capace di fare...
Quella sera fu dedicata a noi...cenammo, parlammo e ci coccolammo con quel fantastico scenario...avevamo avuto pochi momenti in cui potevamo dire di essere stati veramente tranquilli e speravo che da quel momento in poi la strada per noi due sarebbe stata solo ed esclusivamente in discesa, ce lo meritavamo...fra un mese ci saremmo sposati e avevo tutto sotto controllo, e poi avrei donato a Stephan una nuova vita, che era frutto di quello che io non avrei mai pensato di poter trovare, il vero amore...
La cena fu assolutamente divina, ben al di sopra di ogni mia aspettativa, il dolce fu quello preferito di Stephan, il tiramisù, che ormai mangiavamo un giorno si e l'altro pure, dato che anche io lo adoravo, e poi ora che ero incinta la mia voglia di dolce era alle stelle. Quando finimmo di mangiare presi Stephan per mano e lo portai verso l'ascensore "Ora andiamo a casa e ti metti a letto per riposarti"
"Cosa scusa? Non sono invalida Stephan...continuerò a fare la mia solita vita, mi occuperò degli ultimi dettagli del matrimonio e poi ti sposerò...mi prenderò cura di Sophia..farò tutto esattamente come prima..non iniziare a fare l'iperprotettivo, perché durante la prima gravidanza ho lavorato fino a cinque ore prima del parto.."
"Non lavorerai fino a cinque ore prima del parto"
"Non ci siamo capiti forse..posso vivere tranquillamente come ho sempre fatto..sono semplicemente incinta..ed è una cosa bellissima che abbiamo voluto fortemente entrambi..quindi ora andremo a casa, ma non mi metterò a letto, o meglio a letto potremmo fare altro.." quando l'ascensore arrivò lo spinsi dentro "...anzi io avevo pensato che avremmo potuto anche sfruttare la limousine che ho prenotato...ovvio se tu non vuoi..." spinsi il pulsante del piano terra poi mi poggiai alla parete. Guardandolo di sottecchi buttai fuori un fianco e mi misi a giocare con la treccia che avevo buttato su una spalla.
"So a che gioco stai giocando" lui mi venne vicino e mise le mani ai lati del mio corpo, all'altezza delle spalle "Io non sto giocando...ti sto solo dicendo che ho una voglia matta di fare l'amore con te...ma magari tu sei stanco..."
"Io stanco? Ti faccio vedere in limousine quanto io non sia stanco...che dici?" Ci guardammo, sfidandoci...l'elettricità fra di noi era come al solito altissima, e quasi quasi ci sarebbe scappata una sveltina in ascensore...ma la cabina si fermò prima che potessimo fare altro...decisamente meglio perché la limousine sarebbe stata molto più comoda. Lo presi per mano e poi uscii dal ristorante dopo aver fatto un cenno all'usciere..il prezzo della cena era già stato addebitato sul mio conto e Stephan aveva già mostrato di non essere assolutamente d'accordo ma a me non importava..lui mi regalava tutti i giorni qualcosa e questo era stato il mio modo per ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto per me dal giorno in cui ci eravamo conosciuti..
Prima di salire in limousine lo trascinai vicino alla Fontana, che a quell'ora era notevolmente meno affollata che di giorno...qualche coppietta stazionava però accanto al monumento famoso per esprimere i desideri di chi avrebbe lanciato la moneta "Vuoi esprimere un desiderio?" Stephan mi abbracciò mentre tutti ci guardavano e sorridevano "No..ma voglio dirti che...tu sei tutto quello che desidero.."
"Saliamo su quella limousine...tutto quello che desidero io adesso è coccolarti..amarti...tutta la notte..." mi diede un bacio che mi fece pregustare quello che fra poco sarebbe successo...prendendolo per il bavero della giacca lo tirai verso l'auto ridendo...salii sul sedile posteriore insieme a lui e poi mi sporsi verso la parte anteriore "A casa...molto lentamente" poi feci salire il divisorio..mi sedetti prendendo la sua mano e posandomela sulla gamba lasciata nuda dallo spacco..le sue dita iniziarono subito a pizzicarmi la pelle "L'hai mai fatto in macchina?"
"Con te no...e non approfondiamo se sia successo con altre..in limousine mai comunque"
"Dobbiamo rimediare allora" mi sfilai le scarpe lasciandole sul pavimento dell'auto, poi mi tirai ulteriormente su il vestito. Feci per salire su di lui a cavalcioni ma Stephan mi bloccò "Posso toglierti le mutandine?"
"Ovvio che puoi" mi mossi consentendogli di tirarmi giù le mutandine poi le sue mani si posarono sui miei fianchi e mi guidarono fino a quando non fui di fronte a lui "Stephan...che devo fare con te? Mi hai incasinato la testa...e non riesco a smettere di pensare a te...ti penso ogni fottuto secondo...e vorrei averti dentro di me sempre...cosa mi hai fatto? Eh?" mentre parlavo gli slacciai i bottoni della camicia...mi strusciai su di lui...le sue mani mi toccarono le cosce mentre la sua bocca mi lambiva la pelle del collo...due calamite....inesorabilmente attratte l'una verso l'altra..
"Pensi che per me non sia lo stesso? Ti ho sempre detto che sto così bene dentro di te...." il suo pollice mi sfiorò ed io sorrisi "Sai che le donne incinta hanno sempre strane voglie?"
"Tu le hai perennemente...quindi..." gli diedi uno schiaffo sul braccio mentre lui continuava a baciarmi...le mie dita scesero a slacciargli i bottoni dei pantaloni eleganti...poi lo toccai attraverso la stoffa dei boxer neri "Sei un cretino...ma mi sono innamorata di te ugualmente"
"Per fortuna...perché se quel giorno non mi avessi detto che anche tu ti eri innamorata di me non so cosa avrei fatto..."
Lo baciai lentamente mentre gli tiravo parzialmente giù il tessuto dell'ultimo indumento che ancora si frapponeva fra di noi...poi mi alzai leggermente puntando le ginocchia ai lati delle sue gambe e lo feci entrare dentro di me "Non dovrai mai scoprirlo perché io ti amo e ti amerò sempre" ci muovemmo insieme, io appoggiai una mano sul vetro che per fortuna era oscurato, buttai indietro la testa e mi persi totalmente in lui..scoprimmo che farlo sui sedili posteriori di una limousine che sfrecciava per le vie di Roma era assolutamente spettacolare...ma anche sotto le lenzuola del letto nella nostra stanza, oppure con la mia schiena appoggiata al muro poco oltre la porta d'ingresso del nostro appartamento...dovunque...io e lui avremmo sempre creato qualcosa di assolutamente perfetto...

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